Gli Usa accelerano la produzione di navi «stealth»
Il terzo e ultimo cacciatorpediniere americano di nuova generazione della classe Zumwalt ha completato positivamente i collaudi il primo settembre ritornando nei bacini di carenaggio della Bath Iron Works, sussidiaria navale di General Dynamics, dopo cinque giorni trascorsi in mare aperto per valutare il comportamento dello scafo. Intitolata al 36° presidente americano Lyndon Baine Johnson, questa è l'ultima nave del tipo Ddg-1000 rimasta da completare prima che il cantiere navale del Maine possa destinare nuovamente tutte le sue risorse sul programma per il cacciatorpediniere in classe Arleigh Burke, che costituisce la maggior parte della flotta di combattimento di superficie della Marina degli Stati Uniti e le cui nuove unità sono in produzione presso Bath Iron Works dagli anni Ottanta. Ora la Lyndon Baine Johnson dovrà essere portata fino ai cantieri della Raytheon Ids dove saranno installati i sistemi di combattimento, e infine sarà completato il processo di accettazione da parte della Marina. Oltre a questa unità, la Bath Iron Works sta costruendo anche i cacciatorpediniere in classe Arleigh Burke "Carl M. Levin", "John Basilone", "Harvey C. Barnum Jr.", mentre sono stati programmati anche i vari della "Patrick Gallagher", "Louis H. Wilson Jr". e "William Charette". L'intenzione è chiaramente quella di disporre in fretta di nuove navi da combattimento veloci e sofisticate per recuperare sulla Cina, specialmente nel teatro indo-pacifico.
"Il successo di questa sperimentazione ci avvicina alla consegna di questa nave e al ritorno della nostra attenzione sull'aumento del ritmo di costruzione del tipo Ddg-51", ha dichiarato il presidente dell'azienda Dirk Lesko in un comunicato stampa, "abbiamo dedicato un decennio alla realizzazione delle nuovi navi antiradar (stealth), e ora possiamo riprendere il ritmo di produzione imposto dal piano del Dipartimento della Difesa". In realtà il cantiere navale è in ritardo con le consegne di oltre un anno per motivi vari, che vanno da problemi con le maestranze, indecisioni dell'amministrazione di Washington nel passaggio Obama-Trump, fino alle conseguenze della pandemia. Riguardo i cacciatorpediniere Zumwalt, a risultare particolarmente complesso da realizzare è il loro sistema di alimentazione, diverso da quello di qualsiasi altra unità realizzata precedentemente e oggi a disposizione della Marina Usa. A bordo dei Ddg-1000 c'è infatti una turbina a gas che genera corrente elettrica consentendo alla nave di viaggiare senza dover disperdere calore (che viene rilevato dai missili) e riducendo drasticamente il rumore captabile dai sonar sommergibili.
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