Dal Mondo
August 17 2020
L'aereo su cui viaggiava, domenica scorsa, Donald Trump è stato quasi colpito da quello che è parso un piccolo drone. Lo ha riferito Bloomberg News, secondo cui svariati passeggeri a bordo dell'Air Force One avrebbero avvistato l'oggetto volante, mentre l'aereo stava per atterrare nei pressi di Washington. In particolare, si è parlato di un oggetto giallo e nero a forma di croce, che si sarebbe posto sul lato destro del velivolo.
Nella giornata di oggi, il Secret Service non ha rilasciato dichiarazioni, mentre sembrerebbe che la Federal Aviation Administration voglia approfondire su quanto accaduto: in tal senso, avrebbe già inoltrato delle domande all'Aviazione militare. Trump volava con un Boeing 757 modificato che fa parte della flotta presidenziale.
Come riportato da Bloomberg News, ogni anno vengono effettuate migliaia di segnalazioni (soprattutto da piloti) di droni che volano troppo vicini agli aerei. Anche i casi di scontro non sono poi così infrequenti. Si pensi che, nel settembre del 2017, un drone fu fatto volare illegalmente nei pressi di New York, finendo poi per colpire un elicottero dell'esercito: elicottero, che ne è uscito danneggiato, riuscendo tuttavia ad atterrare in sicurezza. Va tra l'altro anche notato come la maggior parte dei droni civili pesi in realtà solo pochi chili e difficilmente questi oggetti risulterebbero in grado di abbattere un aereo di linea. Va da sé che bisognerà attendere eventuali precisazioni su quanto accaduto. E che per ora tutte le ipotesi sono dunque sul tavolo. Ciononostante, per quanto si tratti di incidenti non troppo rari, è l'aereo in cui viaggiava presidente degli Stati Uniti ad essere rimasto coinvolto. E, del resto, sempre Bloomberg News ha notato come il fatto stesso che il governo stia indagando "suggerisce che il danno potrebbe essere maggiore di quello di un uccello di dimensioni simili, che potrebbe frantumare il parabrezza della cabina di pilotaggio o danneggiare un motore".
Sotto questo aspetto, non si può d'altronde ignorare che – nell'attuale campagna elettorale per le prossime presidenziali – non siano alla fine pochi coloro che spererebbero di togliere di mezzo Trump. Il controspionaggio americano ha, per esempio, reso noto pochi giorni fa che Cina e Iran stiano scommettendo contro la riconferma dell'attuale presidente e che sarebbero – tra l'altro – pronti a interferire nel processo elettorale statunitense. Proprio oggi, il Director of National Intelligence, John Ratcliffe, ha definito la Repubblica Popolare come "una minaccia alla sicurezza nazionale più grande di qualsiasi altra nazione - economicamente, militarmente e tecnologicamente". "La Cina è preoccupata che la rielezione del presidente Trump porterebbe a una continuazione delle politiche che percepiscono come 'anti-Cina'", ha aggiunto Ratcliffe. Probabilmente si sarà trattato di un semplice incidente. Ma, in tempi di campagna elettorale, non si sa mai.