Dal Mondo
September 23 2024
Le Forze di Difesa Israeliane (IDF) hanno annunciato nel tardo pomeriggio di oggi « di aver condotto un attacco aereo mirato a Beirut». Fonti di sicurezza libanesi e israeliane riferiscono che l'obiettivo dell'attacco era l'alto dirigente di Hezbollah, Ali Karaki, comandante del settore meridionale dell'organizzazione. Karaki era stato scelto per sostituire a prendere il posto di Ibrahim Aqil come responsabile della divisione operativa di Hezbollah, dopo che Aqil è stato ucciso insieme ad altri comandanti della Forza Radwan venerdi scorso. Sky News Arabic ha riferito che Karaki è stato ucciso nell'attacco aereo nel quale sono stati lanciatri sei missili che hanno letteralmente sbriciolato l’edificio in cui il numero 3 di Hezbollah alloggiava temporaneamente.
L'IDF ha anche dichiarato che i suoi jet hanno colpito circa 800 obiettivi legati a Hezbollah nella valle della Bekaa e nel sud del Libano, secondo quanto riportato dai media israeliani. Gli obiettivi, stando all'esercito, comprendevano missili, basi di lancio, droni e strutture utilizzate da Hezbollah per nascondere i razzi e in precedenza l'esercito israeliano ha esortato i civili a evacuare la zona della Valle della Bekaa, dichiarando: « Missili e droni di Hezbollah sono nascosti nelle abitazioni dell'area. Abbiamo chiesto ai civili di evacuare per la loro sicurezza». Secondo quanto riferito dal ministero della Sanità libanese il bilancio parziale delle vittime degli intensi bombardamenti israeliani nel sud del Libano è salito a 182 morti e oltre 700 feriti. In precedenza, si contavano 100 morti e più di 400 feriti. Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, insieme al ministro della Difesa Yoav Gallant e al capo di stato maggiore dell'IDF Herzl Halevi, ha partecipato a una valutazione della situazione presso la sede del ministero della Difesa a Tel Aviv. Durante l'incontro, Netanyahu ha dichiarato: «Stiamo affrontando giorni complessi. Ho promesso che avremmo modificato gli equilibri di potere nel nord – ed è esattamente ciò che stiamo facendo. Non aspettiamo la minaccia, la preveniamo, e continueremo a farlo». Aumentano i timori che la guerra si estenda al Libano da dove da ormai un anno ogni giorno, vengono lanciati e missili e droni contro il Nord di Israele ma secondo un funzionario militare israeliano che ha parlato ad Haaretz, «Israele si sta concentrando sulle operazioni aeree e non ha piani immediati per un'operazione via terra e che gli gli attacchi mirano a limitare la capacità di Hezbollah di lanciare ulteriori attacchi contro Israele».
Gli Stati Uniti inviano ulteriori truppe
La pensano diversamente gli Stati Uniti che in queste ore stanno inviando ulteriori truppe in Medio Oriente, in risposta all'intensificarsi dello scontro tra Israele ed Hezbollah e al crescente rischio di un conflitto regionale più ampio, come annunciato dal Pentagono. Il portavoce Pat Ryder non ha fornito dettagli sul numero di truppe aggiuntive o sui loro compiti specifici. Attualmente, gli Stati Uniti hanno già dispiegato 40.000 soldati schierati nella regione. Nel frattempo, il Dipartimento di Stato americano ha esortato i cittadini statunitensi a lasciare il Libano a causa del rischio di un'ulteriore escalation. «Considerata l'imprevedibilità del conflitto in corso tra Hezbollah e Israele e le recenti esplosioni in tutto il Libano, compresa Beirut, l'ambasciata americana invita i cittadini statunitensi a partire finché sono disponibili opzioni commerciali», ha dichiarato il Dipartimento. Con l’operazione odierna Israele ha praticamente azzerato il vertice militare di Hezbollah e ora sarà interessante capire cosa farà il leader del movimento Hassan Nasrallah anch e se le opzioni a sua disposizione.
E coloro che ha voluto e provocato tutto questo con le stragi del 7 ottobre 2023 e tutto quanto avvenuto nell’ultimo anno cosa dicono? Il presidente iraniano ha accusato Israele di cercare di provocare una guerra più ampia in Medio Oriente, affermando che «lo Stato ebraico sta tendendo trappole per coinvolgere l'Iran in un conflitto regionale di maggior portata». Durante un incontro con alcuni rappresentanti dei media, Masoud Pezeshkian ha dichiarato senza timore di cadere nel ridicolo: «L'Iran non desidera assistere all'attuale guerra a Gaza né all'espansione degli attacchi aerei lungo il confine tra Israele e Libano»: E il leader di Hamas Yahya Sinwar? Tace da almeno due settimane e nessuno sa dove si trovi e nelle ultime ore si sono diffuse una serie di speculazioni sulla sua sorte tanto che alcuni media scrivono che sarebbe stato ucciso. In realtà Israele sta indagando sulla possibilità, seppur altamente improbabile, che questo sia avvenuto ma un funzionario israeliano ha detto al giornalista Barak Ravid: «Sono tutte speranze e supposizioni basate sul fatto che Sinwar nelle ultime settimane è stato irraggiungibile». Ma per lui il tempo ormai è scaduto.
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