Tetris compie 40 anni. I segreti del rompicapo più famoso al mondo

Tutti, almeno una volta nella vita, hanno giocato a Tetris, il videogioco di logica e ragionamento inventato nel 1984 da Aleksej Leonidovic Pazitnov, un informatico dell’Accademia delle scienze dell’URSS. E’ stato scaricato da 500 milioni di persone e deve il suo successo all’imprenditore Henk Rogers, presidente e direttore della Tetris Company, con sede a Las Vegas. E’ lui che nel 1989, dopo mille peripezie, decise di venderlo in bundle con la prima versione del Game Boy della Nintendo. Anche le musiche del videogioco furono una scelta di Rogers. Optò per quelle della tradizione russa, ne acquisì i diritti e oggi chi vuole utilizzarle deve interfacciarsi con lui. Durante la quinta edizione del festival internazionale Matera Film Festival, Henk Rogers ha raccontato a Panorama.it le avventure della sua vita e il suo impegno per difendere il Pianeta.

Come ha scoperto il Tetris?

Ho scoperto Tetris nel 1988. Mi trovavo a Las Vegas. Ero al Consumer Electronic Show (C.E.S.). All’epoca ero una sorta di talent scout e decidevo quali videogiochi portare sul mercato giapponese, dove vivevo e dove avevo anche la mia società. Tra i giochi esposti al C.E.S. scoprì Tetris. Avevo intuito le sue enormi potenzialità e la sua grandezza.

Che cosa decise di fare?

A quel punto andai in Russia per negoziare il videogioco direttamente con la Società Pubblica dell’URSS che ne deteneva i diritti. Non fu facile, però riuscì a raggiungere l’obiettivo commerciale avendo le spalle coperte. Dietro di me c’era la Nintendo.

Come fece a intuire che era il miglior videogiochi esposto in fiera a Las Vegas?

Prima di decidere quale videogioco portare in Giappone mi sono messo a giocare a più giochi contemporaneamente. Mi spostavo da una macchina all’altra, ma al Tetris mi sono avvicinato 5 volte perché mi divertivo a giocare. Adesso sono stupefatto che il suo successo sia legato alla sua semplicità.

Quali sono le caratteristiche vincenti del Tetris?

Tetris è un videogioco interessante perché è un gioco molto semplice. Non è impegnativo. E’ un gioco costruttivo e non distruttivo. Poi, consente di meditare e fa riposare la mente. Per questo penso che tutti noi dovremmo giocare a Tetris ogni giorno per 5 minuti.

Oggi Tetris è un videogioco di successo che le ha consentito di avere una carriera brillante. E’ mai stato scoraggiato nelle sue iniziative?

Nel Tetris ci ho sempre creduto anche quando, nel 1988, la più grande società di videogiochi giapponese mi disse che Tetris era un gioco retrò e che dunque non interessava.

E poi cosa è successo?

Oggi quella che era la più grande società giapponese dei videogiochi non esiste più, mentre il Tetris resiste ancora. Ne deduco che quella società era retrò e non il Tetris. Ho vissuto in Giappone per 18 anni e non sono andato via quando venivo scoraggiato.

Quale l’elemento mancante nel Tetris?

Manca l’aspetto culturale; dunque il Tetris non ha elementi che possono piacere o non piacere ai suoi utenti. Tutti possono giocare a Tetris e farlo in qualsiasi momento. L’assenza dell’elemento culturale è stata una delle chiavi del suo successo.

Portare Tetris al successo non è stato poi così facile.

E’ stata una grande sfida. Ne ho passate tante. Ho viaggiato molto in Unione Sovietica e Giappone per stringere accordi e partnership. Non è stato facile, ma ho raggiunto il mio obiettivo, contribuendo a fare di Tetris un videogioco planetario.



Lei è uno strenuo difensore del Pianeta. E’ ottimista anche oggi che a novembre fa caldo come se fossimo a settembre?

Sono e rimango una persona molto ottimista. Il cambiamento climatico è un grande problema, ma abbiamo la tecnologia a nostra disposizione. Abbiamo i soldi e il potere di cambiare. E’ su questi aspetti che opera il cambiamento. Ho fissato la data al 2045, anno in cui ricorre il centesimo anniversario delle Nazioni Unite. Noi possiamo farcela insieme. Basta volerlo. Per questa ragione è necessario fissare gli obiettivi con le scadenze temporali perché anche quelle aiutano a realizzarli.

Nel 2023 è uscito il film Tetris, di John S. Baird, sulla storia del celebre videogioco. E’ soddisfatto del film?

Ho collaborato alla sceneggiatura. Sono molto soddisfatto di questo film trasmesso da Apple che ha acquisito i diritti. E’ abbastanza realistico, ma le avventure sono tante e per questo ho deciso di scrivere un libro sulla mia vita. Il film è interessante anche perché restituisce una serie di dettagli. Per esempio fa comprendere la grande amicizia tra me e Alexey Pajitnov, anche mio socio nella Tetris Company.

Dopo il film sulla sua vita, adesso aspettiamo il libro?

Esatto! Dopo il film sulla mia vita, a breve uscirà il libro per raccontare gli episodi più importanti che hanno caratterizzato momenti indimenticabili e unici per come si sono svolti. Non posso svelare di più…

Lei è un uomo di successo. Qual è il futuro del Tetris e delle sue aziende?

Mi sono laureato in informatica, mia figlia è laureata in economia e commercio. Quando una volta le ho chiesto cosa volesse fare da grande, lei mi ha risposto che avrebbe voluto fare più soldi di me. Adesso lei è alla guida della Tetris. E’ tutto nelle sue mani perché si impegna moltissimo e merita la mia fiducia.

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