Thuram, la scommessa vinta dall'Inter

A bilancio c'è scritto che per portare Marcus Thuram a vestire di nerazzurro l'Inter ha dovuto investire 8 milioni di euro. Non girati al Borussia Moenchengladbach, ultimo club del francese, ma all'entourage dell'attaccante sotto forma di commissioni. Una bella cifra, se si considera che Thuram era a fine contratto e, dunque, a parametro zero. Ma anche un grande affare, tecnico ed economico. Sono stati sufficienti i primi tre mesi della stagione per chiarire a tutti come il nuovo numero 9 di Inzaghi sia l'uomo perfetto per stare accanto a un Lautaro Martinez straripante e come i margini di crescita che ha come punta dicano che non è finita qui.

Di sicuro, se oggi qualche squadra volesse avvicinarsi a Thuram dovrebbe preparare un assegno con tanti zeri un po' come capitato la scorsa estate per Onana, altro parametro (quasi) zero costato 1.938.000 e rivenduto a dodici mesi di distanza per oltre 50 milioni con una plusvalenza quasi da record. Quanto vale oggi Thuram? Probabilmente la stessa cifra, a salire. Perché gli sono stati sufficienti cento giorni di lavoro nel laboratorio di Appiano Gentile per raffinare le sue doti e imporsi come uno dei prototipi degli attaccanti del nuovo calcio.

Forte fisicamente, veloce e resistente, capace di strappi che puniscono le difese avversarie e mettono il compagno di reparto in condizione di colpire: dietro l'exploit di Lautaro Martinez c'è anche il lavoro di Thuram che si è integrato in fretta facendo dimenticare Lukaku che pure pareva il partner ideale dell'argentino. Motivo per cui a differenza di quanto avvenuto con Onana, non è alle viste una monetizzazione rapida della scommessa già vinta da Marotta e Ausilio.

Con una postilla. Spesso a ragione si è discusso dell'eticità di pagare super commissioni ad agenti e procuratori togliendo denaro dal circuito delle società, impoverendo cioè chi lavora per formare i calciatori e alla fine se li vede strappare senza adeguato compenso. Un baco del sistema su cui la FIFA sta cercando di intervenire inasprendo le norme e che a turno colpisce tutti. L'Inter, ad esempio, utilizza molto la leva dei parametri zero ma ha dovuto incassare l'addio di Skriniar senza incassare denaro.

Nel caso di Thuram, però, il gioco è valso la candela. Per Marotta è stato coma pagare, poco, il cartellino del francese con la ragionevole convinzione che l'investimento avrebbe reso a breve. E' successo, l'Inter ne sta godendo mentre chi ha deciso di fare un passo indietro a trattativa avanzata - in Italia ed Europa - ora forse rimpiange la sua scelta.

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