Sicilia terra di conquista degli americani: da sogno proibito a vacanza sole, cuore e amore

Via i russi, avanti gli americani: accade in Sicilia, “sogno proibito” di turisti a stelle e strisce che, già aveva annunciato il New York Times, stanno invadendo l’isola e solo nel 2023 hanno speso oltre 5,2 miliardi di euro in hotel favolosi, cibo afrodisiaco, gite in barca al tramonto, shopping italico. Qualcuno, ha perfino fatto la famosa proposta di matrimonio proprio qui, davanti al mare. Lo definiscono “White Lotus effect”, grazie al successo planetario della seconda stagione della serie televisiva prodotta da HBO (c’era anche l’italiana Sabrina Impacciatore nel cast) e girata a Taormina, ma forse è anche merito del rispolvero in pompa magna di Harrison Ford e il quinto capitolo della sua gloriosa saga Indiana Jones e il quadrante del destino, diretto da James Mangold, e ambientato tra Siracusa e Taormina. Che è anche una delle ragioni per cui su questa passione per l’Italia Alpitour World ha investito in due modi.

Il primo. Ha introdotto la nuova tratta Palermo – New York operata da Neos, compagnia aerea del gruppo, e ha collegato finalmente la Sicilia agli Stati Uniti e viceversa, fornendo al territorio un’ulteriore e importante finestra di apertura al mercato Usa. La seconda grande operazione ha coinvolto l’acquisto e la ristrutturazione di importanti strutture che ha rilanciato sul mercato internazionale creando i VRetreats, collezione luxury di dimore e palazzi storici prediletta da statunitensi, britannici, australiani e brasiliani. Palazzo Artemide sorge sull’isola di Ortigia a Siracusa ed è stato appena inaugurato: fondato nel 1880 è incastonato tra la Cattedrale e l’Arcivescovado e domina la parte più antica della città. Dedicato alla dea della caccia e della luna, protettrice della verginità e della pudicizia ma soprattutto della città, ha 40 camere nuove di zecca sui toni del beige e dell’azzurro. Il ristorante Amunì è un invito a scoprire la Sicilia a tavola con piatti della tradizione rivisitati dal giovane cuoco Riccardo Biondi mentre il bar si estende in un magnifico dehors su piazza Minerva con vista sulle colonne doriche del Tempio di Atena. È infatti la pietra calcarea, la stessa usata per i templi e i palazzi barocchi, che si ritrova dentro l’hotel in sui si inanellano cortili segreti e le tipiche volte a dammuso in tufo.

L’altra tappa è a Taormina, un’ora e mezza di macchina da qui. E la scelta è tra due resort deliziosi. Si comincia da Atlantis Bay, un hotel strepitoso che è una specie di scatola cinese di sorprese con le camere (appena rinnovate: i bagni verdi copiano il colore dei flutti marini poco più sotto) e le suite minimal con la piscina ricavate dalle ex case dei pescatori che si innalzano su un sistema di terrazza che ha davanti a sé la meravigliosa Baia delle Sirene dove, ancora oggi, i pescatori ormeggiano le loro barche. Resta un silenzio tutto d’oro, davanti al mare a cui si accede da una piattaforma privata costellata di morbidi lettini bianchi. Vi annoiate? No problem, perché qui vi organizzano trekking sull’Etna, body rafting alla scoperta delle Gole dell’Alcantara oppure gite a bordo di uno yacht o perfino un tour nei luoghi del Padrino sulla storica Fiat 500.

Girato l’angolo, anzi la caletta, trovate un altro gioiello dei VRetreats, Mazzarò Sea Palace, che prende il nome dall’omonima baia. Lo stile è più classico e sceglie ceramiche siciliane per impreziosire le sale, la terrazza e perfino la spiaggia. Le suite hanno piscine riscaldate e con idromassaggio sul balcone mentre Blum è il nuovo ristorante gourmet riservato agli ospiti più esigenti che di solito scelgono i ricchi menu di degustazione preparati dall’estroso chef Riccardo Fazio.

I prezzi sono all’altezza dei servizi offerti e le due direttrici, Melissa Noce e Marilena Calabrò, non solo si dimostrano attente, precise e solerti ad accogliere gli ospiti più esigenti e le richieste più assurde (una volta Harrison Ford decise che il letto rotondo non era abbastanza riposante e ne fece installare uno tradizionale) ma finiscono in alcuni casi per diventare uno dei motivi per cui ritornare tutti gli anni fin quaggiù.


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