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September 04 2017
Giappone e Corea del Sud chiedono "le più forti misure possibili" contro la Corea del Nord, "a un livello completamente nuovo", dopo l'ultimo test nucleare di ieri condotto dal regime di Kim Jong-un.
Nel corso di una conversazione telefonica il presidente sud-coreano, Moon Jae-in, e il primo ministro giapponese, Shinzo Abe, hanno discusso del coordinamento da tenere dopo il test nucleare nord-coreano di ieri.
Moon ha sottolineato l'importanza di portare le pressioni e le sanzioni "al massimo livello, in modo da costringere la Corea del Nord a tornare al tavolo dei negoziati".
I leader di Giappone e Corea del Sud, ha dichiarato il portavoce, Park Su-hyhun, si impegneranno a "cooperare strettamente tra di loro e con gli Stati Uniti" per "fortissime sanzioni e pressioni" contro Pyongyang, dopo il test rivendicato con successo dalla Corea del Nord di una bomba all'idrogeno che sarebbe in grado di essere montata su un missile balistico intercontinentale.
Ieri, Abe aveva parlato al telefono con il presidente Usa, Donald Trump, a poche ore dal precedente colloquio telefonico. Aveva chiesto "pressioni più forti" nei confronti di Pyongyang e ha ribadito che "Giappone e Stati Uniti sono insieme al 100%".
Gli Stati Uniti si sono detti pronti a utilizzare il proprio arsenale nucleare nel caso in cui la Corea del Nord continui a minacciare il paese e o i suoi alleati. Il presidente americano, riferisce una nota della Casa Bianca, ha ribadito al premier giapponese "l'impegno degli Stati Uniti nella difesa della patria e degli alleati mettendo in campo le
potenzialità diplomatiche, convenzionali e nucleari oggi nella nostra disponibilita'".
Abe ha poi reso noto di avere parlato anche con il presidente russo, Vladimir Putin, sulla questione nord-coreana.
Intensa attivitaà di contatti anche da parte della Corea del Sud. Nella giornata di ieri, la ministro degli Esteri sud-coreana, Kang kyun-wha, aveva parlato al telefono anche con il segretario di Stato Usa, Rex Tilllerson, la responsabile per le Politiche Estere e di Sicurezza dell'Unione Europea, Federica Mogherini, il ministro degli Esteri di Tokyo, Taro Kono, e il ministro degli Esteri britannico, Boris Johnson, per il coordinamento dopo l'ultimo test nucleare nord-coreano.
Intanto, le forze armate sudcoreane hanno condotto un'esercitazione simulando un attacco contro un sito nucleare nordcoreano, con l'utilizzo di caccia F15 e di un missile balistico.
Nell'esercitazione sono stati utilizzati missili a lungo raggio aria-terra, che secondo il comunicato dello stato maggiore interarmi "hanno tutti accuratamente raggiunto i loro obiettivi". Gli obiettivi simulati erano stati individuati nel Mar del Giappone alla stessa distanza del sito per i test nucleari nordcoreano di Punggye-ri.