Industria
February 23 2022
Accolti da un rialzo del titolo in borsa di oltre il 4%, i risultati messi a segno dal gruppo automobilistico Stellantis nel 2021 confermano il tocco magico di Carlo Tavares: il manager portoghese, che alla guida di Psa aveva dimostrato un’eccellente capacità di mantenere elevata la redditività anche in occasione dell’acquisizione della tedesca Opel, ha potuto mostrare mercoledì 23 febbraio gli effetti della sua cura ad un anno dalla fusione tra Psa e Fca (Fiat-Chrysler).
La quarta casa automobilistica del mondo ha annunciato di aver realizzato lo scorso anno ricavi netti per 152 miliardi di euro con un aumento del 14% sul 2020. Un risultato operativo è quasi raddoppiato a 18 miliardi di euro con un margine dell'11,8%, al di sopra dell’obiettivo del 10% circa. L’utile netto è quasi triplicato raggiungendo quota 13,4 miliardi. Questo grazie a forti progressi nelle sinergie create con la fusione, tema su cui puntava il manager, che hanno generato circa 3,2 miliardi di euro in benefici di cassa netti. Commentando i dati con gli analisti, Tavares ha potuto sottolineare che i risultati hanno dimostrato che "stiamo per mantenere i nostri impegni".
Il gruppo Stellantis è presente soprattutto in Nord America, grazie ai marchi Jeep, Ram e Chrysler portati da Fca, e in Europa con i brand Peugeot, Citroen, Fiat, Opel, Alfa Romeo, Maserati e i veicoli commerciali di Fiat e Peugeot. In Nord America la casa ha realizzato un fatturato di 69 miliardi, quasi il doppio rispetto ad un anno prima, con un margine record del 16,3%; in Sud America i ricavi sono stati pari a 10 miliardi, 4 in più sul 2020; l’Europa ha generato un fatturato di 59 miliardi contro i 56 dell’esercizio precedente con un margine del 9,1%; scarsa ancora la presenza in Cina, dove il giro d’affari di Stellantis sfiora i 4 miliardi. Per quanto riguarda la Cina, Tavares ha detto che si aspetta che le autorità cinesi approvino i piani di Stellantis per aumentare la partecipazione nella joint venture con Guangzhou Automobile Group.
I buoni risultati di Stellantis rivelano come la crisi dei microchip e delle materie prime non ha avuto un impatto significativo sui margini: la casa ha venduto complessivamente meno veicoli in Nord America e in Europa ma probabilmente ha puntato sui modelli a maggior valore aggiunto. Il capo delle finanze Richard Palmer ha detto ai giornalisti che l'aumento dei prezzi delle materie prime, come i metalli, rimarrà un problema per l'industria quest'anno, ma la carenza di semiconduttori, che ridotto la produzione prevista nel 2021 dal gruppo di circa il 20%, ha raggiunto il picco nel terzo trimestre dello scorso anno. Per quanto riguarda la crisi ucraina, Palmer ha spiegato che Stellantis non ha una significativa esposizione diretta alla Russia: "Abbiamo flessibilità nella produzione", ha detto Palmer. "Siamo fiduciosi di poter gestire la crisi della Russia".
Prima della diffusione dei risultati 2021, Stellantis ha annunciato l’erogazione nel mese di aprile di un premio per tutti i lavoratori del gruppo. Il valore del premio complessivamente a livello mondo è pari a 1,9 miliardi di euro e verrà erogato nella stessa percentuale sulla massa salariale dei lavoratori di ogni Paese. Il premio per l’Italia sarà pari a 450 euro che va ad aggiungersi a quello di efficienza definito nel contratto che mediamente è stato di 1.400.
Commentando questa notizia, Ferdinando Uliano segretario nazionale FIM-CISL ha espresso soddisfazione ricordando però anche il tema della difesa della produzione in Italia: “Giudichiamo positivamente questa decisione da parte del gruppo di restituire ai lavoratori una parte dei risultati ottenuti a livello globale, nello stesso tempo pensiamo che sia fondamentale che il gruppo dia un segnale altrettanto positivo nel piano degli investimenti che verrà annunciato il 1 marzo 2022 dall’amministratore Tavares, in particolare chiediamo che ci siano risposte a tutte le realtà Stellantis in Italia, in modo da garantire e mettere in sicurezza le prospettive e l’occupazione”.