Economia
January 13 2022
Nel giro di poche settimane Tinaba lancerà nuovi servizi legati alle criptovalute e all’insuretech, i servizi assicurativi online. Senza considerare l’obiettivo di poter proporre la propria piattaforma fintech a banche terze, quello che gli esperti chiamano «fintech as a service».
Per tutto questo, la banca digitale fondata e amministrata da Matteo Arpe ha scelto di procedere con un nuovo aumento di capitale da 30 milioni di euro. «Non è un aumento già eseguito» spiega Arpe a Panorama. «Si tratta di una operazione che intendiamo portare a termine nei prossimi 12 mesi». D’altronde, per accaparrarsi nuove fette di mercato nel mondo della finanza digitale servono sempre nuovi fondi, soldi che Arpe intende usare «a supporto del piano industriale e dello sviluppo prospettico dell'azienda nel breve-medio periodo», si legge nel verbale della recente assemblea straordinaria che ha dato il via alla ricapitalizzazione.
L’aumento sarà sottoscritto dalla lussemburghese Arepo Ti, emanazione del fondo Sator Private Equity, che possiede circa il 70% di Tinaba, seguita dalla stessa Sator e da Banca Profilo, controllata da Sator, ciascuno col 15%. Come spiega Arpe a Panorama, «il 2021 per noi è stato l’anno della svolta. La nostra base clienti è cresciuta del 69% con un costo di acquisizione per cliente in calo del 20% e un aumento del 140% dei nostri gold users», quelli che utilizzano la creatura di Arpe come conto corrente primario.
La banca digitale, inoltre, ha investito molto anche per ottimizzare l’arrivo di nuovo clientela. «Nel 2021 siamo riusciti ad abbassare molto i tempi per avere nuova clientela. Oggi è possibile avere un conto con noi e poter operare in circa 24 ore, si tratta di un grande traguardo che ha richiesto diversi investimenti» ha detto Arpe. «Noi non abbiamo utenti, ma clienti bancari e non è semplice averli operativi in poco tempo».
Per far fronte a questa crescita, insomma, Tinaba aveva bisogno di nuovo ossigeno. Oltre al conto corrente, la piattaforma digitale sta puntando molto anche sulla roboadvisory, la consulenza digitale agli investimenti. «Abbiamo registrato un aumento delle masse gestite del 270% nel 2021» spiega Arpe. «Il 70% dei nostri clienti ha un piano di accumulo e ora vogliamo spingere sulle nostre community», dove Tinaba è specializzata.
«Noi abbiamo scelto di puntare sul denaro collaborativo, sulle community di risparmiatori e per questo vogliamo offrire alle banche piccole e medie la nostra piattaforma fintech» dice Arpe. «Di solito questi istituti hanno delle grandi community locali. Noi offriamo la nostra tecnologia proprio per entrare in quel territorio. Si tratta di un filone che in Europa e negli Stati Uniti si sta affermando molto». Il gruppo sta poi puntando anche sulla raccolta fondi digitale. «Abbiamo raccolto denaro per molti ospedali» spiega il manager, «si tratta anche in questo caso di community su cui vogliamo lavorare».
Per fare tutto ciò l’aumento di capitale da 30 milioni sarà fondamentale. Come spiega il verbale d’assemblea, «l'aumento di capitale è di nominali 165.744 euro con un sovrapprezzo complessivo di oltre 29,8 milioni mediante emissione di 165.744 nuove azioni prive di valore nominale ciascuna con un sovrapprezzo di 180 euro», che per ogni titolo «corrisponde a uno sconto sul Terp di circa il 30% rispetto al fair value di 380 euro, in linea con le operazioni similari sul mercato regolamentato».
Per la creatura di Arpe questo è il quarto aumento di capitale dal 2015 dopo un primo giro da 1,5 milioni, un altro da 12,5 e l’ultimo da 6 milioni nell’autunno del 2020. Quest’ultimo aumento da 30 milioni verrà concluso nell’arco del 2022.