Caro vacanze, la stangata dei traghetti

Non solo il caro carburante, gli affitti di ombrellone e lettino nelle spiagge, i problemi negli aeroporti e l'inflazione che si sta mangiando gli stipendi degli italiani: l'estate 2022 rischia di trasformarsi in un'autentica scalata tra mille difficoltà per i vacanzieri del Bel Paese, già provati dalle ultime stagioni calde vissute con il pieno di limitazioni causa Covid.

Una corsa al rialzo che non lascia tregua e che sta colpendo duramente tutti i settori di trasporto legati al turismo, tanto da far sospettare che possa alla fine esserci una ricaduta anche sul giro d'affari complessivo perché spostarsi per andare in vacanza sta diventando un investimento sempre crescente. L'ultima mazzata in ordine di tempo viene dai costi per i traghetti, indispensabili per chi vuole andare a trascorrere le proprie ferie sulle isole, Sardegna in primis. L'aumento fotografato dall'ultimo report di Federconsumatori è del 50% medio rispetto al 2021 quando già c'era stata una crescita del 13% rispetto al 2019 pre Covid.

Dati raccolti analizzando le principali tratte da e per la Sicilia e la Sardegna, ipotizzando che a muoversi sia una giovane coppia con un figlio e auto al seguito. Quasi la famiglia tipo italiana, andata e ritorno non necessariamente cercando il lusso. Anzi. Ebbene, in alcune tratte (secondo la rilevazione di Federconsumatori) la differenza rispetto all'anno scorso è sbalorditiva. Ad esempio lungo le 219 miglia che separano Genova a Olbia, una delle tratte più utilizzate dai vacanzieri verso la Sardegna, si registra un +65% in caso di viaggio in poltrona (da 598 a 984,62 euro) e un +73% per la cabina (da 710 a 1.230,06 euro).

Può anche andare peggio, sempre con Olbia come destinazione o punto di ripartenza. Da Civitavecchia le tariffe si impennano del 74% in poltrona (da 630 a 1.093,38 uro) e dell'89% in cabina dove si va al raddoppio: da 685 a 1.298 euro. La tratta da Civitavecchia a Olbia, denuncia Federconsumatori, è anche la più cara di tutte nel rapporto tra costo e miglia percorse, il triplo rispetto a quella tra la stessa Civitavecchia e Arbatax dove bastano 3,50 a miglia per sbarcare in Sardegna contro i 10 di Olbia.

Aumenti sopra il 50&% per chi viaggia in poltrona anche da Civitavecchia a Cagliari, da Piombino ad Olbia e - per trasferirsi in Sicilia - nelle tratte Napoli-Palermo e Palermo-Cagliari. Rincari meno esosi rispetto alle punte record, ma comunque estremamente significativi e gravosi per le tasche degli italiani. La ragione del caro traghetto è da addebitarsi al caro carburante che ha reso i rifornimenti talmente alti da aver messo a rischio l'intera stagione estiva. Un aumento che, al pari degli altri, si è scaricato direttamente sul portafoglio dei turisti andando ad aggiungersi al salasso per utenze e bollette e agli effetti di un'inflazione galoppante come non si vedeva dagli anni Ottanta.

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