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February 19 2020
Multe salate e addirittura anni di carcere. Ecco cosa rischia chi in questi anni ha utilizzato piattaforme “pirata" per poter guardare in maniera illegale le tv a pagamento come Sky, Dazn e Netflix.
Un frode molto diffusa, soprattutto al sud, che conterebbe fino a 5 milioni di utenti attivi con danni per le società televisive da centinaia di milioni di euro.
Persone che oggi più che mai rischiano queste sanzioni. La Guardia di Finanza infatti per la prima volta nella storia, ha denunciato 223 "clienti" che ora dovranno aspettarsi sanzioni, sequestri fino al rischio del carcere.
Un pratica di certo non nuova; fin dalla comparsa delle prime pay tv nel nostro paese si sono sviluppati mercati illegali paralleli con tessere capaci di trovare i codici utili per la visione. Ma negli ultimi anni, con la diffusione del we e soprattutto della fibra nelle case degli italiani, queste piattaforme che viaggiano sulla rete hanno spopolato.
Il sistema più diffuso nel napoletano viene chiamato “pezzetto"; le operazioni della Polizia si susseguono, l'ultima di pochi giorni fa con arresti in tutta Europa tra uomini delle principali organizzazioni criminali. I prezzi variano dai 5 ai 10 euro mensili, tutto compreso, a fronte degli 80-90 delle normali tariffe delle pay tv.
Una tv pirata illegale che è finita anche nell'occhio del legislatore che per questo tipo di reati ha introdotto pene molto severe.
Le prime sentenze definitive sono di qualche anno fa. La Corte di Cassazione ha inflitto una pena a quattro anni di reclusione e 2000 euro di multa per un utente che vedeva Sky in modo illegale.
Le pene oggi sono ancora più restrittive:
la normativa in corso prevede che chi utilizza queste piattaforme pirata rischia una multa, una sanzione amministrativa che varia da 2.582,29 euro ad un massimo di 25.822,26 euro. Ma non è tutto. E' infatti previsto anche il carcere con pene variabili da sei mesi a tre anni di reclusione.
Inoltre è previsto anche il sequestro del mezzo utilizzato per guardare la tv a pagamento in maniera piratesca: sono quindi a rischio sequestro il televisore di casa, o il computer o l'ipad e persino lo smartphone.
A rischiare sono soprattutto le persone che hanno acquistato questi pacchetti tv pagando online con carte di credito a cui la Guardia di Finanza può risalire in maniera nemmeno troppo complessa.