News
August 23 2017
Nel buio più assoluto per 16 ore ha dato conforto al suo fratellino, ha parlato con i genitori e con le squadre di soccorso. Ciro, 11 anni, è il vero eroe della tragedia di Casamicciola.
"Quando è crollato tutto ho abbracciato mio fratello e poi quando sono arrivati i soccorsi l'ho spinto fuori per primo", racconta ai medici dopo essere stato estratto vivo dalle macerie, tra gli applausi dei presenti.
Il salvataggio dei tre fratellini per alcuni ha avuto del miracoloso, certamente è la pagina luminosa in una giornata di lutto e dolore.
Ciro stava giocando con suo fratello Mattias, 8 anni, nella loro stanzetta. Erano seduti sul primo lettino del letto a castello quando è avvenuta la tragedia. Su di loro si è abbattuta una vera e propria pioggia di pietre. Forse è stato quel lettino a salvarli: la rete ha costituito una barriera protettiva. Nell'altra stanza la mamma incinta e il fratello Pasquale, di sette mesi, che giocava tranquillo nel box.
I primi a essere salvati sono stati papà Alessandro e mamma Alessia, che hanno vissuto ore di angoscia in attesa di notizie dei propri figli.
Quando i soccorritori hanno iniziato a scavare Ciro ha fatto sentire la sua voce, per chiedere aiuto, incitarli e guidarli. Nella notte un lungo colloquio tra gli uomini delle squadre di soccorso e i due ragazzi.
Poco prima dell'alba ad essere estratto dal cumulo di pietre è stato Pasquale, il neonato. Poi con l'aiuto dei richiami di Ciro i vigili del fuoco hanno individuato il luogo preciso dove si trovavano i due ragazzi. Ed è iniziata, quindi, la fase piu' difficile.
Togliere a mano una pietra dietro l'altra, prestando attenzione ad evitare smottamenti. "E' stato Ciro a salvare il fratellino Mattias.
Dopo la scossa lo ha preso e lo ha spinto con lui sotto al letto, un gesto che sicuramente ha salvato la vita a entrambi. Poi con un manico di scopa ha battuto contro le macerie e si è fatto sentire dai soccorritori", ha raccontato commosso il comandante della Tenenza di Ischia della Gdf, Andrea Gentile, che è stato tra i primi a giungere sul luogo della tragedia.
I vigili hanno aperto un varco e i due ragazzi hanno rivisto la luce. Ciro e Mattias hanno quindi iniziato un colloquio più fitto con i vigili del fuoco. I soccorritori li hanno tranquillizzati, hanno dato loro da bere dicendo che di lì a poco sarebbero stati tirati fuori.
A pochi passi dalla casa i parenti, gli amici, i giornalisti che hanno seguito con apprensione ogni mossa. In prima fila il padre dei fratellini, che ha lasciato l'ospedale contro il parere dei medici.
Intorno alle 11 Mattias è stato liberato dalle macerie. I vigili del fuoco lo hanno adagiato su una barella e poi una corsa verso l'ospedale Rizzoli del vicino Comune di Lacco Ameno dove era già ricoverato il fratellino di pochi mesi. Ma per Ciro le operazioni sono state più complesse. Aveva i piedi intrappolati. E sono state alcuni vigili di una squadra Usar - specializzata in queste operazioni - proveniente da Pisa a liberarlo. Un lavoro paziente.
Con loro Teresa Di Virgilio, che è stata tra le soccorritrici della tragedia di Rigopiano. Ciro ha stretto i denti fino a quando i vigili lo hanno tirato via. Da alcune persone che stavano seguendo le operazioni da lontano è scattato un applauso liberatorio.
Con loro il vescovo di Ischia, Pietro Lagnese, che è giunto di buon mattino suo luogo della tragedia, e che ha voluto condividere con la sua gente questi momenti di dolore e poi di gioia.
Anche Ciro è stato portato in ospedale dove ha potuto riabbracciare i suoi cari: il papà, Alessandro, e la mamma, Alessia, che presto darà alla luce un quarto fratellino.
I due ragazzi erano disidratati ma di umore vivace: Mattias ha chiesto subito di mangiare un panino. Per loro solo piccole ferite e lievi fratture, saranno dimessi presto.