Silvio Orlando nello spettacolo «Ciarlatni», in programma a ottobre
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Al Teatro Franco Parenti è di scena una stagione d’amore

Oltre 70 titoli in cartellone, un grande tema chiave riassunto nel titolo: «E se tornassimo a parlare d’amore»? Con un linguaggio ecumenico, quello dello spettacolo, e una sua trasversale accessibilità: con l’abbonamento, i biglietti partono da 16 euro. È la sintesi della stagione 2024/2025 del Teatro Franco Parenti di Milano, diretto da Andrée Ruth Shammah, che spiega: «Lasciatevi guidare dalla curiosità di un cartellone che vuole avere come filo conduttore il desiderio di un rapporto d’amore con il nostro pubblico. Che è poi amore per lo stare insieme, per la poesia, la letteratura, la cultura».

In una parola sola, in un felice gioco di parole: «Imparentatevi». Che poi è un senso di appartenenza, di vicinanza, di condivisione. «Parliamoci, teniamoci vicini» invita Shammah. «Tornare a parlare d’amore vuol dire essere capaci di ascoltare, di emozionarsi, di mollare. Amare la semplicità senza il timore di un ragionamento complesso».

E allora, tra i tanti titoli in programma, ecco il ritorno di «Chi come me» (dall’1 ottobre all’1 dicembre), dopo il tutto esaurito e il favore della critica registrati l’anno scorso. Il testo ha origine dall’incontro dell’autore, Roy Chen, con il personale medico e alcuni ragazzi ospiti di un centro di salute mentale di Tel Aviv. Vede l’adattamento, la regia e i costumi a cura della stessa Andrée Ruth Shammah ed è supportato dalla Fondazione Venosta, che offre 1000 biglietti ai ragazzi partecipanti a «Happy diventare capaci», un progetto di prevenzione e intervento di sostegno per il benessere psicologico degli adolescenti.

Un'immagine dello spettacolo «Chi come me»

Tra gli appuntamenti ricorrenti da segnalare ecco «Giovedix», di e con Gioele Dix, per sette giovedì tra ottobre e aprile, una volta al mese. Un viaggio letterario di riflessioni, letture, interpretazioni e commenti che quest’anno è declinato al femminile e si concentra su sette attrici nate nel secolo scorso, da Alice Munro a Oriana Fallaci.

C’è poi «Pandora», ambientato in un bagno pubblico in fondo a un corridoio o sotto la piazza di una città, attraversato da un’umanità variegata e transitoria. Uno spettacolo del Teatro dei Gordi, gruppo residente al Parenti. L’altro è «Note a margine», che sceglie un altro luogo molto sui generis per dipanare il racconto: una veglia funebre.

Andrée Ruth Shammah torna alla regia con un grande classico, «Il misantropo» di Molière, mentre Filippo Timi firma lo spettacolo «Amleto2», un cult di cui è anche interprete. Altro grande ritorno sarà «Costellazioni», toccante spettacolo che racconta, mescolandole insieme, tutte le fasi di una relazione, dalla seduzione al matrimonio, dal tradimento alla malattia. Le emozioni sono assicurate.

Impossibile citare ogni elemento del cartellone, che tra produzioni e spettacoli spazia tra i generi e i registri, mescolando dramma e commedia. Un'offerta ricchissima diffusa tra i vari ambienti del teatro, che porta in scena nomi come Silvio Orlando, protagonista di «Ciarlatani», Giuliana De Sio, Giuseppe Battiston, Massimo Dapporto, Fabio Troiano, Marco Tullio Giordana, Emma Dante e tanti altri ancora.

Una buona strategia, una bussola per orientarsi è scaricare questo opuscolo, leggere le trame e i dettagli di una prima selezione delle migliori proposte, conoscere le possibili combinazioni dell’abbonamento. E, magari, raccogliere l’invito. Decidere d’imparentarsi con il Parenti.

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