Test psico-attitudinali
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«Noi poliziotti facciamo da sempre Test psico-attitudinali e non dice niente nessuno»

«Noi poliziotti da sempre siamo sottoposti ai test psico-attitudinali ed il fatto che una buona percentuale non riesca a superarli dimostra quanto sono necessari».

È questo il commento di Domenico Pianese segretario generale del sindacato di polizia Coisp sui test obbligatori per le forze di Polizia. Un argomento quello dei test balzato su tutte le testate nazionali dopo che la proposta di rendere obbligatori i test psico-attitudinali anche per i magistrati è stata bocciata. Nei due decreti legislativi sulla Giustizia, approvati in Consiglio dei ministri non compare infatti l'inserimento dei test psico-attitudinali per l'ingresso in magistratura. L'ipotesi era emersa lunedì mattina, durante la riunione preparatoria del Consiglio dei ministri, ma non ha poi trovato posto nei testi. Questionari che da sempre invece sono obbligatori per le forze di polizia sottoposte ad un percorso molto articolato per le selezioni psico-attitudinali che prevede una serie di accertamenti che devono verificare sia l’attitudine a svolgere le mansioni e che non ci siano problemi di origine psicologica o psichiatrica. Il test MMPI (Minnesota Multiphasic Personality Inventory), sviluppato su 640 domande, è stato formulato negli anni 50 negli USA.

Ogni quanto fate i test psico-attitudinali?

«I test psicologici, attitudinali ed i colloqui vengono effettuati nelle procedure concorsuali per ogni ruolo e vengono ripetuti sia per eventuali ulteriori selezioni per alcune specialità ed ogni volta che i medici della Polizia di Stato lo ritengono necessario».

In cosa consistono?

«Si svolgono test scritti che sono stati validati scientificamente e mirano sia all’accertamento dell’attitudine a svolgere le importanti mansioni che lo Stato ci affida ma anche le condizioni psicologiche. Dopo i test si svolgono i colloqui diretti con gli psicologi ed i periti selettori al fine di individuare la presenza di problemi della sfera psichica».

Hanno mai bocciato qualcuno?

«Sì è una delle prove che con più difficoltà si riesce a superare, basti pensare che nei concorsi per l’ingresso nella Polizia di Stato una percentuale tra il 20 % ed il 30 % dei candidati non riesce a superarli».

Li ritenete una formula valida per l’ingresso nelle forze di polizia e perché?

«Non solo li riteniamo validi ma sono assolutamente necessari per verificare le condizioni psicologiche e l’attitudine a svolgere gli importanti compiti istituzionali a cui sono chiamati gli appartenenti alle Forze di Polizia».

Cosa ne pensa dall’adozione anche per i magistrati?

«La riteniamo assolutamente necessaria al pari degli appartenenti alle Forze di Polizia i compiti affidati ai Magistrati sono di altissima rilevanza istituzionale ed incidono fortemente sulla vita dei cittadini amministrando la giustizia e quindi avendo anche il potere di privare della libertà personale le persone. Senza dimenticare la facoltà prevista per le legge di acquistare e portare armi al seguito senza licenza».

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