Economia
August 28 2018
Il peso che le tasse locali fanno registrare sui redditi delle famiglie italiane rimane sempre e inesorabilmente rilevante. Nonostante negli ultimi due anni sia stato riportato un evidente abbassamento dell’impatto, dovuto in particolar modo all’abolizione della Tasi sulla prima casa, l’esborso delle famiglie per tutto ciò che ha che fare con imposte di carattere regionale e comunale, resta comunque significativo.
L’ennesima conferma in questo senso arriva da una ricerca del Sole24Ore che ha rielaborato dati della Banca d’Italia relativi appunto alle Economie locali del 2017 e che prendono in esame imposte sul reddito (addizionali Irpef), sull’abitazione, sull’auto e sui consumi (dove previsto, per gas metano e benzina).
Vediamo allora nel dettaglio quali sono le Regioni nelle quali si pagano più tasse e quelle dove invece il carico fiscale risulta decisamente più leggero.
A guidare questa poco lusinghiera classifica del peso delle tasse locali nel 2017 è la Campania, che tra l’altro, si conferma primatista come già era accaduto nel 2016. In questa Regione infatti, ogni nucleo famigliare tipo, che la Banca d’Italia classifica composta da 4 persone, ha sborsato nel 2017 ben 2.144 euro di imposte locali, ovvero lo 0,6% in più rispetto all’anno precedente.
A seguire troviamo il Lazio, con un conto, anch’esso decisamente salato, pari a 1.888 euro, con però la consolazione di poter annotare un calo della pressione dello 0,2% rispetto al 2016. Terza classificata poi, un’altra Regione del Sud, e cioè la Calabria con un esborso pari a 1.834 euro a famiglia, che rappresentano tra l’altro un aumento di ben l’1,9% rispetto all’anno precedente.
A testimonianza poi che il peso della tassazione locale resta un problema di carattere nazionale, senza evidenti barriere geografiche, rileviamo che al quarto posto della classifica si trova il Piemonte, che alle proprie famiglie residenti nel 2017 ha chiesto complessivamente 1.800 euro, un valore analogo a quello del 2016.
Se si rovescia la classifica e si costruisce invece una sorta di podio d’onore delle Regioni più virtuose sul fronte della pressione fiscale locale, si scopre che la prima piazza è occupata dalla Valle d’Aosta. Qui nel 2017 la famiglia tipo delineata dalla Banca d’Italia ha versato imposte locali, per soli 1.160 euro, ovvero quasi 1.000 euro in meno rispetto alla Campania.
A seguire un’altra Regione del Nord, il Friuli Venezia Giulia, con un esborso complessivo che si ferma a quota 1.268 euro, che tra l’altro rappresenta anche lo 0,2% in meno di quanto pagato nel 2016.
E se qualcuno pensasse che a influenzare questi risultati positivi possa essere lo statuto speciale del quale godono le due Regioni appena citate, dovrà subito ricredersi, visto che in terza posizione, tra le amministrazioni regionali più virtuose, c’è la Lombardia: qui nel 2017 si sono pagati 1.400 euro di tasse locali, un valore il cui unico difetto è quello di rappresentare uno 0,7% in più rispetto al 2016.
Ancora una volta poi, il possibile criterio geografico che vedrebbe un Nord più favorito rispetto al Sud, viene in parte smentito dal fatto che in quarta posizione tra le Regioni più virtuose si trova la Basilicata: nelle province di Potenza e Matera infatti, nel 2017, si sono sborsati, per tasse locali, 1.452 euro, un risultato quanto mai lusinghiero per una realtà come la Basilicata appunto che deve comunque fare i conti con difficoltà economiche rilevanti.