Tre dei 9 terroristi di Hamas uccisi nell'attacco di Nuseirat erano dipendenti dell'UNRWA

L'unità del portavoce delle IDF ha annunciato che mercoledì, sotto la direzione delle Idf e dell'intelligence dell'ISA, l'aereonautica militare (IAF) ha condotto un attacco mirato contro i terroristi che stavano operando all'interno di un centro di comando e controllo ubicato in un complesso che in precedenza ospitava la scuola Al Jaouni nella zona di Nuseirat, nella Striscia di Gaza centrale.

Dopo aver ricevuto segnalazioni che sostenevano che i lavoratori palestinesi locali dell'Unrwa erano stati uccisi a seguito dell’attacco, l'Idf ha chiesto all'agenzia delle Nazioni Unite di fornire dettagli e nomi dei lavoratori, al fine di esaminare attentamente la richiesta. A oggi, l'agenzia delle nazioni Unite non ha fornito alcuna risposta nonostante le ripetute richieste. Finora è stato confermato che diversi terroristi di Hamas sono stati eliminati durante l'attacco, tra cui:

Aysar Karadia, terrorista dell'ala militare e delle forze di sicurezza interna di Hamas. Muhammad Adnan Abu Zayd, un terrorista dell'ala militare di Hamas, responsabile del lancio di mortai contro le truppe dell'IDF e lo Stato di Israele, in precedenza aveva prestato servizio come agente nelle forze navali di Hamas e contemporaneamente era un dipendente dell'UNRWA.Bassem Majed Shaheen, capo di una cellula terroristica dell'ala militare di Hamas, che prese parte al massacro del 7 ottobre nel sud di Israele. Amar al-Jadili, terrorista dell'ala militare e delle forze di sicurezza interna di Hamas. Akram Saber al-Ghalaydi, terrorista dell'ala militare e delle forze di sicurezza interna di Hamas. Muhammad Issa Abu al-Amir, un terrorista dell'ala militare di Hamas che ha preso parte al massacro del 7 ottobre nel sud di Israele. Sharif Salam, un terrorista dell'ala militare di Hamas. Yasser Ibrahim Abu Sharar, terrorista dell'ala militare di Hamas e agente dell'ufficio emergenze di Hamas a Nuseirat, che era contemporaneamente un dipendente dell'UNRWA e Ayad Matar, terrorista dell'ala militare di Hamas e contemporaneamente dipendente dell'UNRWA.

Le Idf hanno anche reso noto che negli ultimi mesi le truppe della 162ª Divisione hanno condotto operazioni mirate, precise e basate sull'intelligence nella zona di Rafah. Finora, le truppe hanno eliminato oltre 2.000 terroristi e distrutto circa 13 chilometri di percorsi di tunnel sotterranei. Durante queste operazioni, le truppe hanno smantellato la Brigata Rafah dell'organizzazione terroristica Hamas. Nelle ultime settimane, la Brigata Nahal, la Brigata Givati, la 401a Brigata, l'Unità Yahalom e la Shayetet 13 hanno operato nell'area di Tel al-Sultan. Durante l'operazione, sono stati eliminati oltre 250 terroristi, tra cui il comandante del Battaglione di Tel al-Sultan, Mahmoud Hamdan, e la maggior parte della catena di comando del battaglione. Le truppe hanno distrutto l'80% dei percorsi dei tunnel sotterranei situati vicino e sotto il Philadelphia Corridor. Le forze di ingegneria della divisione e la Yahalom Unit continuano a localizzare e distruggere i percorsi dei tunnel sotterranei e le infrastrutture terroristiche nella zona.

Sul fronte delle trattative per un cessate il fuoco e la liberazione degli ostaggi all'indomani dell'incontro della squadra negoziale di Hamas a Doha con il premier del Qatar e il capo dell'intelligence egiziana, l'ufficio del premier israeliano Benjamin Netanyahu ha accusato il gruppo militante palestinese «di cercare di nascondere il fatto che continua a opporsi all'accordo per il rilascio degli ostaggi e lo ostacola». Giovedi il gruppo palestinese ha confermato l'incontro avvenuto nella capitale del Qatar con Mohammed bin Abdulrahman Al Thani e Abbas Kamel per cercare di sbloccare lo stallo nei negoziati. Dopo il faccia a faccia, Hamas ha fatto sapere «di vedere positivamente il raggiungimento di un accordo di cessate il fuoco che includerà il ritiro delle forze israeliane dall'intera Striscia di Gaza». Il gruppo jihadista ha detto di non avere nuove richieste e si oppone a qualsiasi nuova richiesta. «Abbiamo dato la nostra risposta ai mediatori e siamo interessati a un'ulteriore mediazione per raggiungere un accordo», ha affermato. Il primo ministro Benjamin Netanyahu ha dichiarato di aver accettato l'ultima proposta di accordo presentata dagli Stati Uniti il 16 agosto per raggiungere un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza, ma ha nuovamente accusato Hamas di aver rifiutato l'accordo, spiegando attraverso un comunicato, che i jihadisti di Hamas «stanno cercando di nascondere il fatto che continuano a opporsi alla possibilità di raggiungere un accordo che porti alla liberazione degli ostaggi. Mentre Israele accetta la proposta finale degli Stati Uniti, Hamas la respinge e giustizia addirittura sei ostaggi a sangue freddo» ha aggiunto Netanyahu prima di ricordare che «il mondo deve chiedere ad Hamas il rilascio immediato degli ostaggi».

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