Viaggiare negli USA? Oltre al passaporto serviranno i dati di Facebook
I visitatori che vorranno entrare negli Stati Uniti dovranno compilare un questionario con i dati dei propri account social. È questa l’ultima misura decisa dal governo statunitense a tutela della sicurezza nazionale.
La possibilità di sbirciare all’interno degli account di Facebook, Twitter, Instagram, LinkedIn e Youtube - questa almeno è la convinzione dei legislatori americani - consentirà di acquisire dettagli più o meno importanti su casi sospetti o comunque potenzialmente pericolosi.
Nessun pregiudizio su orientamenti politici e religiosi
Il programma di raccolta dati dai social media "potrà aiutare a rilevare le potenziali minacce perché l'esperienza ha dimostrato che i criminali e terroristi, intenzionalmente o meno, hanno fornito informazioni in precedenza non disponibili attraverso i social media che hanno identificato le loro vere intenzioni”, ha spiegato qualche tempo fa un portavoce dell’Ufficio doganale e di protezione dei confini degli Stati Uniti, sottolineando che "la raccolta dei dati social non sarà comunque utilizzato per impedire transiti o viaggi sulla base di opinioni politiche, di razza o religione".
Show us your social media account, US may ask visa waiver travelers https://t.co/qqCOl5wGqYpic.twitter.com/svTDvKIAYO
— RT America (@RT_America) 21 ottobre 2016
Ma per ora è solo facoltativo
Il questionario è facoltativo (chi entra negli Stati Uniti può quindi evitare di compilarlo) ma il timore è che le maglie della sicurezza possano stringersi ulteriormente, rendendo questo tipo di controllo obbligatorio. Immediate le critiche dell’Internet Association che si è detta preoccupata sulla possibilità che questo genere di ispezioni finisca per diventare una limitazione alla privacy e alla libertà di espressione. Soprattutto in questa fase iniziale priva di linee guida chiare ed esplicità sull’utilizzo dei dati dei privati
La richiesta delle credenziali social si aggiunge agli attuali controlli di routine per gli stranieri in visita negli Stati Uniti che prevedono - come noto - l’identificazione dell’impronta digitale, la scansione dell’iride, nonché un breve colloquio con gli ispettori di frontiera.
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