Top e flop: i promossi e i bocciati della tv nel 2021

Passano le stagioni televisive ma c'è sempre una granitica certezza: Il Commissario Montalbano resta il programma più visto dell'anno. Vale anche per il 2021, visto che Il metodo Catalanotti domina la classifica dei dieci titoli con più ascolti (esclusi gli eventi sportivi) mentre per il 2022 la partita è apertissima visto che la serie con Luca Zingaretti per ora è in stand by e non sono previste, almeno a breve, nuove puntate. Ma quali sono i top e i flop della tv del 2021? Dal successo inaspettato di Lol-Chi ride è fuori al flop di Cattelan, dalla crisi di Rai2 ai virologi che stanno in tv anche quando la tv è spenta, ecco chi si salva e quali sono i programmi da dimenticare.

Quelli che il calcio. La stagione nera di Rai2

Non esiste un modo più grottesco e surreale per celebrare i 25 anni di uno programma tv se non quello di chiuderlo. È ciò che è capitato a Quelli che il calcio. La prima mossa, spostarlo dalla domenica pomeriggio al lunedì sera, già faceva presagire lo schianto contro le fiction di Rai1 e i reality. Con gli ascolti precipitati a numeri decimali, si è tentato lo sposamento disperato al giovedì ma lo show si è arenato sotto il 3% di share. Colpa di Luca Bizzarri, Paolo Kessisoglu e Mia Ceran? No. Piuttosto di scelte incomprensibili. Nel complesso, Rai2 vive da anni una delle stagioni più complicate dei suoi sessant’anni di storia: funzionano pochi titoli, per il resto manca di identità. Urge una sterzata decisa.

Belve. La belvesca Fagnani

In una tv infarcita di interviste a tutte le ore, da mattina a notte fonda, tutti fanno domande ma pochi lasciano il segno. Tra questi c’è Francesca Fagnani, molto belvesca nelle sue domande a tutto campo: graffia con il sorriso, dà la zampata con sarcasmo più che con cattiveria. Momenti cult: la scrittrice Barbara Alberti che ricorda quando, davanti al cimitero del Verano, le urlarono «’a nonnè, che guardi il marmetto». E Sabina Began che piange disperata parlando di Berlusconi.

Barbara D’Urso. Non resta che il pomeriggio

La virata dell’infotainment di Canale 5 è chiara: Mediaset punta sempre di più sui giornalisti interni (vedi Francesco Vecchi a Mattino5), che fanno buoni ascolti, e dirotta le star sull’intrattenimento puro. Così in futuro di Barbara D’Urso dovrebbe tornare a fare i reality. In una stagione è passata da tre programmi (Live Non è la D’Urso, Domenica Live e Pomeriggio 5) a uno, Pomeriggio5, ridotto a tre quarti d’ora di diretta. Un ridimensionamento che non la porterà fuori dal Biscione, anzi: secondo quanto risulta a Panorama.it, tra lei e Pier Silvio Berlusconi c’è stato prima di Natale un incontro disteso e il suo futuro è a Mediaset.

Da Grande. La Rai non è Sky

Quello di Alessandro Cattelan è il flop di cui si è più discusso negli ultimi mesi. L’approdo in Rai non ha dato i risultati sperati e Da Grande è stato vivisezionato dai critici e sui social con commenti al vetriolo. Il problema è che Epcc al quadrato, anche se confezionato in grande stile e grandi budget, va bene per Sky ma non per il pubblico di Rai1. Che infatti ha guardato altro. Ma un flop non è la fine di una carriera e Cattelan è un fuoriclasse della tv.

Lol-Chi ride è fuori. Stracult

Dieci comici chiusi in una stanza per sei ore e un solo obiettivo: non ridere mai alle battute dei colleghi. Può un format così essenziale trasformarsi in cult? Sì. Lol-Chi ride è fuori lo è diventato in poche settimane, imponendosi come il primo vero show di Amazon Prime Video a uscire dalla nicchia e a diventare mainstream. Merito di un cast impeccabile, da Lillo a Frank Matano alla strepitosa Michela Giraud. Una comicità "basica" che ha conquistato tutti.

X Factor. Un’edizione da dimenticare

Ascolti in calo (anche del 50%), pochi guizzi, sperimentazione musicale poco compresa dal grande pubblico. X Factor 2021 è stata una delle edizioni da dimenticare. Il talent fa fatica nonostante la giuria impeccabile e la confezione curatissima (regia e messe in scena sono a un livello internazionale). Difficile l’esordio per Ludovico Tersigni. Chissà cosa s’inventerà Sky il prossimo anno.

Dinner Club. La chicca sottovalutata

Se c’è un programma che meritava di più è Dinner Club, su Prime Video. Difficile dire cosa sia perché è un ibrido: tecnicamente è un cooking show ma senza gara (grazie al cielo) e senza giudici, ma è anche un programma che racconta il territorio (e la provincia italiana) che finisce per diventare uno show comico. Conduce Carlo Cracco, che fa Cracco (e si sgancia finalmente dal personaggio di chef urlante) e porta un gruppo di personaggi – da Sabrina Ferilli a Favino e la Littizzetto - alla scoperta di un’Italia inedita. Ogni cena finale diventa il pretesto per ridere di gusto. Raffinato e imprevedibile. Merita una seconda stagione.


Maria De Filippi. Granitica.

Passano le stagioni ma Maria De Filippi resta l’architrave del palinsesto di Canale 5. Non sbaglia un colpo. C’è posta per te e Amici sono tra i dieci titoli più visti in tv nel 2021, il primo con l’incredibile media di 6.303.000 di spettatori (dopo vent’anni di messa in onda, un unicum). Amici e Uomini e donne sono anche tra i dieci programmi con il maggior numero di stream attraverso smart v, smartphone, tablet e pc degli ultimi dodici mesi.

Il commissario Montalbano. Il più visto.

Dopo vent’anni, il 2022 sarà il primo anno senza nuovi episodi de Il commissario Montalbano. La morte di Andrea Camilleri e quella del regista Alberto Sironi hanno stravolto i piani e Luca Zingaretti è il primo a frenare sull’ipotesi di due nuove puntate. Per ora l’era “montalbaniana” si è chiusa con un trionfo: Il metodo Catalanotti, con oltre 9 milioni di spettatori e 38.4% di share (in media), è il programma più visto dell’anno del 2021. Ora la direttrice di Rai Fiction, Maria Pia Ammirati, dice che si pensa a un Montalbano senza Zingaretti: ma ha senso?

Il circolo degli anelli. Il gioiellino della De Stefano

Di sport si può parlare anche giocando con l’ironia e il sarcasmo e raccontando il lato inedito degli sportivi, non e solo quello patinato. Il circolo degli anelli c’è riuscito portando in tv il bar sport in chiave raffinata, e il risultato sono stati ottimi ascolti (complice anche il super medagliere italiano alle Olimpiadi di Tokyo). Merito di Alessandra De Stefano, nel frattempo diventata direttrice di Rai Sport, che ha trovato l’alchimia vincente e intuizioni giuste. Come trasformare Sara Simeoni in vero e proprio fenomeno tv.

Una pezza di Lundini. Ridatece Lundini e la Fanelli

L’idea alla base del programma è quella di mandare in onda un riempitivo messo su in fretta per tappare il buco di una trasmissione immaginaria, saltata all’improvviso. Da quello spunto parte ogni volta una puntata diversa, con un immaginario diverso, ospiti diversi ma con la stessa atmosfera kafkiana, surreale, anti-televisiva. Gli ascolti erano bassini, il gradimento social altissimo, le critiche ottime. Merito di quel geniale nerd di Valerio Lundini, di una straordinaria attrice come Emanuela Fanelli (cult i finti primo della finta fiction Simonetta, la truccatrice della Magnani) e di Giovanni Benincasa (autore tv che non sbaglia un colpo). Tutto così gustoso che Rai2 non l’ha più riproposta in palinsesto. Incomprensibile.

I virologi. I nuovi «prezzemolini» della tv

Una volta si diceva: «Troppi politici in tv». Da quasi due anni diciamo: «Troppi virologi in tv». Giusta l’esigenza di rivolgersi a medici esperti per informare i telespettatori in tempi di pandemia, ma ormai alcuni di loro stanno in tv anche quando la tv è spenta. Il rischio è di vederli anche condurre il monoscopio. Basta.

Ogni Mattina. Esperimento fallito

Tv8 aveva deciso di accendere il suo mattino con un maxi-contenitore, affidandolo ad Adriana Volpe e Alessio Viola. Le cose però si sono messe subito maluccio, gli ascolti non sono mai cresciuti e nemmeno l’uscita di scena di Viola (uno davvero bravo, su cui Sky dovrebbe puntare di più) ha migliorato le cose. L’esperimento non è riuscito e la Volpe si è riposizionata facendo l’opinionista del Gf Vip a Canale 5.

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