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Ucraina: foto (cronaca) dalla guerra

Scambio di prigionieri
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Un ribelle sostenuto filo russo, che era stato fatto prigioniero, sorride durante uno scambio di prigionieri tra l'Ucraina e i ribelli pro-Russia sul check-point vicino alla città di Gorlivka, il 27 dicembre 2018.
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Prigionieri ucraini si abbracciano durante uno scambio di prigionieri in un posto di blocco vicino alla città di Gorlivka, il 27 dicembre 2018.
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L'ex presidente georgiano Mikheil Saakashvili (al centro) incontra i sostenitori fuori dal tribunale di Kiev dopo il suo rilascio, 11 dicembre 2017.
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Sostenitori dell'ex presidente georgiano Mikheil Saajashvili con suoi poster durante la manifestazione a suo favore di fronte all'ambasciata ucraina a Tbilisi, l'11 dicembre 2017.
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Sostenitori dell'ex presidente georgiano Mikheil Saakashvili, accusato di aver organizzato un colpo di stato, hanno montato delle barricate di fronte al parlamento ucraino a Kiev, la mattina presto del 6 dicembre 2017.
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L'ex presidente georgiano Mikheil Saakashvili (al centro) ascolta alcuni dei suoi sostenitori feriti durante gli scontri con la polizia, in una barricata di fronte al parlamento ucraino a Kiev, dove i suoi sostenitori sono accampati, la mattina presto del 6 dicembre 2017.
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Una donna sale sul tetto del furgone della polizia in cui l'ex presidente georgiano Mikheil Saakashvili viene arrestato, al fine di farlo rilasciare, Kiev, 5 dicembre 2017.
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Sostenitori dell'ex presidente georgiano Mikheil Saakashvili sventolano le bandiere nazionali georgiane e ucraine il 6 dicembre 2017 nel centro di Tbilisi per protestare contro il suo tentativo di arresto in Ucraina.
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L'ex presidente georgiano Mikheil Saakashvili (al centro) parla dopo essere stato rilasciato dai suoi sostenitori nel centro di Kiev, 5 dicembre 2017.
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Ribelli filorussi su un un mezzo corazzato nel centro della città di Lugansk, Ucraina, 23 novembre 2017.
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Leonid Pasechnik, il nuovo leader ad interim della Repubblica Popolare di Lugansk (LPR) incontra la stampa nella città controllata da ribelli filorussi di Lugansk, in Ucraina, il 25 novembre 2017.
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Un uomo armato in tenuta militare blocca l'accesso agli edifici governativi nel Lugansk ribelle in Ucraina, 22 novembre 2017.
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Uomini armati in uniforme militare bloccano l'accesso agli edifici governativi nel Lugansk ribelle dell'Ucraina orientale, il 22 novembre 2017.
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Uomini armati in uniforme militare bloccano l'accesso agli edifici governativi nel Lugansk ribelle dell'Ucraina orientale, il 22 novembre 2017.
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Una donna in lacrime mentre depone dei fiori al memoriale per gli attivisti dell'Euromaidan, uccisi durante le proteste anti-governative nel 2014, non lontano dalla Piazza dell'Indipendenza a Kiev, in Ucraina, 21 novembre 2017.
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Attivisti e sostenitori di diversi gruppi nazionalisti ucraini si scontrano con la polizia durante una manifestazione in piazza dell'Indipendenza a Kiev, in Ucraina, il 21 novembre 2017. Gli ucraini celebrano il 4° anniversario della rivoluzione di Euromaidan.
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Prigionieri di guerra ucraini siedono nella prigione preliminare N17 nella città di Luhansk, in Ucraina, il 17 novembre 2017. Il presidente russo Vladimir Putin ha tenuto una conversazione telefonica con i leader dei militanti russi a Donbas il 16 novembre per discutere di uno scambio di prigionieri tra l'Ucraina e i territori del Donbas controllati dai ribelli filo-russi.
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Il presidente russo Vladimir Putin di fronte alla guardia d'onore durante la cerimonia di inaugurazione di un monumento allo zar Alessandro III a Yalta, in Crimea, il 18 novembre 2017.
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Nazionalisti ucraini bruciano un pupazzo che raffigura il fondatore dell'Unione Sovietica Vladimir Lenin contro la sua propaganda comunista, nel 100 ° anniversario della rivoluzione bolscevica, Kiev, 7 novembre 2017. Il cartello recita la scritta: "Cambia te stesso, cambia l'Ucraina".
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Artiglieria ucraina durante le esercitazioni militari sul campo di tiro non lontano dalla piccola città di Divychky, a circa 80 km da Kiev, il 26 ottobre 2017.
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Artiglieria ucraina durante le esercitazioni militari sul campo di tiro non lontano dalla piccola città di Divychky, a circa 80 km da Kiev, il 26 ottobre 2017.
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Artiglieria ucraina durante le esercitazioni militari sul campo di tiro non lontano dalla piccola città di Divychky, a circa 80 km da Kiev, il 26 ottobre 2017.
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Poliziotti esaminano la scena del crimine dopo un'esplosione in cui un legale ucraino è stato ferito e la sua guardia del corpo uccisa a Kiev, nella notte del 25 ottobre 2017. Il deputato radicale nazionalista Igor Mosiychuk stava uscendo dal suo studio dopo aver rilasciato un'intervista quando un dispositivo esplosivo è stato azionato vicino a uno scooter parcheggiato in strada.
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Un soldato ucraino si esercita con un peso da 35 kg fatto da un mortaio da 120 mm, non lontano dalla linea del fronte nel villaggio di Vodyane, nell'area di Donetsk, Ucraina, 16 ottobre 2017.
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Attivisti ucraini dell'estrema destra marciano a Kiev per festeggiare il 75° anniversario dell'Ukrainian Insurgent Army, l'esercito paramilitare costituitosi durante la seconda Guerra mondiale per azioni di guerriglia contro la Germania nazista, l'Unione Sovietica, la Cecoslovacchia e la Polonia comunista. Kiev, 14 ottobre 2017.
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Attivisti ucraini dell'estrema destra con le torce durante una marcia nel centro di Kiev, 14 ottobre 2017. Da dieci a venti migliaia di attivisti di estrema destra si sono riuniti nella capitale ucraina per festeggiare il 75° anniversario dell'Ukrainian Insurgent Army, l'esercito paramilitare e partigiano costituitosi durante la seconda Guerra mondiale per azioni di guerriglia contro la Germania nazista, l'Unione Sovietica, la Cecoslovacchia e la Polonia comunista.
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31 marzo 2017. Un soldato ucraino cammina tra le macerie di un edificio industriale distrutto durante i combattimenti con i separatisti filorussi ad Avdiivka, nella regione del Donetsk.
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30 marzo 2017. Un soldato ucraino prepara le munizioni durante i combattimenti con i separatisti filorussi ad Avdiivka, nella regione del Donetsk.
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23 marzo 2017. Funzionari della polizia ucraina al lavoro accanto al cadavere dell'ex deputato della Duma russa, Denis Voronenkov, ucciso in pieno centro a Kiev, in Ucraina, per mano di un killer ucciso a sua volta dalla guardia del corpo dell'ex deputato.
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16 marzo 2016. Delle donne urlano slogan filorussi a a Simferopol, partecipando a una manifestazione in occasione del terzo anniversario del referendum che ha sancito il ricongiungimento della Crimea con la Russia.
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10 marzo 2017. Nazionalisti ucraini protestano nel centro di Kiev, in Ucraina, affiggendo dei cartelli sulla facciata di una filiale della banca russa Sberbank, su cui si legge "Attenzione. Questa banca è di un paese aggressore. Sarà chiusa. Ritira immediatamente il tuo denaro".
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7 marzo 2017. Ribelli filorussi a guardia di un checkpoint a Stanytsia Luhanska, nella regione di Lugansk, mentre la popolazione è in fila per attraversare un ponte distrutto, alla frontiera tra territori controllati dai separatisti e Ucraina, per far visita ai parenti, fare acquisti e ritirare le pensioni.
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25 febbraio 2017. Viktor Gudelya, che ha perso una gamba durante un bombardamento nel 2014, osserva dei vigili del fuoco impegnati a spegnere un incendio scoppiato nella sua casa a Avdiivka a causa di un pesante bombardamento da parte dei ribelli pro-Russia.
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19 febbraio 2017. Soldati della Guardia nazionale ucraina schierati nel centro di Kiev, durante una protesta contro i territori occupati: oltre 1000 manifestanti si sono riuniti a sostegno del blocco di tre settimane della ferrovia che collega l'Ucraina orientale, dove si produce il carbone, al resto del Paese.
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7 febbraio 2017. Soldati dell'esercito ucraino recuperano una bandiera nazionale da un rifugio colpito da un bombardamento sulla linea del fronte, vicino a Novognatovka, nell'area di Donetsk.
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2 febbraio 2017. Ad Avdiivka, in Ucraina, due persone trasportano su una slitta dei rifornimenti alimentari distribuiti come aiuti umanitari, passando accanto a un edificio bombardato nel corso della notte.
Brendan Hoffman/Getty Images
2 febbraio 2017. Ad Avdiivka, in Ucraina, la popolazione rimasta senza elettricità ricarica i telefoni cellulari in un punto di distribuzione di aiuti umanitari.
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Distribuzione di cibo caldo ai civili a Avdiivk, nella regione di Donetzsk, Ucraina, 1 febbraio 2017
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30 gennaio 2017. Medici militari ucraini presso un veicolo trasporto truppe (APC) dopo aver trasportato degli ospedali feriti in un ospedale di Avdiivka, nella regione del Donetsk, in seguito a un'improvvisa recrudescenza degli scontri tra forze ucraine e ribelli filo-russi.
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24 dicembre 2016. Un momento di esercitazione nel corso della finale dei Giochi di CrossFit chiamati "Giochi degli Eroi" a Kiev, a cui hanno partecipato circa 15 militari ucraini divenuti disabili durante i combattimenti contro i separaristi filorussi nella zona orientale del Paese.
ALEKSEY FILIPPOV/AFP/Getty Images
Un separatista filo-russo nell'autoproclamata Repubblica di Donetsk davanti alle rovine dell'aeroporto - giugno 2016
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Nazionalisti ucraini cercano di danneggiare il monumento agli ufficiali dei servizi segreti sovietici a Kiev - aprile 2016
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Il funerale di Dmitriy Godzenko, militare ucraino ucciso nel conflitto nell'est del paese, Kiev, 3 aprile 2016
EPA/ALEXANDER ERMOCHENKO
Ribelli filo russi a Zaytseve nella zona di Donetsk, 14 marzo 2016
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Un gruppo di amici gioca a carte al buio in Crimea - 22 novembre 2015
EPA/ALEXANDER ERMOCHENKO
Milizie filo russe durante l'addestramento a Torez, 75 km da Donetsk, 14 settembre 2015
YURIY KIRNICHNY/AFP/Getty Images
Gli scontri davanti al parlamento di Kiev npn hanno ripermiato feriti e morti anche tra le fprze dell'ordine
AFP PHOTO/ SERGEI SUPINSKY
Soldati ucraini vicino a Ghytomyr a 150 km da Kiev - 11 agosto 2015
ALEXANDER GAYUK/AFP/Getty Images
Donne in lacrime durante il funerale di Alexey Mozgovoy, leader della brigata Prizrak nella città di Alchevsk a 40 chilometri da Lugansk
SERGEY BOBOK/AFP/Getty Images
Un militare della Guardia nazionale ucraina con la fidanzata, dopo il giuramento a Kharkiv, 16 maggio 2015
DIMITAR DILKOFF/AFP/Getty Images
Ribelli filo-russi nei pressi di Donetsk, aprile 2015
EPA/SERGEY VAGANOV
Bambini ucraini residenti in un orfanotrofio di Mariupol, lavorano a indumenti e coperture mimetiche per i soldti di Kiev che combattono nell'est del paese contro i filorussi, 7 aprile 2015
SERGEI SUPINSKY/AFP/Getty Images
Soldati ucraini bevono caffè a Slavyansk, nella regione di Donetsk, controllata dalle forze di Kiev, 2 marzo 2015
Unicef/Flickr
Ordigni a Spartak, Ucraina orientale
MAX VETROV/AFP/Getty Images
Cosacchi con le bandiere russe e della Crimea durante un'adunata che celebra il primo anniversario del referendum con il quale la penisola è stata annessa alla Russia, Simferopol, 16 marzo 2015
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Coosacchi appartenenti alle forze ribelli filo russe si esercita al bersaglio, Donetsk, 12 marzo 2015
Andrew Burton/Getty Images
Cosacchi appartenenti alle forze ribelli filo russe si esercitano a cavallo a Makeevka, vicino a Donetsk, 12 marzo 2015
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Una casa distrutta a Nikishyne, un villaggio a sud est di Debaltseve, 11 marzo 2015
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Un milite del battaglione volontario ucraino Azov gioca a basket in un palestra di una scuola a Lebedynske, prima di tornare a sulla linea del fronte, 9 marzo 2015. L'esercito ucraino sta attualmente combattendo contro i ribelli filo-russi per il controllo del villaggio di Shyrokyne, a est del porto di Mariupol, sul mare di Azov
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Esercitazioni dell'esercito ucraino vicino a Perlyavka, villaggio nei pressi di Zhytomyr, 6 marzo 2015
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Valentina Dzuba, 72 anni, madre di un minatore, davanti alla miniera di Zasyadko nella regione di Donetsk. Questa mattina una esplosione nella miniera ha causato un numero di vittime non ancora precisato. Secondo il portavoce del sindacato ucraino dei minatori Mikhail Volynets erano 207 i lavoratori nei pozzi, dei quali 53 nell'area dove sarebbe avvenuta l'esplosione. JOHN MACDOUGALL/AFP/Getty Images
Andrew Burton/Getty Images
Pavel Makeev e Raya Makeeva giocano mentre aspettano il pranzo cucinato nello scantinato del centro culturale del quartiere Petrovskiy di Donetsk. Il quartiere è stato bombardato dalle forze armate ucraine costringendo molti abitanti a rifugiarsi nel seminterrato del centro culturale. Molte persone vivono in queste condizioni da giugno 2014
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Un ribelle filo russo all'aeroporto di Donetsk, Ucraina, 2 marzo 2015
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Corpi di soldati ucraini all'aeroporto internazionale di Donetsk, distrutto dai combattimenti
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Un convoglio delle forze ribelli filo russe nei pressi della città ucraina di Starobeshevo, nella regione di Donetsk, si allontana dalla linea del fronte, 25 febbraio 2015
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Pulizia dei detriti di un edificio distrutto dal cannoneggiamento dei ribelli filo russi a Avdiyivka, in una parte della regione di Donetsk ancora sotto il controllo dell'esercito ucraino. Le forze filo russe - secondo Kiev - stanno attaccando la città di Mariupol, sul mare di Azov, rendendo sempre più incerto il destino del cessate il fuoco firmato a Minsk il 12 febbraio e entrato formalmente in vigore il 14
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Una donna mette dei soldi nella scatola delle donazioni per il battaglione Azov, milizia volontaria che combatte nell'est dell'Ucraina contro i separatisti russi
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Militari ucraini mangiano il rancio nelle trincee vicine al checkpoint del villaggio di Roty, non lontano da Debaltsevo, la città ucraina catturata dai filorussi mercoledì 18 febbraio 2015 dopo un lungo assedio.
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Separatisti ribelli scortano prigionieri ucraini su un camion prima dello scambio con le autorità di Kiev, vicino a Luhansk, 21 febbraio 2015
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Cittadini di Mariupol, Ucraina, durante un esercitazione di protezione dai bombardamenti, 18 febbraio 2015. Le truppe di Kiev si stanno ritirando da Debaltseve, ripetutamente attaccata dai filo-russi nonostante la tregua firmata a Minsk la scorsa settimana.
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Un poliziotto ferito durante gli scontri
VASILY MAXIMOV/AFP/Getty Images
Croci senza nomi sulle tombe di separatisti filo-russi ignoti, morti negli scontri con esercito e milizie ucraine, in un cimitero di Donetsk, 16 febbraio 2015
OLEKSANDR RATUSHNIAK/AFP/Getty Images
Un militare ucraino osserva da un tank nei pressi della base militare a Peski, nella regione di Donetsk, 16 febbraio 2015. L'esercito ucraino ha dichiarato di non aver intenzione di ritirare gli armamenti pesanti dalla linea del fronte entro lunedì sera, come sarebbe invece previsto dagli accordi di tregua firmati a Minsk la scorsa settimana. La causa della decisione sarebbero i continui attacchi da parte dei ribelli pro russia.
EPA/ALEXANDER ERMOCHENKO
Un uomo piange sul corpo del nonno, ucciso durante gli attacchi a Donetsk - 14 febbraio 2015
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Esercitazioni dell'esercito ucraino a Desna, 90 km da Kiev
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Due donne si abbracciano prima della partenza di una di loro da Donetsk verso la Russia, 13 febbraio 2015
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Almeno 10 persone uccise e oltre 60 ferite nell'attacco con missili da parte dei filorussi nella città di Kramatorsk, nella regione di Donetsk, in Ucraina orientale. , 10 febbraio 2015
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Un uomo passa accanto a un autobus distrutto a Donetsk, Ucraina. Almeno quattro persone sono morte nella città controllata dai separatisti pro-Russia in seguito ad attacchi con razzi esplosivi, 11 febbraio 2015
VOLODYMYR SHUVAYEV/AFP/Getty Images
Un militare ucraino su un blindato nel villaggio di Horlivka, nella regione di Donetsk, 4 febbraio 2015
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Dimitrov, Ucraina
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Parti del relitto del Boeing 777 Malaysia Airlines abbattuto da un missile il 17 luglio 2014 in Ucraina

Cronaca e foto dalla guerra in Ucraina, il più sanguinoso conflitto in Europa dopo quello nella ex Iugoslavia. Ha causato più di 10 mila morti tra civili e combattenti.

Anche se gli accordi di pace di Minsk hanno ridotto la violenza degli scontri, la "guerra a bassa intensità" tra i nazionalisti ucraini e i ribelli separatisti filorussi continua, sul campo ma anche nelle schermaglie diplomatiche tra le grandi potenze internazionali.

Quando e perché è iniziata la guerra in Ucraina

La guerra dell'Ucraina orientale o guerra del Donbass è iniziata come una controversia su un accordo commerciale, ma è deflagrata nel conflitto più sanguinoso in Europa dopo le guerre dei primi anni Novanta nell'ex Iugoslavia.

La crisi in Ucraina è scoppiata il 21 novembre 2013, quando l'allora presidente Viktor Yanukovych interruppe i preparativi per un accordo di associazione dell'Ucraina all'Europa, in favore di un prestito russo che legava ancor più il Paese alla Russia. Ne seguirono proteste di massa note come "Euromaidan". Dopo mesi di violenti scontri, il ​​22 febbraio 2014 Yanukovich fuggì da Kiev, la capitale ucraina. In gran parte della regione russofona della Crimea, però, iniziarono le proteste degli attivisti filorussi e antirivoluzionari. Dal 26 febbraio 2014, soldati russi spacciatisi per ucraini filorussi hanno iniziato a conquistare la penisola. In seguito al referendum tenutosi il 16 marzo 2014, non riconosciuto da Unione Europea e Nato, la Russia ha annesso la Crimea.

In seguito all'annessione della Crimea e a un già vivo movimento di proteste filorusse nell'Ucraina sudorientale, dal 6 aprile 2014 le dimostrazioni di gruppi filorussi e antigovernativi nel Donbass (le regioni ucraine di Donetsk e Lugansk) sono scalate in un conflitto armato.

L'accordo di "pace" di Minsk

Per risolvere la crisi, i leader mondiali sono riusciti a intavolare l'accordo di pace di Minsk, sancito la prima volta nel settembre 2014 e rinegoziato nel febbraio 2015. La violenza nell'Ucraina orientale però continua.

Il 2016 ha visto un aumento del numero delle vittime e nel 2017 i combattimenti si sono intensificati.

La mappa con la linea del conflitto nell'Ucraina orientale ad aprile 2015. Credits: The New York Review of Books

Le diverse posizioni in conflitto

A battersi, da una parte ci sono le forze separatiste filorusse delle autoproclamatesi Repubblica Popolare di Doneck e Repubblica Popolare di Lugansk, dall'altra parte c'è il governo ucraino, retto oggi dal presidente Petro Porošenko.

Mosca è accusata di sostenere militarmente i miliziani separatisti. La Nato appoggia la sovranità dell'Ucraina. L'Unione Europea ha inflitto alla Russia sanzioni economiche in seguito all'annessione definita "illegale" della Crimea e alla mancata attuazione degli accordi di Minsk. Gli Stati Uniti sostengono l'alleato ucraino: dal 2015 circa 300 soldati americani addestrano in sordina i militari dell'esercito ucraino.

Il numero delle vittime

Dal 2014 al 15 agosto 2017, secondo un report dell'Onu, la guerra in Ucraina conta almeno 10.225 soldati e civili morti. I feriti sono stati 24.500. Gli sfollati sono circa 1,6 milioni. Si stima che nell'est del Paese ci siano quasi 10.000 detenuti. 

(live blogging)

Manifestanti chiedono l'impeachment di Poroshenko

18 febbraio 2018 - In Ucraina fermenta la protesta contro il presidente PetroPoroshenko. Nel centro di Kiev si sono raccolti manifestanti e sostenitori dell'ex presidente georgiano ed ex governatore dell'Odessa, Mikheil Saakashvili, chiedendo al parlamento ucraino di accettare una legge sull'impeachment di Poroshenko. 

Saakashvili, leader del "Movimento delle forze nuove" ucraino, è stato arrestato a Kiev ed è stato deportato in Polonia il 12 febbraio 2018. Saakashvili è stato presidente della Georgia dal 2004 al 2013. Poi Poroshenko, allora suo alleato, gli ha dato un posto da governatore. Da allora il leader dell'opposizione ucraina ha cominciato a criticare Poroshenko accusandolo di non aver lottato contro la corruzione nel paese. 

Critiche Usa alla Russia che non ferma la guerra

29 gennaio 2018- L'inviato speciale degli Stati Uniti Kurt Volker accusa Mosca di "non fare nulla" per mettere fine al conflitto tra le forze di Kiev e i separatisti filorussi nell'Ucraina dell'est.

In un incontro il 26 gennaio a Dubai con il consigliere del Cremlino Vladislav Surkov, Volker gli ha manifestato "il sentimento molto forte di delusione e di frustrazione" presente in merito a Washington.
Volker plaude però all'apertura di Surkov per un "mandato più ampio" per la missione Onu nell'est ucraino.

Fine 2017: il punto della situazione

28 dicembre 2017 - Mentre il 2017 si sta per chiudere, la guerra in Ucraina è per lo più scomparsa agli occhi dell'opinione pubblica e sta rapidamente scivolando via dall'agenda politica dei Paesi incaricati di far da mediatori e risolvere i conflitti. Come scrive Carnegie Europe, intanto le condizioni politiche per una risoluzione del conflitto nel Donbas si stanno deteriorando su tutti i fronti.   

L'attuazione del secondo accordo di Minsk è sempre più un miraggio. Ci sono state piccole aperture, per lo più chiusesi, e mosse scivolose. Il presidente russo Putin ha proposto una missione ONU a settembre, ma si è perso troppo tempo per criticare le condizioni, sia in Occidente che in Ucraina, per approfittare dell'apertura.   

Due leggi ucraine sul Donbas, poco notate in Occidente, hanno portato a proteste all'interno e all'esterno del Parlamento all'inizio di ottobre. La prima è la legge sullo status speciale di "determinate aree" nelle regioni di Donetsk e Luhansk (con il riferimento alla necessità di tenere elezioni locali sotto la legge ucraina e la supervisione internazionale nei territori occupati prima che le disposizioni di autogoverno possano entrare in vigore). La seconda è il progetto di legge "sul ripristino della sovranità ucraina sui territori temporaneamente occupati", che, se approvato, annullerebbe la prima legge sullo status speciale. 

Le condizioni politiche per una risoluzione della guerra nel Donbas si stanno deteriorando su tutti i fronti.

Scambio di detenuti fra governo e separatisti

27 dicembre 2017 - Le autorità ucraine e i separatisti filorussi hanno effettuato uno scambio di prigionieri, il più corposo dall'inizio del conflitto. I separatisti delle autoproclamatesi Repubbliche di Luhansk e Donetsk hanno consegnato 74 prigionieri, ricevendo in cambio dall'Ucraina 237 persone.

Kiev, arrestato e rilasciato Saakashvili

12 dicembre 2017 - Il tribunale Pecerski di Kiev ha rimesso in libertà l'ex presidente georgiano Mikheil Saakashvili, divenuto uno dei più strenui oppositori del presidente ucraino Petro Poroshenko, respingendo la richiesta della procura ucraina di imporgli gli arresti domiciliari. Saakashvili era stato arrestato l'8 dicembre a Kiev. Il primo arresto risale però a tre giorni prima, quando i suoi sostenitori lo hanno liberato dalla camionetta della polizia in cui era rinchiuso. 

Kiev, scontri tra polizia e sostenitori di Saakashvili

6 dicembre 2017 - Scontri tra polizia e manifestanti si sono registrati a Kiev attorno alle 6 del mattino davanti al parlamento ucraino, dove i sostenitori dell'ex presidente georgiano Mikheil Saakashvili hanno eretto delle tende per protestare contro il tentativo di arresto ai danni di Saakashvili.

Quest'ultimo accusa la polizia di aver picchiato i manifestanti e sostiene che gli agenti cercavano lui.

Fermato l'ex presidente georgiano Mikheil Saakashvili

5 dicembre 2017 - I servizi segreti ucraini (Sbu) hanno perquisito a Kiev l'abitazione dell'ex presidente georgiano ed ex governatore della regione ucraina di Odessa, Mikheil Saakashvili. È accusato di tentato golpe, di aver finanziato le proteste contro il presidente ucraino Petro Poroshenko per "rovesciare il regime costituzionale" con soldi ricevuti da un oligarca ucraino fuggito in Russia dopo la rivolta di Maidan.

Rischia fino a cinque anni di reclusione. Saakashvili è diventato uno dei maggiori avversari del presidente Poroshenko e uno degli organizzatori delle recenti proteste a Kiev contro la corruzione. Mentre era in corso il suo arresto, i suoi sostenitori ucraini lo hanno liberato assaltando il furgone delle forze speciali ucraine in cui si trovava. Il suo fermo ha scatenato scontri tra i suoi sostenitori e la polizia nel centro di Kiev.

Un nuovo leader per i ribelli di Lugansk

25 novembre 2017 - Il 24 novembre il leader dell'autoproclamata repubblica di Luganks, Igor Plotnitski, presenta le dimissioni. Spiega la sua decisione con "motivi di salute", anche se appare chiaro che la scelta sia obbligata e dovuta alla ribellione armata promossa dall'ex ministro dell'Interno Igor Kornet, rimosso dal suo incarico proprio da Plotniski.

Si tratta di un vero e proprio golpe interno al movimento separatista che da anni, con l'appoggio di Mosca, lotta contro il governo ucraino. Plotnitski si troverebbe a Mosca. Il Consiglio del Popolo della repubblica di Luganks (LPR) ha accettato le dimissioni e ha sostenuto all'unanimità (38 i membri votanti) la nomina di Leonid Pasechnik, attuale ministro per la Sicurezza, come leader a interim.

La fuga (smentita) del leader dei ribelli di Lugansk

22 novembre 2017 - In seguito alla presenza di un misterioso commando militare nel centro di Lugansk, la capitale dell'autoproclamata repubblica omonima, è circolata la notizia della fuga del leader dei ribelli, poi smentita. Su Facebook il capo del dipartimento comunicazione del ministero dell'Interno di Kiev, Artiom Shevchenko, ha scritto: "Secondo le mie fonti il capobanda dei terroristi di Lugansk, Igor 'Plotva' Plotnitski è fuggito in Russia. I ragni nel barattolo continuano a divorarsi l'un l'altro". 

Lo stesso Plotnitski ha però smentito di essere fuggito in Russia. Sarebbe ancora a Lugansk e stamattina ha partecipato a una seduta del governo.

Lugansk, lotta tra separatisti 

21 novembre 2017- Un commando in divisa militare, senza segni di riconoscimento, armati con mortai e mitragliatori, ha bloccato il centro di Lugansk, la capitale dell'autoproclamata repubblica omonima. È stato sbarrato l'ingresso del palazzo del governo e del parlamento dei separatisti.

Dietro il commando potrebbe esserci l'ex ministro dell'Interno, Igor Kornet, licenziato il 20 novembre dal leader della repubblica Igor Plotnitskiy, poiché contro di lui è stato aperto un procedimento penale.

Negoziati per uno scambio di prigioneri

16 novembre 2017 -  In Ucraina è in atto un negoziato per uno scambio di prigionieri tra le autorità di Kiev e i separatisti del Donbass, delle autoproclamate repubbliche di Doneck e di Lugansk, appoggiate militarmente dalla Russia (secondo le accuse delle potenze internazionali). 

I leader delle due repubbliche separatiste, Aleksandr Zakharcenko e Igor Plotnitski, hanno avuto un colloquio telefonico con il presidente russo Vladimir Putin e si sono detti disponibili. 

Avdiivka, città dimenticata di una guerra dimenticata

13 novembre 2017- Avdiivka è una cittadina industriale poco attraente dell'Ucraina orientale situata nel Doneck. Ubicata vicino alla "linea di contatto" che divide il territorio controllato dai separatisti dell'autoproclamata Repubblica popolare di Doneck, sostenuti dalla Russia, dal resto del Paese, qui ogni tanto volano ancora colpi di mortaio. Una quotidianità ordinaria di guerra (qui raccontata in un interessante articolo del Guardian).

Avdiivka è stata brevemente in mano ai ribelli all'inizio del conflitto. Lo scorso gennaio ha visto il più pesante bombardamento dal 2015. Migliaia di persone sono senza riscaldamento centralizzato durante l'inverno, a causa delle condotte danneggiate dalla guerra. Molti professionisti sono fuggiti, non c'è alcun medico specialista per i bambini, nessuno psicologo. Avvocati e giudici sono scappati. Un centro sociale istituito da Save the Children è uno dei pochi paradisi in cui i bambini possono cercare di vivere la loro infanzia rovinata, anche se anche qui bisogna sempre convivere con la paura. I piccoli dormono vestiti, con il rumore dei bombardamenti nelle orecchie. 

Il mondo intanto volge lo sguardo altrove, preoccupato dall'Isis, mentre Mosca concentra la sua influenza sull'infinita guerra civile in Siria. 

Tentativi diplomatici Usa

31 ottobre 2017 - Il Segretario di Stato americano Rex Tillerson ha incontrato l'ambasciatore russo a Washington Anatoly Antonov, nel tentativo di cercare soluzioni ai conflitti in Ucraina e in Siria. I due si sono scambiati opinioni sulla necessità di ripristinare l'integrità territoriale dell'Ucraina e di attuare pienamente gli accordi di pace di Minsk, raggiunti nel settembre 2014 e nel febbraio 2015. 

Prevedevano una serie di misure volte al raggiungimento della pace, tra cui un cessate il fuoco, un ritiro delle armi pesanti dalla linea di contatto, uno scambio di prigionieri ed elezioni locali a Donbas, nell'Ucraina orientale. 

Le controsanzioni russe

27 ottobre 2017 - Nel braccio di ferro a suon di sanzioni, la Russia ha allargato la lista dei prodotti che non possono essere importati dai Paesi dell'Unione Europea, dagli Usa e da altri Stati che hanno a loro volta sanzionato Mosca per la crisi ucraina: Mosca non importerà più maiali vivi e prodotti secondari di derivazione animale, come lardo e grassi di diversa natura. 

Banca ucraina vieta banconote russe con la Crimea

13 ottobre 2017 - La Banca nazionale dell'Ucraina (NBU) ha rilasciato un decreto che proibisce alle banche del Paese e ad altre istituzioni finanziarie di far circolare le banconote russe appena uscite, che utilizzano immagini della Crimea, assorbita dalla Russia nel 2014 con un controverso referendum riconosciuto da Mosca ma respinto da Kiev. Il divieto entra in vigore il 17 ottobre.

Il 12 ottobre la Banca centrale russa ha presentato nuove banconote da 200 e 2.000 rubli russi, illustrate rispettivamente da immagini della Crimea e dell'Estremo Oriente. 

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