Sylvester Stallone
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Sylvester Stallone: 70 anni da icona tra ring, successi e cadute - Foto

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L'attore americano Sylvester Stallone a lavoro come regista del suo film "Taverna Paradiso" (1979).
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1981: Sylvester Stallone nel film "Fuga per la vittoria" (1981) di John Huston.
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Sylvester Stallone, 1980 circa.
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Paul Mace, Sylvester Stallone, Henry Winkler e Perry King nel film "Happy Days - La banda dei fiori di pesco" (1974) di Martin Davidson e Stephen Verona.
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Sylvester Stallone nel film "Rocky" (1976) di John G. Avildsen.
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Sylvester Stallone in "Rocky II" (1979) di cui è anche regista.
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Sylvester Stallone in "Rocky III" (1982).
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Sylvester Stallone nel film "Rambo 2 - La vendetta" di di George P. Cosmatos (1985)
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Sylverster Stallone ai box del Gran Premio d'Ungheria di Formula 1, 13 agosto 1999.
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Sylvester Stallone e Dolph Lundgren nel film "Rocky IV" (1985) diretto dallo stesso Stallone.
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Da sinistra: le star cinematografiche Arnold Schwarzenegger, Bruce Willis, Demi Moore e Sylvester Stallone, in posa dopo la conferenza stampa sull'apertura della catena di ristoranti a tema Planet Hollywood a Beverly Hills, 17 settembre 1991.
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Sylvester Stallone corre con la torcia olimpica sulla spiaggia per iniziare il tour della fiamma in America, 16 giugno 2004, Santa Monica, California.
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Sylvester Stallone nel film "Demolition Man" (1993) di Marco Brambilla.
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L'attore e regista Sylvester Stallone arriva con sua moglie Jennifer Flavin e le figlie per la premiere mondiale di "John Rambo" al resort Planet Hollywood a Las Vegas, Nevada, 24 gennaio 2008.
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Sylvester Stallone nel film "Jimmy Bobo - Bullet to the Head" (2012) di Walter Hill.
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Sylvester Stallone alla prima tedesca del film "I mercenari 3" al Residenz Kino, Colonia, 6 agosto 2014.
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Schwarzenegger, Sylvester Stallone e Bruce Willis alla prima di "Rocky Balboa" al Grauman's Chinese Theater, 13 dicembre 2006, Hollywood, California.
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Sylvester Stallone alla prima di "Rocky Balboa" al Grauman's Chinese Theater, 13 dicembre 2006, Hollywood, California.
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Sylvester Stallone e sua moglie Jennifer Flavin sul red carpet degli Oscar, 28 febbraio 2016, Hollywood, California.
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Sylvester Stallone festeggia il Golden Globe vinto come migliore attore non protagonista in "Creed - Nato per combattere" con la moglie Jennifer Flavin e le figlie Sistine, Sophia e Scarlet, Beverly Hilton Hotel, 10 gennaio 2016.
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Sylvester Stallone, Harrison Ford, Antonio Banderas, Jason Statham e Wesley Snipes arrivano alla prima del loro film "I Mercenari 3" al Festival di Cannes, 18 maggio 2014.
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Sylvester Stallone alla prima europea di "Creed - Nato per combattere", Londra, 12 gennaio 2016.

Buon compleanno Sly! Oggi Sylvester Stallone compie 70 anni. 

Della sua carriera l'attore italoamericano ha detto: "La mia vita è fatta per il 96% di fallimenti e per il 4% di successi, ma Rocky è stato il mio successo più grande, una delle poche cose che mi sono riuscite davvero bene".

In quel 4% di successi c'è da ascrivere anche un altro personaggio iconico della storia del cinema, il veterano della guerra del Vietnam John Rambo, che ha in Sly statuarietà e dinamismo. Ma il pugile Rocky Balboa, "Lo Stallone italiano", non può che occupare un posto speciale nel cuore di Sly: è stato lui a scrivere a lume di candela, su un divano, con accanto la moglie di allora Sasha Czack, la sceneggiatura di Rocky (1976) e a convincere i produttori Irwin Winkler e Robert Chartoff a realizzarla.

Prima di questo film che segnò la grandiosa ascesa, Stallone aveva provato a farsi strada, tra non poche difficoltà. Nato il 6 luglio 1946 a New York, figlio di un parrucchiere emigrato siciliano divorziato e di un'astrologa, celebre oggi per i suoi muscoli esplosivi che non ha mai lesinato di mostrare sul set, per assurdo da piccolo ebbe diversi problemi fisici (parte sinistra del volto con lieve paresi e rachitismo), che superò grazie allo sport. Dopo aver mollato la facoltà di arte drammatica dell'University of Miami ed essere tornato nella sua New York, iniziò la scrittura di sceneggiature, anche se con scarsi riscontri.

"La mia vita è fatta per il 96% di fallimenti e per il 4% di successi, ma Rocky è stato il mio successo più grande", Sylvester Stallone

Altro paradosso della sua biografia: The Italian Stallion (che richiama il soprannome di Rocky) è il nome della pellicola porno del suo debutto come attore, negli anni Settanta, per cui venne scelto per le sue doti fisiche. All'epoca per sbarcare il lunario Sly faceva quello che capitava. Negli esordi ha ottenuto anche alcune comparsate d'autore ne Il dittatore dello Stato libero di Bananas(1971) di Woody Allen e Una squillo per l'ispettore Klute (1971) di Alan J. Pakula, tra svariate e sfortunate audizioni (come quella per Il padrino di Coppola).
Ha lavorato come buttafuori, pulitore delle gabbie dei leoni nello zoo di Central Park e venditore di biglietti al Baronet Theatre. Intanto, come i personaggi che l'hanno poi contraddistinto sul grande schermo, non ha mai mollato. Con costanza ha continuato a persistere nella carriera di sceneggiatore. 

Il 1976 è l'anno della svolta. Rocky lo lancia nell'Olimpo degli action man del cinema. La critica lo guarderà sempre con un sopracciglio alzato, ma il pubblico ama quell'eroe comune che seguirà in tutti i sei capitoli successivi. Rocky gli fa guadagnare la nomination all'Oscar come miglior attore protagonista e quella per la miglior sceneggiatura, diventando la terza persona al mondo - dopo Charlie Chaplin e Orson Welles - ad avere queste due candidature nello stesso anno. 
Sull'onda di Rocky, mito intramontabile, il cerchio si è chiuso - e riaperto - proprio quest'anno. Creed - Nato per combattere di Ryan Coogler, il film che rifonda la saga di Rocky con un nuovo pugile sul ring, gli ha permesso di ottenere un nuova nomination all'Oscar, questa volta come migliore attore non protagonista. Sly ci ha sperato, e forse anche tanti fan di Balboa e Rambo, ma si è dovuto accontentare del Golden Globe, comunque il primo della sua carriera.

Tra il primo Rocky e il Rocky invecchiato di oggi, in mezzo Sylvester Stallone ha inanellato una lunga filmografia: oltre ai sette film su Rocky e i quattro su Rambo, anche polizieschi, biopic da duro, altri ruoli da macho, tante sceneggiature e diverse regie. Mai però ha replicato il successo delle sue interpretazioni iconiche. Portato dalla voglia del revival, nel 2010 ha riunito attorno a sé le vecchie glorie dei film d'azione nella nuova serie da pop corn e bicipiti I mercenari

Tra i suoi rovesci e i dritti, tra i colpi dati e quelli ricevuti, come i suoi personaggi più amati, Sylvester Stallone resta l'incarnazione del Sogno americano, di chi ce la fa, nonostante tutto, nonostante le cadute, grazie a una determinazione più forte di tutto. Anche del suo fisico monolitico.

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