Liberiamo la politica dall'odio

«Io odio Trump, io odio i repubblicani». Più che gli spari ed i proiettili quello che più mi ha fatto pensare è il video di Thomas Matthew Crooks in cui raccontava, scandendolo per bene, parola per parola, affinché il messaggio fosse il più chiaro possibile il suo odio. Odio. Non solo verso una persona, Donald Trump, ma verso tutti coloro che hanno una idea politica diversa dalla sua.

Faccio già fatica ad immaginare che si possa odiare una persona per la sua idea politica ma Thomas arrivava proprio ad odiarli tutti.

Trump è una persona particolare, per certi versi esagerata e provocatoria. Posso arrivare a spiegarmi che possa essere particolarmente divisivo rispetto ad alcuni suoi predecessori, ma odiare, fino ad arrivare all'idea di ucciderlo (ben sapendo in tutto questo che sarebbe stato un gesto suicida) davvero esce dalla mia mente.

L'odio politico è stato introdotto in Italia dalla discesa in campo di Berlusconi, uno spartiacque dal quale non sembra esistano possibilità di uscita. Da quel momento anche da noi la divisione è stata non più una semplice diversa visione delle cose, ma una scelta di campo: il bene contro il male, i bravi contro i cattivi. Non solo.

Si sono create divisioni personali che fino ad allora non erano mai esistite. Parlo degli amici di cui ci circondiamo, delle persone che al lavoro, in palestra, al bar incontriamo e con cui socializziamo. Non c'è nulla di più divisivo della politica, anzi, non c'è nulla di più qualificante della politica. Non siamo più considerati per quello che siamo: per il nostro carattere, gli interessi, gli atteggiamenti, no. Siamo considerati, anzi, catalogati per prima cosa per la nostra idea politica e tendiamo sempre più ad escludere le persone che hanno ideologia opposta alla mia.

Ci stiamo facendo del male da soli, senza saperlo. Convinti di essere sempre dalla parte del giusto e gli altri sempre dalla parte del torto. E, come dimostrano sondaggi e sondaggisti, non c'è più il cambio di parte. Cosa che trovo incomprensibile dato che in 35 anni da elettore ho votato davvero di tutto.

La politica era dialogo e confronto, oggi muro ed attacco. Ancora adesso ad esempio c'è mezza classe dirigente e militante del Pd che accusa Renzi di aver fatto entrare Berlusconi nella sede del partito, come se fosse una profanazione di un luogo sacro. La politica era dialogo, oggi no. Pensate a quello che succede quando un partito dell'opposizione (come capitato settimana scorsa ad esempio sul ddl Nordio sulla giustizia) vota con la maggioranza: si parla di tradimento, complotto, compravendita, mai di condivisione di un'idea...

Thomas Matthew Crooks ha sparato per tutta una serie di ragioni; prima tra tutte una certa instabilità mentale (tipica di chi arriva ad azioni del genere). Ma tra le ragioni c'è anche l'odio, odio politico.

Dovremmo quindi fermarci, riflettere, dialogare, parlare

YOU MAY ALSO LIKE