Lifestyle
July 05 2024
Hai detto prova costume? No, è molto di più, è questione di libera espressione estiva.
Già, sulle spiagge in questi mesi spopolano infinite varietà di costumi, parei, cappelli, e ognuno di questi può svelare molto. Oh! Se può svelare molto!
Ad esempio, sulla passerella che dal bagnasciuga porta al bar della spiaggia è possibile vedere il bagnante di stampo professionale. Si, quello che arriva con fare manageriale, che indossa la camicia bianca con il colletto tenuto alto da vero professionista ma che sotto porta un paio di boxer da bagno blu con dei simpatici polipetti disegnati. Il professionista in spiaggia di solito porta lo zoccolo e ha il giornale sotto al braccio. Inoltre, nelle orecchie ha gli auricolari con il Bluetooth, anche se è chiaro che sta parlando con la nonna, felice di comunicargli che è il periodo giusto per preparare la conserva di pomodoro.
E poi c'è il fashion lover che sfoggia un bikini fatto all’uncinetto che quest’anno è molto di moda, con un fisico mozzafiato. Spesso il fashion lover immerge i piedi nell’acqua e poi finge di scappare da un’onda alta dieci centimetri tenendo la mano davanti alla bocca per la finta paura, mentre si fa scattare la foto da postare sui social.
C’è anche il credente dell’illusione ottica, che indossa lo slip brasiliano che fa apparire più rotondi i glutei. Che questi glutei siano o belli o meno non importa, in questo caso vince l’autostima. Anzi, l’autostima vince in ogni caso, sempre.
Verrebbe da pensare al racconto “Storia di una natante” di Italo Calvino, quando la protagonista cade in acqua e perde il costume, ma no, sulle spiagge nessuno perde il costume e se lo fa, lo fa apposta.O al massimo il costume può essere incorporato nella propria pelle, come nel caso dell’appassionato del lettino in prima fila, e se si tratta di un uomo, beh allora non ci sono rivali sul pezzo indossato. Di solito si tratta di una persona pietrificata al sole, con un principio di ustione di secondo grado sul volto, che però non molla un attimo e resta lì, immobile, muovendo solo le dita dei piedi quando il bruciore della scottatura arriva al suo massimo. Indossa solitamente uno slip che non accetta di essere largo, e che diventa una seconda pelle delle sue parti intime. Qualche volta le cuciture si conficcano addirittura nella carne inguinale, l’amante del lettino in prima fila non fa una piega, tiene gli occhi chiusi, suda, soffre, ma lo fa da eroe. Sì, da eroe del sole di mezzogiorno a Ferragosto.
Sulle spiagge può esserci anche l’avanguardista, quella persona che indossa una cosa chiamata in modo strano e che ha una funzione altrettanto strana: il trikini. Il trikini non è un bikini, non è un costume intero; è un costume aperto sulle costole, che si aggancia vicino all’ombelico e che lascia un segno dell’abbronzatura che ricorda un po' lo stile di Picasso, o lo stile tipico del cubismo, o forse siamo di fronte ad un futurismo 2.0.
Comunque, c’è chi di tutto ciò se ne frega e passeggia con le ciabattine di gomma che si usano per andare sugli scogli anche se magari non c’è nemmeno l’ombra di uno scoglio. Fa lo stesso, lui sta comodo, questo è l’importante, perché è l’amante del comfort, amante della sostanza anche se priva di qualsiasi forma.
Esiste anche il nostalgico del padel che, con gli occhi gonfi di lacrime, proprio perché in quello stabilimento balneare non c’è un campo da padel, gioca con i racchettoni con la fidanzata, che tra l’altro non sa nemmeno giocare con i racchettoni e magari ha pure il trikini, e lui dovrà dirle che non si vede il segno del costume.
Ci può essere il rigoroso, uomo o donna che sia, con costume nero, semplice, pulito, tipico di chi sa usare bene Excel e non sbaglia una formula, mai. O chi è stravagante e indossa costumi glitterati magari fucsia che accecano e non si capisce se è arrivata all’improvviso un’eclissi solare, se dal cielo sta scendendo un’astronave con sopra gli alieni, o se va di moda.
Ma d’altra parte, citando chi di moda se ne intendeva, “la moda è fatta per non essere di moda” (Coco Chanel).