Tarfusser
(Ansa)
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Tarfusser oggetto di un provvedimento disciplinare per il caso del processo di Erba

Cuno Tarfusser il magistrato che nei mesi scorsi ha chiesto la revisione del processo per la strage di Erba è stato raggiunto da un procedimento disciplinare della Procura Generale della Cassazione perché la sua richiesta avrebbe «violato i doveri di correttezza, riserbo ed equilibrio». Una segnalazione fatta dalla procuratrice generale di Milano Francesca Nanni, che come era chiaro sin dal principio non ha visto di buon grado l’iniziativa di Tarfusser di avanzare l’istanza di revisione del processo a Brescia al suo posto, perché questo potere spetterebbe solo a lei e all’avvocato generale dello Stato Lucilla Tontodonati.

Un‘accusa arrivata al sostituto procuratore subito dopo la richiesta del riesame della strage Erba dove i coniugi Olindo Romano e Rosa Bazzi sono stati condannati all’ergastolo per l’omicidio di quattro persone. Infatti dopo il riesame presentato il 31 marzo, Tarfusser è stato interrogato a Roma il 23 giugno dal sostituto pg di Cassazione Simone Perelli.

La notizia del procedimento contro Tarfusser circolava già da settimane ma è uscita solo oggi sul Corriere di Milano a ridosso dell’ultimo caso di cui si è occupato.Infatti è di qualche giorno fa la notizia che vede per Nicola Alfano accusato di omicidio volontario per aver ucciso il 79enne Bruno Lazzerotti, inscenando un incidente, vedersi aprire le porte del carcere. Alfano era stato condannato a 15 anni dalla Corte d'appello per omicidio volontario ma grazie ad un ricorso presentato da Cuno Tarfusser l’accusa si è tramutata in omicidio colposo perché i giudici hanno dato ragione al procuratore, riqualificando l'accusa e Nicola Alfano dopo tre anni di detenzione è stato scarcerato.

Ma non tutti casi sono uguali ed oggi in discussione non sono le osservazioni di Tarfusser, che ha ritenuto le prove contro i due coniugi “maturate in “un contesto malato e di confessioni false "bensi se il riesame di 58 pagine sia stato presentato nel rispetto delle regole. Una partita tra magistrati che vede Cuno Tarfusser, 69 anni sotto la lente dei suoi colleghi nonostante abbia nel suo curriculum persino l'operato come Giudice della Corte Penale all’Aja dove ha firmato i mandati di cattura a carico del Presidente del Sudan Al Bashir per genocidio, di Muammar Gaddafi, di suo figlio e del capo dei servizi libici per crimini contro l’umanità.Concluso il proprio incarico alla Corte Penale Internazionale, Tarfusser è rientrato in ruolo e dal dicembre 2019 è Sostituto Procuratore Generale presso la Corte di appello di Milano.

DICHIARAZIONE DI CUNO TARFUSSER

In merito al procedimento disciplinare a mio carico promosso dal Procuratore generale di Milano, mi limito a dire che attendo con grande serenità e fiducia l’esito del procedimento stesso nella consapevolezza di non avere fatto altro che il mio preciso dovere di Magistrato.

Per il resto prendo atto come il problema della vicenda relativa alla cd “strage di Erba” non sono più due persone da 17 anni all’ergastolo che hanno maturato una legittima aspettativa a che la mia richiesta di revisione sia serenamente valutata dall’unica autorità legittimata a farlo, ovvero la Corte d’appello di Brescia, ma sia diventato io che, in nome di quella Giustizia in cui credo, ho studiato il caso, valutato gli elementi che hanno condotto alla condanna, scoperto gravi criticità e valutato nuovi elementi probatori che, a mio avviso, meritano un serio approfondimento. Ho quindi formulato la richiesta di revisione basandomi su precise norme di legge.

Ammetto di non sapere se sono più amareggiato per questa assurda inversione di prospettiva o se per essere io soggetto ad un procedimento disciplinare dopo un’impeccabile carriera di Magistrato che nessuno mi può togliere.

Non ho altro da aggiungere e non aggiungerò altro.

Cuno Tarfusser

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