Televisione
July 12 2018
Assaltato dai fotografi prima della presentazione dei palinsesti de La7 Urbano Cairo, numero uno della rete, di Rcs e del Torino calcio, con il riferimento al neojuventino Cristiano Ronaldo regala la prima delle battute con cui vivacizza la conferenza stampa al Four season di Milano.
La nuova Rai che il presidente della Camera Roberto Fico considera il banco di prova della nuova legislatura? "Spero solo che rinunci alla pubblicità", scherza ma neanche troppo insistendo sull’iniquità del canone, negato a chi come La7 fa servizio pubblico: “La Rai incassa risorse da canone per 1,8 miliardi di euro più la pubblicità e questo non è giusto. Ci sono Paesi come la Spagna o la Francia dove il servizio pubblico ha l’uno o l’altro, dovrebbe essere così anche in Italia”. E ancora: Corrado Guzzanti è sempre annunciato nei palinsesti de La7 e non arriva mai, se non per qualche comparsata? "Il direttore della rete Andrea Salerno è un suo grande amico. Per ora escono a cena...".
Quello di Cairo è stato un one man show di due ore dove insieme ai successi della rete, con il record assoluto di ascolti (nella storia de La7, cominciata nel 2001, non erano mai stati così alti, il 5,11 nel prime time, ill 3,91 nella media giornaliera) il presidente di Cairo Communication ha regalato un bel po’ di riflessione sulla politica e sulla televisione.
Cairo non si capacita del fatto che il decreto legge dignità dedichi un'attenzione spasmodica alla pubblicità del gioco online, che rappresenta il 7% delle scommesse in Italia, contro il 93 offline. "Abbiamo un’attività che è controllatissima per evitare problemi e il governo cosa fa? Interviene sull’unica cosa che, se fosse stato per me, sarebbe da sviluppare. Su La7 per quanto riguarda la pubblicità del gioco online abbiamo numeri piccolissimi. Non è un problema per noi. Ma lo dico come tema sociale: riduci il 7 per cento controllato quando hai il 93% fuori controllo? È il contrario di quello che avrei fatto”.
Poco preoccupato della virata di Rete4 verso l’informazione con il futuro scontro serale Barbara Palombelli-Lilli Gruber (“la concorrenza puà essere stimolante e per costruirsi affidabilità e autorevolezza ci vuole del tempo”) Cairo sostiene di credere ancora molto nella tv generalista: "Oggi la guarda ancora il 60 per cento degli italiani, il tema è proporre le cose che interessano il pubblico".
Se Giovanni Floris ha appena firmato un contratto quinquennale (quello per Massimo Giletti è pronto ma non è affatto scntato che lo firmi) a La7 potrebbe spuntare anche Milena Gabanelli, già in forze al Corriere della Sera, smentendo i boatos che da mesi la indicano in pole position per una poltronissima Rai. Ma Cairo ha in mente parecchi altri progetti.
Se quello di Enrico Mentana per un giornale che dia spazio ai giovani si farà, non sarà una sua iniziativa autonoma ma sarà targata Cairo. Ma con il direttore del suo tg intanto l’editore vorrebbe sviluppare il sito della rete: “La7.it è un asset che dobbiamo sviluppare molto di più. Corriere.it ha 2 milioni di utenti unici al giorno mentre il sito di La7 ha un numero molto piccolo di utenti unici, 100-120mila, il rapporto è uno a venti”, ha detto, sottolineando che il New York Times ha 94 milioni di utenti unici in un mese e Cbs News 68 milioni.