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October 16 2014
Ogni anni nel mondo si sprecano 1,3 miliardi di tonnellate di cibo, 87 milioni solo in Europa e 5,5 milioni di tonnellate in Italia. Allo stesso tempo 1 miliardo di persone nel mondo non hanno accesso a risorse alimentari sufficienti. Ogni giorno si contano 55 mila nuovi poveri in più nel mondo. È il paradosso dello spreco nella società globalizzata. Nel 2015 scade il termine per realizzare gli obiettivi del Millennium Development Goals, tra i quali il dimezzamento della povertà. Ma il traguardo non è stato affatto raggiunto. C’è ancora molta strada da fare. Perciò è nata l’idea di ricorrere alle nuove tecnologie. È nata così la app «Famezero» per smartphone e tablet Android e Apple.
Come funziona FameZero
Gli utenti che si iscrivono alla piattaforma potranno controllare i punti di raccolta cibo presenti sul territorio ed affidare a loro il proprio cibo in esubero in modo che non venga gettato ma, se ancora idoneo alla distribuzione, venga reso disponibile per i più bisognosi presenti nel territorio circostante. Alla app si possono collegare i «donatori», cioè coloro che hanno cibo in sovrappiù da donare e gli «angeli» cioè quelli che si prendono l’incarico di andare a ritirare il cibo per portarlo nei centri di raccolta. L’elenco dei centri è accessibile dalla app. Così anche chi ha bisogno sa dove poter fare riferimento. Si parte dall’Italia ma l’dea è di diffondere l’applicazione in tutto il mondo. Sono già stati individuati i punti di raccolta in Italia. «FameZero non raccoglie né sldi né cibo, ma fa in modo che l cibo in sovrappiù sulle nostre tavole o nelle nostre case non vada sprecato ma raggiunga al più presto chi ne ha bisogno», spiega l’ambasciatore Pupi D’Angieri, tra i promotori dell’iniziativa. Si tratta insomma, di lotta alla fame a km 0.
«La fame non esiste. Ci sono persone che muoiono di fame»
Alla presentazione della app, a Roma, ha partecipato anche il cardinale honduregno Oscar Rodriguez Maradiaga, presidente di Caritas internazionale e tra i più stretti collaboratori di Papa Francesco. «La fame non esiste», ha detto il porporato. «Esistono persone che muoiono di fame. Donne e uomini che soffrono. Purtroppo in misura sempre maggire in tutto il mondo, nonostante vi siano risorse disponibili per tutti. Almeno 1/3 degli alimenti prodotti nel mondo si perde lungo la filiera alimentare. E’ una grave ingiustia a cui occorre pore rimedio. Questa iniziativa va nella direzione giusta». Dello stesso avviso il sottosegretario della presidenza del Consiglio dei ministri, con delega agli affari esuropei, Sandro Gozi: «Questo progetto punta alla promozione dei valori della cittadinanza universale. Basti pensare che con appena un quarto del cibo sprecato ogni giorno nel mondo, si potrebbe risolvere il problema della fame».