Tecnologia
May 15 2020
Una bufera scuote meno chi ha gambe più solide, non importa se quelle gambe sono invisibili. Fuori metafora, il digitale, l'immateriale per eccellenza, è riuscito a fare avvertire meno l'ondata del coronavirus a chi dell'intangibile aveva già colto le potenzialità, lo aveva usato come cemento delle sue fondamenta. A prescindere dalle dimensioni: «Vale per le grandi realtà come per le piccole e medie imprese. Il terremoto che si è scatenato nelle scorse settimane ha impattato meno su chi aveva un e-commerce avviato, attività gestibili in smart working, trasferibili in un universo virtuale» spiega a Panorama.itFederico Leproux, amministratore delegato di TeamSystem, il leader italiano nel mercato delle soluzioni digitali per la gestione del business di aziende e professionisti. Dunque uno specialista sul tema, che ha chiuso il 2019 con 417,9 milioni di euro di ricavi, in crescita del 17,5 per cento rispetto al dato del 2018 (355,7 milioni). Un nome di riferimento, con una platea vastissima a cui parlare: 1,4 milioni di clienti sparsi sul territorio. A cui propone una galassia di soluzioni parecchio attuali, perché consentono di abbracciarlo il digitale, di lavorare da remoto mantenendo alta la produttività. I suoi software sono molto popolari, vengono usati dal 26 per cento delle Pmi e il 40 per cento dei professionisti in Italia.
Nell'ottica di aiutare il più possibile tutti a gestire con più efficienza e meno contraccolpi questa fase, TeamSystem ha deciso di mettere le sue soluzioni a disposizione di chiunque volesse usufruirne, lanciando l'iniziativa «Smart4Italy». «Siamo partiti aprendo la nostra piattaforma a costo zero, fino alla fine del 2020. Era il momento di essere veloci. Per discutere dei dettagli con chi deciderà di tenerla dopo, ci sarà tempo. Il pacchetto include, tra gli altri, servizi di accesso al cloud per poter avere i propri dati disponibili su qualsiasi dispositivo, fisso e mobile. Strumenti per la sicurezza, per la fatturazione, la firma digitale» elenca Leproux, un passato in società di consulenza come Bain & Company e McKinsey, alla guida dell'azienda dal 2009, quando i dipendenti erano meno di mille, mentre oggi i diretti sono più che raddoppiati, superando quota 2 mila. «E sono tutti in smart working dal primo giorno dell'emergenza, dai suoi albori, da Codogno. Eravamo attrezzati per reagire rapidamente. Poi abbiamo potuto pensare a come attutire l'impatto e accelerare la ripresa». Sia con gesti incisivi che simbolici, però di sostanza: il Ceo si è dimezzato lo stipendio, il comitato dirigente se lo è ridotto di un quarto, «mentre non abbiamo tolto un euro agli altri nostri colleghi».
Era solo l'inizio: «Una volta messo in sicurezza il nostro business, ci siamo guardati intorno e ci siamo chiesti che altro potevamo fare di concreto». Aprendosi ad ampie contaminazioni coerenti con i territori più familiari: TeamSystem si è attivata per sostenere la didattica a distanza, con un progetto per le scuole superiori; ha ideato «Spostarsi in sicurezza», una soluzione hi-tech che evita gli assembramenti attraverso un'autodichiarazione digitale; ha persino messo al lavoro i suoi software per stampare in 3D un collettore che trasformasse maschere da snorkeling in respiratori per i pazienti.
Contributi parecchio d'impatto, alla pari di un'altra iniziativa, «Cash4Italy», pensata per fare quello che il nome promette: «Mettere liquidità nel sistema, agevolare chi ne ha bisogno a ottenerla rapidamente, con semplicità» conferma l'ad.
Non si tratta di chiedere prestiti, né di andare a bussare alla porta di banche che nemmeno rispondono o al massimo concedono uno scoperto, ma di accelerare ciò che già sarebbe dovuto. L'incasso di una fattura. Qualcosa sulla carta di ovvio, che nella pratica spesso si rivela una corsa a ostacoli, tra rinvii, latitanze, silenzi. Tra le varie specialità di TeamSystem ci sono le fatture elettroniche, «uno shock digitale», per riprendere l'efficace formula di Leproux, che ha cambiato il passo della contabilità nel Bel Paese. Sulla sua piattaforma, in un anno, la sua società ne gestisce circa 375 milioni, intorno al 30 per cento di quelle emesse dalle aziende nel suo target.
Alla base del meccanismo di «Cash4Italy» c'è una piattaforma di fintech dalla quale, dopo le opportune valutazioni, si riceve un bonifico pari a fino al 90 per cento di ciascuno dei propri crediti commerciali. Senza rischi o marce indietro, perché se chi deve i soldi alla fine non paga, per la quota anticipata interviene un'assicurazione. «Per la prima fattura, per completare tutte le procedure, servono un paio di giorni. Per le successive, una volta che si è a bordo della piattaforma, anche poche ore. Puntiamo ad allargare la nostra platea e a velocizzare le operazioni, ma già così pensiamo di poter fare la differenza». Per tale iniziativa, TeamSystem ha potuto contare sul supporto del Banco BPM, con cui corre verso il traguardo di gestire fino a 400 milioni di euro di fatture in un anno.
L'abilitatore di questo come di altri meccanismi è, ancora una volta, il medesimo: il digitale: «Sarà un elemento essenziale per il recupero, un catalizzatore del cambiamento» osserva Leproux. «Forse, dopo questa crisi, incontrerà pure qualche diffidenza in meno. Perché anche chi non lo vedeva con favore, ne ha compreso la grande forza».