Economia
February 04 2015
"Piccolo è bello". E’ con questo titolo provocatorio che il New Yorker ha cercato di spiegare come mai, in tempi di crisi, le piccole e medie imprese se la stiano cavando meglio delle multinazionali, o almeno questo è ciò che sta succedendo negli Stati Uniti.
Globalizzazione e commercio al dettaglio
Quando qualche anno fa alcuni professori avevano provato a spiegare le ragioni per cui, nel lungo periodo, le piccolo aziende avrebbero funzionato nel complesso un po' meglio di quelle grandi è stato accusato di non rendersi conto di come economie di scala e globalizzazione avessero trasformato i mercati globali e dell'irreversibilità di questa evoluzione. Eppure, dati alla mano, il New Yorker ha scoperto che negli Stati Uniti non è successo proprio questo, anche se abbiamo un po' tutti la sensazione che i centri commerciali abbiano ucciso il commercio al dettaglio, che i fast-food abbiamo preso il sopravvento nel mondo della ristorazione, e che anche nel campo delle telecomunicazioni per i piccoli non ci sia spazio perché non lavorando su grandi numeri non riescono ad essere competitivi sui prezzi.
Qualche esempio: il numero dei piccoli rivenditori di libri è cresciuto tra il 2009 e oggi addirittura del 20 per cento. I produttori di birra artigianali americani vendono, tutti insieme, più di 16 milioni di barili di birra all'anno. Un volume che, nel 2014, ha permesso loro di superare i record di Budweiser. Crescono a vista d'occhio anche le fattorie e le piccole aziende cinematografiche.
La ricetta vincente delle piccole e medie imprese
Le piccole aziende stanno assumendo molto di più delle grandi, e non perché sono riuscite a riprendersi meglio dalla crisi finanziaria internazionale, visto che questo trend è iniziato addirittura nel 1990.
Per capire di cosa stiamo parlando, è essenziale dare una definizione più precisa di piccola azienda. Il New Yorker prende in considerazione due variabili, numero di impiegati e giro d'affari. Il primo non deve superare le 500 unità, il secondo si aggira più o meno sui 7,5 milioni di dollari.
Come hanno fatto aziende così piccole ad affermarsi su mercati estremamente competitivi continuano a non potersi permettere ne' di abbassare i prezzi ne' di destinare troppe risorse alla pubblicità? Hanno puntato tutto sulla differenziazione del prodotto e sulla qualità, e sono stati premiati.
Delocalizzazione e qualità
Quando i mercati hanno iniziato a integrarsi i grandi produttori sono riusciti a trarre enormi vantaggi dalla globalizzazione, perché avevano la forza per spostare le loro catene di montaggio in paesi lontani e i risparmi enormi in termini di costo del lavoro hanno permesso loro sia di coprire le spese di trasporto extra sia di finanziare campagne pubblicitarie costosissime. Nel corso degli anni, però, per mantenere i livelli di convenienza che li avevano fatti crescere molte multinazionali hanno dovuto scendere a compromessi con la qualità. Ed è grazie a questa dinamica che si sono creati nuovi spazi per i piccoli operatori che hanno smesso di competere sui prezzi e hanno scelto di puntare sul valore del prodotto.
Chi è riuscito a differenziarsi è stato premiato dai mercati. Oggi sempre più consumatori sono disposti a spendere qualche centesimo in più per un prodotto di maggiore qualità, a prescindere dal settore: alimentari, abbigliamento, accessori, arredamento, tecnologie e via dicendo. Un altro vantaggio di molte piccole aziende è quello di seguire i clienti molto meglio di quanto siano solite fare le multinazionali, e ogni attenzione a livello di servizio e assistenza è certamente apprezzata da chi acquista. Certo, in alcuni casi conviene ancora rivolgersi alle multinazionali, per lo meno per quel che riguarda i prodotti più semplici, e se in America le piccole e medie imprese stanno ricominciando a crescere, quelle europee, e quelle italiane in particolare, farebbero bene a seguire il loro esempio. Perché hanno tutte le carte in regola per conquistare il pubblico con produzioni esteticamente gradevoli, pratiche e, soprattutto, di qualità. A patto di non esagerare con i prezzi!