Dal Mondo
December 15 2020
Alle sei del mattino del 15 dicembre 1890 Toro Seduto, il capo dei capi delle tribù pellerossa americane, fu svegliato di colpo da un gruppo di agenti della polizia della riserva di Standing Rock, la Indian Police. L'intenzione era quella di arrestare il più irriducibile dei capi Sioux, con l'accusa di avere sobillato una ribellione all'interno della riserva. Ne nacque una colluttazione, nella quale uno degli agenti fu ferito. La reazione della polizia fu immediata così come la morte per Toro Seduto, colpito alla testa e al petto dai proiettili sparati da un pellerossa come lui. Appena due settimane dopo la sua morte, l'esercito degli Stati Uniti compirà il grande massacro dei Sioux nella battaglia di Wounded Knee.
La vita del più famoso dei capi degli Indiani d'America era cominciata (si ritiene) nel 1831 nei pressi di Grand River, oggi South Dakota. Figlio di uno dei più influenti capi tra le tribù Sioux, mostrò fin dalla tenera età un coraggio e un'abilità particolare nella caccia al bufalo, tanto da meritarsi il nome da guerriero sioux a soli 14 anni. In gioventù fu uno dei principali protagonisti dell'espansione territoriale dei Sioux a danno delle tribù confinanti (Crow, Shoshone, Assiniboine) e dell'unione strategica dei diversi rami dei Sioux.
Il primo scontro tra Toro seduto e l'esercito degli Stati Uniti fu nel 1863 in seguito alla rivolta indiana del Minnesota e l'anno successivo nella battaglia delle Kildeer Mountains del 28 luglio 1864, che costrinse le sue tribù a ritirarsi da parte dei territori occupati dai Sioux.
La resistenza ad oltranza che Toro Seduto avrebbe voluto che la coalizione di tribù opponesse ai coloni bianchi e all'esercito fu tuttavia indebolita nel 1868 dal Trattato di Fort Laramie siglato da Nuvola Rossa, capo dei Sioux Oglala Teton assieme ad altri 24 capi tribù con i rappresentanti del governo statunitense, che istituiva la grande riserva Sioux tra Nebraska, Wyoming e South Dakota.
La rottura con Toro Seduto fu inevitabile, il quale radunò a sé i capi ribelli della sua stirpe coinvolgendo anche gli indiani Arapaho e Cheyenne nella grande coalizione contro l'invasione dei coloni americani. Alla determinazione del capo dei capi si aggiunse il fatto che nel 1874 il trattato di Fort Laramie fu disatteso dai firmatari americani poiché nella zona delle Black Hills in Dakota fu rinvenuto un importante giacimento aurifero, che i coloni reclamarono chiedendo l'intervento militare. A Toro Seduto e alla sua gente fu imposto il trasferimento ad oltre 300 km. a nord, in una zona fredda e inospitale. Il rifiuto del capo Sioux fu deciso e irrevocabile, giungendo al primo grande scontro che vide coinvolte anche le tribù alleate degli Arapaho e dei Cheyenne nella battaglia di Rosebud (17 giugno 1876) nella quale le forze del generale George Crook furono costrette a ritirarsi permettendo così lo spostamento dei Sioux nella valle del fiume Little Bighorn. Dopo un rituale sacro in cui Toro Seduto danzò ininterrottamente per 36 ore ferendosi alle braccia con una lama, cadde in trance ed ebbe la visione di migliaia di soldati americani cadere dal cielo come cavallette, che interpretò come un segno di vittoria delle sue genti. Il sogno si avverò il 25 giugno 1876 quando l'esercito americano guidato dal famigerato generale George Custer attaccò con una forza di 600 uomini alla quale risposero più di tremila guerrieri guidati da Toro Seduto e Cavallo Pazzo. Nella battaglia, dalla quale l'esercito federale subì una grave sconfitta, perse la vita lo stesso generale Custer.
La schiacciante e storica vittoria non bastò tuttavia a salvare il popolo Sioux, pressato sia dai preparativi di contrattacco dell'esercito che dall'azione dei coloni i quali con una caccia indiscriminata avevano fortemente ridotto il numero dei bisonti nella riserva, tanto che nel maggio del 1877 Toro Seduto fu costretto a oltrepassare il confine con il Canada per stabilirsi nelle lande gelate del Saskatchewan, dove sarà costretto ad arrendersi per fame nel luglio del 1881 in cambio dell'amnistia per il suo popolo.
Toro Seduto passerà due anni di prigionia a Fort Randall prima di essere trasferito nella riserva di Standing Rock. Negli anni successivi, dal momento che gli fu concessa la libertà di uscire dalla riserva, conobbe Annie Oakley, una famosa lanciatrice di coltelli sotto contratto con il più famoso dei circhi mondiali, Barnum. Dalla conoscenza tra i due nacque la tournée che lo porterà in Europa, che Toro Seduto condivise con un altro mito della storia americana, Bill Cody meglio Buffalo Bill.
Dopo l'esperienza circense i cui proventi furono destinati al sostentamento dei Sioux, ritornato a Standing Rock Toro Seduto ritrovò la riserva in forte fermento contro l'"invasione del popolo bianco". Temendo che il carisma del capo Sioux potesse alimentare la ribellione, la Polizia della riserva prese la decisione di arrestarlo, atto che si concluse tragicamente la mattina del 15 dicembre 1890. La salma di Toro Seduto trovò momentaneamente riposo nel cimitero militare di Fort Yates (North Dakota). Nel 1953 i discendenti del mitico capo che vinse le armi del generale Custer esumarono quelli che ritennero i resti del loro avo trasferendoli definitivamente nei pressi di Morbridge (South Dakota) vicino alle sponde del grande fiume Missouri.