Lifestyle
January 25 2017
Albertina Bassani Magrini, Silvio Finzi, Silvio Magrini, Amelia Melli, Zaira Melli, Germana Ravenna, Marcello Ravenna, Lindo Saralvo, Maria Zamorani, Renato Castelfranchi.
Sono dieci dei circa 150 ebrei ferraresi che, tra la fine del 1943 e l’inizio del 1944, rimasero vittime della follia nazista, come ricorda la lapide dove i loro nomi sono scolpiti, sulla facciata dell’edificio che, in Via Mazzini, ospita la Comunità Ebraica e le Sinagoghe.
Identità, volti, storie di donne e uomini, bambini e anziani brutalmente strappati alla vita, che ora il pubblico può conoscere più da vicino grazie all’installazione “TOUCH – Toccare alcune storie di cittadini ferraresi ebrei deportati”, promossa dal Museo Nazionale dell’ Ebraismo Italiano e della Shoah – MEIS e dall’ Istituto di Storia Contemporanea di Ferrara, con il patrocinio della Comunità Ebraica di Ferrara, in occasione del 27 gennaio, Giorno della Memoria
Curata dai fotografi Piero Cavagna e Giulio Malfer, a dare voce alle biografie protagoniste dell’ installazione sono una narrazione testuale - che racconta in prima persona il vissuto dei dieci ebrei ferraresi - e le loro foto, ricoperte da uno strato di inchiostro termo-cromico nero, ma non per questo consegnate all’oblio, anzi: entrando letteralmente in contatto con quelle immagini, il calore delle dita dei visitatori può riportarle alla luce, almeno temporaneamente.
"Touch"
24 gennaio - 28 febbraio 2017
MEIS
Via Piangipane, 81 - Ferrara -
Ingresso gratuito
orari: martedì-giovedì 10-13 e 15-17, venerdì 10-15 e domenica 10-18