Televisione
February 27 2019
L'era di Gerardo Greco al Tg4è già tramontata. Doveva essere uno dei volti di punta della "nuova Rete 4", il progetto più ambizioso 2018 e 2019 del Biscione; invece Mediaset ha annunciato di aver risolto il 26 febbraio il contratto con il giornalista, decisione comunicata al comitato di redazione poche ore dopo. Dalla chiusura di W l'Italia, i rapporti con l'azienda di Cologno Monzese si sono dunque rapidamente deteriorati. Ecco cos'è successo.
Più storie e meno piazza. Era questa la missione con cui Gerardo Grecosi era insediato al timone del Tg4. Dopo quasi venticinque anni in Rai - prima in radio poi come inviato di lungo corso e infine come conduttore di programmi d'informazione, da UnoMattina ad Agorà - il giornalista aveva ceduto al corteggiamento di Mediaset. "Il mio Tg4 avrà una vena molto narrativa per tentare di occupare uno spazio che non c'è", aveva annunciato lo scorso settembre.
Gli ascolti però non avevano subito particolari scossoni (anzi), come W l'Italia, l'approfondimento in prima serata rapidamente archiviato dopo un ciclo di tredici puntate, inchiodato ad uno share medio del 3,7% (con picchi negativi intorno al 3%) e, si dice, che non ha mai avuto il pieno sostegno dell'azienda. "Quando presentarono il progetto della nuova Rete 4, Silvio Berlusconi avanzò un solo dubbio, proprio su Greco. Ma non lo hanno ascoltato", racconta a Panorama.it una fonte che conosce bene gli equilibri di Cologno. Dal 27 febbraio la nuova direttrice del Tg4 è Rosanna Ragusa, professionista molto stimata a Mediaset, che conosce bene i meccanismi del telegiornale della quarta rete.
L'addio di Greco secondo il Corriere della Sera rischia ora di trasformarsi in un divorzio agitato: assunto con un contratto a tempo indeterminato, il giornalista potrebbe ora chiedere "un'adeguata transazione economica per il danno che ritiene di aver subito". Di certo a Cologno le acque sono agitate sul fronte dell'informazione e, dice Dagospia, da settimane è in corso tra i big dell'informazione di Mediaset uno scontro piuttosto acceso sulla linea da seguire, anche in vista delle prossime elezioni Europee.
Il dilemma è tra rinnovamento e talk tradizionali, a trazione più "populista", che parlano alla pancia del pubblico e portano più ascolti nelle casse della rete diretta da Sebastiano Lombardi
E proprio sul fronte ascolti, i numeri parlano chiaro: per ora reggono bene Stasera Italia di Barbara Palombelli e Quarta Repubblica di Nicola Porro, ma dopo il flop di Greco il canale è corso ai ripari, richiamando in servizio Paolo Del Debbio - ancora scottato dalla chiusura di Quinta Colonna - con Dritto e rovescio, un nuovo talk incentrato su attualità e politica al via dal 7 marzo.
"Rispetto ai talk tradizionali sarà più un dibattito tra varie categorie piuttosto che un semplice confronto tra politici. Il nostro obiettivo è indagare gli effetti delle scelte politiche sulla vita dei cittadini. E per questo motivo un ruolo fondamentale lo eserciterà il pubblico in studio, selezionato di volta in volta a secondo del tema della puntata", spiega il giornalista.