Tevez, problemi di peso? No, di pressione
Dice Tevez che l’avventura al City non ha funzionato per l’eccessiva pressione che gravitava intorno a lui. Così, su due piedi, vien facile pensare che l’Apache si sia convinto di approdare in un calcio più leggero, più giocato e meno chiacchierato. Chissà se dopo i primi delicati commenti all’indomani del trofeo Tim si è già ricreduto.
Di certo Tevez, come tutti i giocatori che hanno calcato in questi anni l’erba dell’Etihad Stadium, non dovranno più giustificare le proprie prestazioni dinnanzi agli eco-moralisti del calcio (quelli che i giocatori devono rendere in proporzione al costo del cartellino). Su questo aspetto, non c’è dubbio, è difficile che qualcuno qui in Italia venga a fare le pulci all’argentino, costato a Marotta 12 milioni di euro. Praticamente la metà di Giovinco.
Ma Tevez sarà comunque un osservato speciale. Anzi, lo è già. C’è chi lo ha già pesato con gli occhi, chi ha aperto una pagina Excel per raffrontare le sue prestazioni con quelle di Del Piero e gli altri numeri 10 della storia juventina, chi ne mette in dubbio le qualità caratteriali, chi la compatibilità con Llorente è tutta da vedere, chi fra lui e Higuain era Higuain quella prendere (su questo punto a dire il vero anche noi avremmo qualcosa da dire). E siamo ancora all’inizio.
Un consiglio per Tevez: si faccia dire da Conte qual è la condotta da tenere dentro e fuori dal campo per non farsi schiacciare dalle pressioni anche a queste latitudini. In fondo non c’è nessuno che abbia vissuto, subito e capito il calcio italiano dei nostri giorni meglio di lui.
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