Musica
November 24 2014
Tiziano Ferro dal 25 novembre 2014 torna con tutta la sua grande musica.
"The Best of TZN" è l'occasione per ritrovare dal 1997 fino al 2015 tutti i buoni motivi per cui, ognuno in modo diverso, "Tizianone" è entrato nelle nostre vite.
Una storia a ritroso, capace di riservare ancora molte sorprese.
È questo il tema di questa maxi raccolta di successi (e non solo, come vedremo). Ecco tutte le sue dichiarazioni tratte dalla conferenza stampa del 24 novembre a Milano. Prima però, un approfondimento sulle versioni in vendita.
Le versioni in vendita
Standard Version - Doppio cd con 36 canzoni in ordine cronologico inverso (dalle canzoni più recenti alle più "vecchie" di cui 8 inediti e un booklet di 20 pagine (anche in digitale, senza booklet).
Deluxe Edition in scatola di cartone e bustine per i 4 cd contenuti. Troverete 61 canzoni (di cui 16 inediti inclusi nelle rarità e nei duetti). Anche la Deluxe Edition è disponibile in digitale (senza booklet).
La Special Fan Edition include oltre a tutti i contenuti della Deluxe Edition (61 canzoni), due dvd. Nel primo troverete tutti i suoi videoclip con commento introduttivo di Tiziano. Nel secondo troverete "Los Angeles 2014 Backstage", Senza scappare mai più (Immagini in Studio / Playback), Incanto (Immagini di Studio / Playback), Senza Scappare mai più (Video Backstage), un'intervista inedita e il documentario "Trama sintetica di una giornata storica". Troverete anche altri videoclip in cui Tiziano Ferro è presente ma non unico protagonista (da "Non me lo so spiegare" con Laura Pausini a "Persone Silenziose" con Luca Carboni). In più un 45 giri con "Senza scappare mai più" e "Xdono"). All'interno, un libro fotografico di 120 pagine.
Versione 4LP è in numero limitato e contiene 4 vinili con tutti i brani della Standard Edition.
Le 20 dichiarazioni
«È un The Best of ma contiene 8 inediti. È una raccolta, ma non ha solo miei brani nuovi, ma raccoglie tutto quello che anche nel mio passato si era un po' perso e non è stato mai pubblicato. La mia storia non comincia da "Xdono", ma da "Quando ritornerai" del 1997».
«Nel 2011 l'etichetta discografica EMI, alla quale devo tutto, mi ha chiesto una raccolta per i miei primi 10 anni di carriera. Lavorando a un disco con pochi inediti e i miei singoli di successo, come succede di solito. Ma sarebbe mancato qualcosa e ho aspettato fino ad oggi perché uscisse».
«Io venivo da un contesto di piccole produzioni portate a casa con la fatica dei costi di uno studio di registrazione in cui bisognava preparare tutto per passarci il meno tempo possibile, con i massimi risultati. I costi erano troppo alti. C'è stata l'accademia di Sanremo, il mio lavoro come corista dei Sottotono e degli Atipici, poi è arrivata Mara Maionchi».
«Il primo contratto firmato con lei è finito due anni fa»
«Nel mio passato c'erano canzoni come "Angelo mio", canzone che facevo sentire in giro per farmi conoscere. È uno di quei brani che i miei fan più stretti conoscono a memoria pur non essendo un brano di enorme successo, ha 600 mila visualizzazioni su Youtube in un audio caricato da un mio fan. Non poteva non essere riportata al grande pubblico».
«Invece "Il vento" è la canzone che non è finita in "Rosso Relativo", mentre "Non me lo so spiegare" è stata tenuta pronta per essere utilizzata nel caso in cui l'album d'esordio fosse andato male. Poi è finito in "111"».
«Il duetto virtuale con Dean Martin fa parte di un mio progetto swing che ho sempre voluto fare, ma non ho mai chiuso davvero. È un esempio di come ho sempre voluto dedicarmi a tanti pogetti musicali e non a uno solo».
«Per raccontarmi in questo Best ho voluto metterci dentro tutte le cose che avrebbero facilitato la comprensione di chi sono a chi mi sta accanto. Facendo ordine e utilizzando una linea del tempo».
«Per quanto riguarda le rarità, l'idea mi è venuta perché quando colleghi e amici vengono a casa mia, mi chiedono di ascoltare le demo, le versioni originali dei pezzi ai quali ho lavorato. In questa occasione credo davvero di aver messo tutto. È scappato pochissimo nella mia selezione. Anche se si chiama The Best of, non ci sono solo le cose in assoluto migliori, ma la scatola della mia storia».
«Quando mi hanno proposto per il 2012 di fare il mio primo stadio, era ancora un periodo storico in cui lo stadio era una faccenda per band rock. Per farlo ho iniziato a guardare da Campovolo con Ligabue a Jovanotti come ci si muove di fronte a così tante persone. La cosa mi ha calmato perché ho capito che avrei dovuto mettere in piedi il mio concerto, nel mio modo».
«Sono sconvolto dalle persone che rimangono sconvolte dai miei testi. La mia scrittura è molto naturale, fluida, senza eccessive riflessioni. Scrivo a tavolino solo nel senso che scrivo proprio mettendomi seduto a una scrivania. I miei sono più che altro flussi di coscienza».
«L'inedito "Incanto" l'ho scritta con Emanuele Dabbono, anche lui era sotto contratto come artista di Mara Maionchi, ha fatto la prima edizione di X Factor. Oggi invece lavora anche come autore, stiamo scrivendo anche altre cose».
«Scrivere per gli altri è molto difficile. Quando lo faccio finisce che divento troppo aulico o con un vocabolario in mano. Questa cosa per me è veramente difficile. Non c'è cosa che odio di più di chi fa quel tipo di testi dove si mette prima l'aggettivo del sostantivo».
«Il rap sta vivendo un altro momento importante, ma i numeri che faceva il rap nella sua prima ondata erano molto più forti. Mi piace che ci sia una bella scena, oggi è un territorio comodo dove muoversi, c'è tanta gente ma anche una selezione naturale»
«Dischi come quelli di Fabri Fibra non ne ho proprio sentiti ultimamente».
«Quando ho lanciato il singolo "Senza scappare mai più" mi sono accorto che in streaming su Spotify i numeri di ascolto erano di almeno 10 volte superiori ai download del singolo su iTunes. Per questo motivo, anche se avevo qualche resistenza iniziale, ho scelto e deciso di non tirarmi indietro dalla modernità»..
«Ogni volta che faccio un lavoro di produzione lavoro sempre con l'idea che quel disco possa vendere mezzo milione di copie tanto è il mio entusiasmo. Sento quelle canzoni 100 mila volte, l'ho fatto con le mie recenti produzioni di Baby K e Alessandra Amoroso, in qualche modo mi integro in loro fino a diventare una parte di me anche in quelle canzoni. Ho ancora bisogno di sentire l'incertezza, perché mi tiene vivo. Ho bisogno di camminare sul ciglio del burrone, sempre».
«Non rifiuto e non rinnego nulla di quello che ho fatto a livello musicale nel mio passato. Al massimo faccio pensieri del genere per qualcosa di extra musicale che non mi apparteneva. Ma forse doveva andare così».
«La maggior parte dei cantanti che amo e ho amato sono purtroppo morti. Da Whitney Houston a Amy Winehouse, ho amato e amo con grande passione nomi che purtroppo non ci sono più. COme Lucio Battisti, Gabriella Ferri. Tra i vivi, amo molto Kanye West, Timbaland, Pharrell Williams. Ma uno dei miei preferiti del momento è Ed Sheeran, lui è un esempio di persona che pubblica un genere di canzoni crossover spaziando tra i generi in modo molto naturale, ha scritto canzoni che potrei scrivere io. Ha una bella voce e crescerà molto, ne sono certo».
«L'esperienza di produttore per Baby K e Alessandra Amoroso è stata una delle cose più belle della mia vita. L'unico svantaggio è quando collaboro a questo tipo di progetti, la mia persona mette un po' in ombra questi artisti. Quando mi occupo di questi progetti voglio lavorare con loro a tutto l'album tutto il tempo assieme».
«Senza scappare mai più scaturisce da un momento di crisi sentimentale di una storia importante (si emoziona). La canzone si doveva chiamare "Correre", perché io nei momenti di crisi scappo sono stato in Messico, in Inghilterra. Poi è diventato "Senza scappare mai più", un buon proposito per la mia vita».