Anche gli Usa entrano nella corsa del missile ipersonico
Con le due guerre in corso in Ucraina e nella Striscia di Gaza e le relative tensioni nel Mar Rosso, la competizione nell’Artico e i rinnovati progetti ostili all’Occidente del cosiddetto Asse del male» capitanato da Russia, Iran, Cina e Nord Corea, gli Stati Uniti corrono ai ripari alzando il livello della competizione negli armamenti ipersonici. Lo scorso 17 marzo l'aeronautica militare degli Stati Uniti ha confermato di aver completato con successo il più recente test programmato «end-to-end» (e potrebbe essere l'ultimo) del missile ipersonico AGM-183A Air-Launched Rapid Response Weapon (ARRW), costruito da Lockheed Martin Missile and Fire Control.
Il test è stato condotto utilizzando un bombardiere B-52H decollato dalla base aerea di Andersen a Guam, una postazione militare di fondamentale importanza nel Pacifico occidentale. L'importanza strategica di Guam è evidenziata dal suo ruolo centrale nelle operazioni di bombardamento a lungo raggio, rendendolo un punto cruciale in potenziali scenari di conflitto, specialmente riguardanti un possibile conflitto armato la Cina. Com’è andato il test? Non sono stati resi noti i dettagli a parte una stringata comunicazione: «Questo test ha lanciato un prototipo completo di missile ipersonico operativo e si è concentrato sulle prestazioni end-to-end dell'ARRW. L'Air Force ha acquisito preziose informazioni sulle capacità di questa nuova tecnologia all'avanguardia». L'Air Force non ha spiegato nel dettaglio quali fossero gli obiettivi specifici del test e non ha fornito dettagli sulla durata del volo, il punto in cui ha colpito la superficie o se tutti gli elementi della sequenza di lancio, separazione e planata, si sono svolti come previsto. Ma di che cosa si tratta? L'ARRW secondo gli esperti del settore «è un'arma multistadio con planata potenziata. Dopo la separazione, un booster, adattato dal missile ATACMS dell'esercito, accelera l'arma fino alla velocità ipersonica quando una copertura a conchiglia cade e il corpo di planata ipersonico manovra quindi verso il bersaglio».
Queste armi sono caratterizzate da estrema velocità, capacità di essere lanciate da lunghe distanze, oltre ad evitare la maggior parte delle difese aeree. Possono essere equipaggiate con esplosivi convenzionali o testate nucleari. Cina e Russia hanno queste armi già operative, gli Stati Uniti devono ancora raggiungere tale capacità (ci provano da almeno 60 anni), mentre per l’Europa i missili ipersonici sono un miraggio, così come la difese da essi e non è certo rassicurante.
E l’Iran? La forza aerospaziale delle Guardie rivoluzionarie ha presentato il 6 giugno 2023 il suo missile ipersonico, denominato «Fatah». Alla cerimonia era presente anche il presidente iraniano Ebrahim Raisi, come ha scritto l'agenzia di stampa Irna. Secondo la descrizione questo missile balistico ipersonico ha una gittata di 1.400 chilometri, e la sua velocità prima di colpire il bersaglio è di circa 18.522 km ora. Secondo le Guardie «Fatah è in grado di superare qualsiasi sistema di scudo missilistico e distruggerlo. Ha grande manovrabilità, nonché la capacità di passare attraverso i sistemi radar» e l’idea che questo missile ipersonico possa entrare nella disponibilità degli Huthi fa letteralmente paura.
Nell'estate del 2021, il Pentagono è andato in allarme quando un nuovo missile ipersonico lanciato da Pechino nel Mar Cinese Meridionale ha raggiunto una velocità incredibile di oltre 24.1402 chilometri all'ora, mentre orbitava attorno al globo. Viaggiando a una velocità di almeno 20 volte quella del suono, questo missile potrebbe teoricamente raggiungere qualsiasi punto della Terra in meno di un'ora. Anche il lavoro svolto da Mosca nel campo dell'ipersonica è fonte di costante preoccupazione per il Pentagono, anche se le armi russe non sono così avanzate come quelle sviluppate dalla Cina. Tuttavia, Mosca ha sviluppato armamenti in grado di minacciare le forze della Nato in Europa, e il presidente russo Vladimir Putin ha più volte parlato dell'«Avangard». L'Avangard, entrato in servizio tra le forze missilistiche strategiche russe il 27 dicembre 2019, è un veicolo di rientro ipersonico a corpo portante di origine russa, sviluppato dal MITT di Mosca durante gli anni 2010 con l'obiettivo di superare le difese antimissile e aumentare le probabilità di successo di un attacco nucleare mediante missili balistici intercontinentali. Secondo i russi l’Avangard «è in grado di volare a oltre 20 volte la velocità del suono negli strati densi dell'atmosfera e può rapidamente variare traiettoria ed altitudine di volo, rendendolo estremamente difficile da intercettare». Viene trasportato in orbita da missili balistici intercontinentali, ad esempio il Sarmat, e può trasportare sia testate nucleari che convenzionali.
Dopo aver speso miliardi dollari negli ultimi decenni nella lotta contro il terrorismo e le insurrezioni in Medio Oriente, Washington ora sta reinvestendo ingenti risorse nell'ipersonica. Inutile girarci intorno, questa rincorsa ad armi sempre più potenti e letali ci dice che una guerra tra grandi potenze è all’orizzonte e tutto questo va assolutamente evitato.
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