Moda
July 29 2022
A Napoli, città della tradizione sartoriale maschile tramandata fra le generazioni ed esportata nel mondo, c’è una scuola, lo IUAD – Accademia della Moda, che è diventata un centro autorevole di formazione in prima linea nel portare avanti e miscelare con intelligenza i mestieri delle botteghe veraci e le avanguardie dell’industria manifatturiera.
Unico ente privato di alta formazione del Sud Italia certificato dal MIUR tra le Istituzioni AFAM, accreditato a rivoluzionare i canoni classici dell’eleganza per preparare le generazioni di nuovi designer, visual merchandiser, artisti virtuali e operatori digitali (alcune fra le figure professionali proposte nei loro corsi) che possono proseguire attivamente questa evoluzione rilassata e meno ingessata della creatività della moda.
Studiando e partecipando alle varie iniziative artistiche e multidisciplinari che la scuola ogni anno organizza oltre ai corsi didattici, si scopre che la città stessa non sta mai ferma, luogo stimolante dove si può trovare lo spunto giusto per una nuova idea.
L’anno scorso con Marzotto e questa stagione con Lanificio F.lli Cerruti, ad esempio, gli studenti che hanno raggiunto l’anno del Graduate 2022 sono stati stimolati ad approfondire il tema della memoria, fonte primaria di arricchimento personale e creativo, capace di emozionare e di far pensare, generatrice di progetti che sono stati presentati in una mostra al PAN Palazzo delle Arti intitolata «Trame di Memoria».
Questo appuntamento fisso di fine corsi dell’Accademia, che di recente ha aperto anche la sede di Milano, è uno degli esempi di come l’atto di creazione artistico-intellettuale è il primo punto focale della personalizzazione altamente qualitativa, messaggio per i giovani portato da attori che hanno fatto la storia del settore come il Lanificio F.lli Cerruti 1881 che da oltre un secolo realizza tessuti eccellenti e con lavorazioni che armonizzano tecnologie avanzate e antichi saperi, senza mai aver perso il passo con i tempi.
Lo charme di Nino Cerruti, alla guida nel momento più florido per la tessitura italiana, ha impresso un cambiamento senza precedenti per gli abiti del prêt-à-porter maschile e le sue nuove regole di stile decostruito, lussuoso e creativo, divenuto punto di riferimento per le Maison di tutto il mondo.
Ed è proprio questo prezioso "sapere" che l’Accademia IUAD si prefigge di preservare e tramandare, non solo con grandi nomi ma anche tramite veri e propri mestieri, quelli cresciuti nelle piccole botteghe storiche e quelli delle nuove realtà imprenditoriali, anche quelle future, che magari avranno come fondatore proprio qualcuno dei suoi studenti.
Nata negli anni Sessanta da un’idea del maestro sarto Domenico Lettieri a Vico Equense sul fascino subito per gli eleganti turisti stranieri che visitavano la zona e diedero la vivace curiosità di approfondire gli stili del ben vestire e degli abiti sartoriali, provenienti da un’arte quasi segreta di cui erano custodi i sarti artigiani.
Negli anni Sessanta Lettieri ha l’occasione di entrare in Marzotto, dove scopre che la sartoria può essere anche industria che sforna metodi geometrici e meccanici già proporzionati in base alla taglia e alla figura.
Ancora oggi la semplificazione successiva alla memoria – il tema di questo anno – e alla maestria è il metodo professato in Accademia, in modo da lasciare ampio spazio alla creatività e a quel famoso estro partenopeo che ha firmato moltissimi marchi, aziende e successi.
La musa è la memoria e lo strumento è l’arte, un mix inebriante che i ragazzi del Graduate 2022 hanno ben interpretato armonizzando tecniche avanzate e lavorazioni artigianali che hanno stupito gli ospiti e gli addetti ai lavori venuti ad osservare i progressi e i nuovi talenti in uscita da IUAD. Impressionante inoltre come gli studenti abbiano elaborato progetti originali e creativi da un punto di vista concettuale ma anche emozionali lasciando un segno indelebile nella mente dei visitatori.
I prossimi passaggi, ora che il sistema è ingranato e pronto, saranno quelli digitali e interattivi, dove si può espandere il cambiamento tramite l’online e, magari dal Sud dell’Italia, renderlo sempre poetico.