Economia
November 06 2024
La corsa di Unicredit continua. I risultati dei primi nove mesi del 2024 evidenziano un utile netto di 7,7 miliardi di euro, segnando una crescita del 16% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Un trend positivo che si conferma anche nel terzo trimestre, con un utile di 2,5 miliardi, superiore alle stime degli analisti che indicavano un profitto di 2,2 miliardi. È il quindicesimo trimestre consecutivo di crescita per il gruppo bancario guidato da Andrea Orcel.
Alla luce delle performance superiori alle attese, Unicredit ha aggiornato la guidance per l’utile netto del 2024, alzando le previsioni a oltre 9 miliardi di euro, o addirittura a circa 10 miliardi in termini aggiustati. I ricavi netti sono stimati a 24 miliardi di euro, una prospettiva che rafforza la fiducia nel piano di crescita. Per il 2024, la banca conferma anche l’obiettivo di distribuzione per gli azionisti in linea con quello del 2023, mantenendo una politica orientata alla remunerazione stabile e sostenibile.
Nel terzo trimestre, UniCredit ha visto i ricavi crescere del 2,6% anno su anno, supportati da un aumento dell’8,5% delle commissioni, che hanno raggiunto i 1,9 miliardi, e da un margine d’interesse resiliente pari a 3,6 miliardi. Anche le attività della clientela hanno contribuito significativamente a sostenere i ricavi. I costi operativi, in calo dell’1,2% a 6,9 miliardi, riflettono l’impegno a lavorare sul migliorare l’efficienza operativa. Il rapporto costi/ricavi è sceso sotto il 37%. Con un accantonamento per la distribuzione nei nove mesi pari al 100% dell’utile netto, UniCredit ha già stanziato circa 1,4 miliardi di euro per l’acconto dividendo in contanti (92,61 centesimi per azione), oltre a un riacquisto di azioni proprie di circa 1,7 miliardi già in corso.
L’amministratore delegato Andrea Orcel ha confermato l’interesse per la tedesca Commerzbank, ma ha avvertito: “Se Commerzbank o qualunque altra acquisizione aggiunge valore è una grande cosa, se non è così passeremo ad altro, ma tutti dovranno prendersi le loro responsabilità per cosa succederà dopo”. A due mesi dal primo passo di Unicredit in Commerzbank sembrano ancora lontane le nozze.