Televisione
March 11 2013
Va in onda l'11 e il 12 marzo su Rai1 la miniserie Trilussa - Storia d’amore e di poesia sulla figura del poeta romano Carlo Alberto Salustri, in arte Trilussa. Michele Placido, nel ruolo del protagonista, ha il compito di far conoscere al grande pubblico un uomo dall'anima complessa, dalla personalità dissacrante, cantore di una filosofia di vita amara, ma in grado di conquistare il cuore della gente. La vicenda televisiva si concentra sugli ultimi anni di vita del poeta, quando, nel 1937, è all'apice della sua carriera. Monica Guerritore interpreta Rosa Tomei: di questa donna, che gli è rimasta accanto per quarant'anni, si conoscono pochissime notizie. Dopo la morte di Trilussa fu cacciata fuori dalla casa in cui avevano abitato insieme e da allora se ne sono perse le tracce. Gli sceneggiatori hanno dovuto ricostruirne il carattere e la personalità, colmando un vuoto.
La miniserie racconta anche la storia vera di Giselda, la madre del fondatore della Titanus Goffredo Lombardo che ha prodotto la fiction. Giselda era una ragazzina poco più che ventenne con nessuna potenzialità artistica, che il poeta trasforma, nel giro di soli tre mesi, in una diva famosisima del cinema muto con il nome di Leda Gys. A interpretarla è Valentina Corti. Intorno alla metamorfosi operata dal poeta, si intreccia la love story di Giselda con Arturo, giovane antifascista che si mette nei guai con le forze dell'ordine. Nel cast ci sono anche Alfredo Pea che dà il volto a Gabriele D'Annunzio, Renato Scarpa nel ruolo di Papa Pio XI e Rodolfo Laganà che interpreta Rapiselli, grande amico di Trilussa, uomo del popolo che ne condivideva la passione per le avventure e le sbornie. La regia è di Lodovico Gasperini, le musiche sono state composte da Stelvio Cipriani, nome storico del cinema italiano.
Ma la vera grande storia d'amore di tutta la serie è il rapporto quarantennale tra Trilussa e Rosa Tomei. Racconta la Guerritore che la interpreta: "raramente ho visto nella storia del cinema, un amore così grande e potente. Rosa è stata la salvezza di Trilussa, la custode di tutta la sua intimità, lo salvava dai creditori e da se stesso, accudendolo amorevolmente come un'amante, una badante, una madre, un'amica, una sorella, per consentirgli di scrivere in serenità. Nei momenti economicamente più duri, si privava lei stessa del cibo, in particolare della cicoria che a lui tanto piaceva e che raccoglieva a Monteverde. Io ho cercato di dar voce a questa donna che da viva non è mai riuscita a farsi sentire ed ha lasciato anche delle poesie dalle quali traspare il sentimento incondizionato che nutriva per Trilussa".
La vicenda televisiva, che inizia nel 1937, mostra Carlo Alberto Salustri, in arte Trilussa, divenuto una vera e propria gloria per i romani con i suoi versi e le sue fiabe per l'infanzia in romanesco. Il poeta ha oramai sessantasei anni e si avvia verso l'ultima fase della sua vita. Vive in una casa-studio, nel ghetto ebraico di Roma, assistito dall'inseparabile Rosa. Da queste immagini parte la storia finale di Trilussa che si concluderà nel 1951: un'invecchiata Rosa tenta di acquistare all'asta dei beni del poeta il busto di bronzo che campeggiava nel salone della loro casa e con il quale era solita parlare. Non ci riuscirà, le offerte degli altri acquirenti sono troppo alte per lei. Ma la sceneggiatura riserva la sorpresa finale che non sveliamo. Di Trilussa, Michele Placido ha detto: "è stato un uomo libero e irriverente, sempre a corto di soldi che non si è mai piegato al potere. È riuscito a districarsi tra il Papa e Mussolini, gli uomini più potenti, senza mai allinearsi e preferendo vivere in ristrettezze piuttosto che accettare compromessi".
Contrariamente ai nuovi dictat del risparmio economico che trasferiscono i set delle produzioni televisive in Bulgaria e Romania, la serie Trilussa è stata interamente girata a Roma, tra i vicoli del centro, le piazze e i quartieri storici. La Capitale diventa protagonista del racconto che si dipana da Trastevere a piazza Campitelli, dall'isola Tiberina al teatro dell'Opera, passando per Villa Borghese e il Campidoglio. Si riscopre una Roma ancora intatta che riporta il pubblico tra i luoghi e gli angoli caratteristici della città in cui Trilussa ha vissuto la sua movimentata esistenza.