Lifestyle
September 07 2021
Trentamila visitatori solo il primo giorno. Quello che sta animando Milano in questi giorni è davvero un «supersalone». La manifestazione - tornata dopo due anni di pausa a causa della pandemia - assume una nuova veste grazie all’architetto Stefano Boeri che, insieme al suo “dream team” di progettisti, ha deciso di unire reale e digitale in una nuova esperienza unica.
Oltre 400 brand, 170 giovani creativi e 39 maker - per un totale di 1.900 progetti esposti - ricoprono i 68.520 metri quadrati di Fiera Milano Rho insieme a un ricco programma con più di 40 voci illustri tra architetti, innovatori, visionari, imprenditori, artisti e politici, una rassegna cinematografica in collaborazione con il Milano Design Film Festival, quattro food court ideate da Identità Golose e animate da nove dei più grandi interpreti della cucina italiana e una grande mostra dell’ADI/Compasso d’Oro.
«Ho sempre vissuto un Salone che, in ogni edizione, è stato capace di mettersi in discussione, di guardare alle trasformazioni della società, di analizzare sfide e cogliere opportunità. Di cambiare punto di vista. È ciò che abbiamo fatto scegliendo la strada di un supersalone» ha raccontato Maria Porro, presidente del Salone del Mobile. «Abbiamo rotto gli schemi per non restare fermi in una situazione che avrebbe potuto impoverire il sistema e compromettere il primato di Milano. Non è stato facile, ma l’aver scelto una nuova strada e colto l’occasione di fornire nuove visioni di brand e prodotti è segno di quanto grande sia la forza del nostro design, che, coniugando tradizioni culturali, creatività dei protagonisti, capacità innovativa dell’industria e dei territori, ci permette di guardare al futuro con fiducia».
Il nuovo Salone del Mobile diventa così un catalogo quasi antologico, percorribile a capitoli che racconta il meglio degli ultimi 18 mesi e presenta le tendenze che ci accompagneranno nel futuro. Le ultime novità del design trovano posto di fianco ai best seller, in un dialogo aperto tra i protagonisti del settore e i visitatori.
«Il modello espositivo del "supersalone" con i suoi flussi e canali aperti, in cui si possono guardare e toccare con mano le proposte di design sospese sui pannelli verticali, si conferma un successo di questa edizione speciale della Fiera» ha raccontato l’architetto Andrea Caputo.
Ma la Milano Design Week non si ferma certo al polo fieristico di Rho. Insieme al «supersalone» torna infatti anche il Fuorisalone, la rassegna d’eventi in giro per la città. In Triennale, ad esempio, trova spazio 'il Salone / la Città', un progetto espositivo ideato dal Museo del Design Italiano di Triennale e curato da Mario Piazza, che racconterà le produzioni culturali del Salone in città. La piscina Cozzi si colora con il murales di Maurizio Cattelan, e la Pelota diventa il set per il lusso firmato Hermès.