Dal Mondo
January 29 2024
Nelle ultime settimane, Regno Unito, Germania, Italia, Paesi Bassi, Svizzera e Finlandia si sono uniti agli Stati Uniti, all'Australia e al Canada nel sospendere il finanziamento all'Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati Palestinesi (UNRWA), un'organizzazione critica nel fornire sostegno alle persone a Gaza. A seguito delle accuse provenienti da Israele, Philippe Lazzarini, commissario generale dell'UNRWA, ha dichiarato su X: "I palestinesi a Gaza non avevano bisogno di questa ulteriore punizione collettiva. Questo macchia tutti noi."
Lo stop, tuttavia, non sembra immotivato.
L'agenzia ha infatti comunicato venerdì scorso di aver avviato un'indagine su diversi dipendenti, dodici nello specifico, e di aver interrotto i legami con queste persone a seguito della loro possibile presa di posizione in prima linea negli attacchi dello scorso 7 ottobre. Il ministro degli Esteri israeliano, Israel Katz, ha incoraggiato ulteriori sospensioni da parte dei donatori, sostenendo che l'UNRWA dovrebbe essere sostituita una volta che la situazione nella zona si calmerà, e accusandola apertamente di avere legami con i militanti islamisti a Gaza.
L'UNRWA, fondata nel 1949 dopo la prima guerra arabo-israeliana, fornisce servizi come istruzione, assistenza sanitaria primaria e aiuti umanitari ai palestinesi non solo a Gaza, ma anche in Cisgiordania, Giordania, Siria e Libano. La sua capacità di fornire assistenza umanitaria è stata messa a rischio, e il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti ha espresso estrema preoccupazione per le accuse riguardanti i 12 dipendenti dell'ente. I servizi forniti dall'UNRWA sono destinati a coloro che risultano registrati come rifugiati palestinesi, una categoria definita dall'agenzia come individuo il cui "luogo abituale di residenza era la Palestina nel periodo compreso tra il 1° giugno 1946 e il 15 maggio 1948 e che ha subito la perdita sia della casa che dei mezzi di sostentamento a causa del conflitto del 1948". Anche i discendenti maschi dei rifugiati palestinesi, compresi i figli adottivi, possono usufruire di tali servizi. Attualmente, secondo quanto riportato sul sito web dell'agenzia, sono registrate oltre 5,9 milioni di persone sulla base di questi criteri, tra cui approssimativamente i due terzi dei circa 2,3 milioni di residenti nella Striscia di Gaza.
Secondo i documenti pubblici dell'organizzazione presenti sul sito web dell'UNRWA, gli Stati Uniti sono stati il principale donatore bilaterale dell'agenzia nel 2022, contribuendo con più di 340 milioni di dollari. La decisione, dunque, è stata vista come un passo significativo dal ministro della Difesa israeliano, Yoav Gallant, per rendere l'UNRWA responsabile. Alcuni repubblicani del Senato degli Stati Uniti hanno criticato la decisione dell'amministrazione Biden di finanziare l'agenzia, citando preoccupazioni riguardo alla storia di impiego di persone legate a movimenti terroristici come Hamas.
A questi si aggiungono i fondi degli atri paesi. Osservando i documenti, più del 90% dei finanziamenti dell'UNRWA proviene da "contributi volontari" dagli Stati membri dell'ONU, secondo recenti dati finanziari. L'agenzia dichiara di aver ricevuto oltre 1 miliardo di dollari in promesse totali l'anno scorso. Gli Stati Uniti sono stati il maggiore donatore individuale nel 2022 con un contributo di 344 milioni di dollari, seguiti dalla Germania e da altri paesi europei. Tuttavia, nel tempo, il sostegno a questa strategia è a tratti ceduto alla pressione politica. Già nel 2018, l'amministrazione Trump aveva trattenuto milioni di dollari di finanziamenti agli aiuti per l'UNRWA e altri gruppi di aiuti palestinesi. Sebbene i portavoce dell'amministrazione avessero dichiarato che ciò avrebbe spinto l'UNRWA a sottoporsi a riforme, il presidente dell'epoca twittò che i tagli erano legati al rifiuto dei leader palestinesi di "parlare di pace". Sotto l'amministrazione Biden, gli Stati Uniti hanno ripreso i finanziamenti per l'UNRWA e altri gruppi di aiuti palestinesi. Tuttavia, questi aiuti sono stati criticati dai repubblicani del Congresso, creando uno strato permanente di incertezza per le operazioni dell'UNRWA.
Prima ancora dell'ultima guerra, il finanziamento instabile dell'UNRWA la metteva a rischio di sgretolarsi, secondo un rapporto dell'International Crisis Group, un think tank no profit che promuove la risoluzione dei conflitti armati.
Il capo della politica estera dell'Unione Europea, Josep Borrell, ha dichiarato che valuterà ulteriori passi in base ai risultati dell'indagine completa e approfondita. Nel frattempo, le autorità israeliane, inclusi il primo ministro Benjamin Netanyahu, hanno accusato l'UNRWA di alimentare l'incitamento anti-israeliano, un'accusa che l'agenzia respinge.
A oggi, 29 gennaio, questa è la lista dei paesi che hanno interrotto le donazioni: