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December 31 2020
Undicimila sono stati i militari italiani impegnati alla fine di questo 2020 segnato dalla pandemia da Covid-19. L'Esercito è in prima linea sin dall'inizio dell'epidemia esplosa in Italia all'inizio di marzo (tutti ricordano la triste processione dei mezzi militari nel trasporto delle salme dalla zona rossa di Bergamo). L'opera degli uomini dell'Esercito nel contenimento della pandemia è proseguita durante tutto l'arco dell'anno con opere di sanificazione, di controllo e di allestimento di ospedali da campo in tutto il territorio nazionale. Sono stati 1.400 i militari coinvolti nell'Operazione IGEA, nel supporto sul territorio all'effettuazione di tamponi nei Drive-Through-Difesa, allestiti allo scopo di coadiuvare il soccorso sanitario alleviando la pressione sulle strutture ospedaliere civili, aprendo ai malati di Covid-19 gli ospedali militari di Milano e Roma. L'operazione continua a supporto della campagna di vaccinazione da poco iniziata in Italia.
L'Esercito è intervenuto nelle calamità naturali che hanno colpito il Paese, in particolare in occasione dell'alluvione di Bitti, nel nuorese, e nell'esondazione del fiume Panaro a Nonantola (Modena). L'Aviazione dell'Esercito è intervenuta in diversi interventi nella Campagna Antincendi Boschivi.
L'Esercito Italiano ha svolto un ruolo importante in occasione della messa in funzione del sistema Mo.S.E. di Venezia, con funzioni di controllo e mantenimento dell'impianto della bocca di porto del Lido 3.
Più di 2.700 sono state le bonifiche di ordigni bellici da parte degli Artificieri del Genio, che elevano il totale degli interventi sulle bombe della Seconda Guerra Mondiale ad un totale superiore ai 34.000 interventi.
All'estero sono proseguite le missioni in Afghanistan, il cui contingente italiano di stanza ad Herat è stato affidato alla Brigata Alpina "Julia", mentre la Brigata "Sassari" è responsabile del settore occidentale della missione UNIFIL in Libano dove l'Esercito Italiano ha allestito l'ospedale da campo di Beirut per il soccorso alla popolazione in seguito alla deflagrazione del deposito di nitrato di ammonio che ha distrutto parte della capitale libanese.
Le missioni di "advising" o addestramento del personale militare locale sono proseguite in Iraq, Somalia, Niger e Mali mentre in Libia i militari sono impegnati nella gestione dell'ospedale di Misurata, mentre in Kosovo prosegue ininterrotto il comando italiano della missione KFOR.
Sul territorio nazionale l' Operazione Strade Sicure, attiva ormai da diversi anni, ha portato all'arresto complessivo di oltre 16.500 persone con il sequestro di 1.352 armi e quasi 2,5 tonnellate di sostanze stupefacenti.