Tecnologia
August 09 2014
Tecnologia tradizionale e neuroscienza. Da questo mix esplosivo è nato nel 2011 il progetto SyNapse, con cui IBM e la Defense Advanced Research Projects Agency (Darpa) hanno l’obiettivo di rendere la tecnologia più umana. In cantiere c’è lo sviluppo di sistemi hardware in grado di riprodurre le azioni e il pensiero degli esseri viventi. A tre anni dal lancio, la partnership ha permesso di perfezionare TrueNorth, il primo chip in grado di emulare l’area destra e sinistra del cervello umano con l’obiettivo di dare slancio a ciò che IBM chiama “intelligenza olistica computerizzata”, una struttura che non sia solo il risultato di calcoli e dell’assemblaggio di circuiti informatici ma che abbia anche una coscienza propria .
È il sogno (o l’incubo) di autori e studiosi lungimiranti come Phil K. Dick e Johann Wolfgang von Goethe, vero precursore della “scienza olistica ”, poi sfociata nello studio delle reti neurali e dell’intelligenza artificiale. Quello che IBM e Darpa hanno realizzato è il primo passo verso lo sviluppo di computer che pensano come gli uomini, con un chip centrale che “ragioni” proprio come il cervello umano. Anche se può sembrare solo fantascienza, in realtà il proposito è meno complicato di quanto si pensi.
Le note CPU, i processori presenti su computer, smartphone e tablet (su questi ultimi drettamente con RAM e scheda grafica all’interno dei “system-on-a-chip”), lavorano già come l’emisfero destro del cervello: analizzano il linguaggio e le azioni in maniera analitica e diretta, praticamente senza filtro (il click del mouse corrisponde all’apertura di una pagina web o di programmi), mentre è l’emisfero sinistro del cervello ad “interpretare” il mondo circostante e a contestualizzare le sensazioni che riceve. Donare questa capacità alle macchine vorrebbe dire renderle capaci di decidere se è il caso di compiere un’azione o meno (ad esempio non continuare a cliccare con il mouse se il computer è bloccato).
È la stessa IBM ad affermarlo in una nota di lancio del chip : “Immaginate un termometro che possa sentire il tpo di malattia che avete e avvisarvi se c’è bisogno del dottore oppure un paio di occhialini per non vedenti che analizzano la strada e diano indicazioni vocali per il cammino”. Una tecnologia del genere può essere integrata in qualunque oggetto abbia un chip, all'occorrenza anche un termometro e un paio di occhiali. Il tutto è reso possibile da TrueNorth, il chip che va oltre gli studi sull’architettura matematica di von Neumann sui cui ogni computer prodotto dal 1948 in poi si basa. TrueNorth ha una struttura a 4.096 core neurosinaptci, collegamenti che permettono di svolgere più di 46 miliardi di azioni al secondo per singolo watt; una cifra che non rappresenta un record ma che è ottima considerando il ridotto consumo di megawatt.
Il programma SyNapse è solo l’inizio. L’obiettivo a lungo termine di IBM e Darpa è quello di costruire un chip che contenga 10 miliardi di neuroni e 100 trilioni di collegamenti neurosinaptci, il tutto con solo 1 kilowatt di potenza utilizzata. Viste le premesse il limite di ciò che si potrà realizzare con un cervello del genere non è nemmeno ipotizzabile. Un primo assaggio potrebbe arrivare presto, magari all’IFA di Berlino dove IBM terrà il suo tradizionale keynote.
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