Viaggi
July 02 2022
Due italiani su tre sono già sicuri di andare in vacanza questa estate nonostante il covid, la guerra e soprattutto il caro prezzi che comunque preoccupa gli Italiani e non poco. Il mare vince nettamente la sfida con la montagna e le città d'arte; la meta preferita degli italiani intervistati quest'anno è la Sicilia che batte di poco la Puglia. I giovani sotto i 35 anni prediligono di gran lunga la casa vacanze rispetto all'albergo.
Sono questi i dati che emergono dalla terza edizione della ricerca sulle vacanze degli italiani condotta da Quorum/YouTrend per conto di Wonderful Italy, azienda leader in Italia nella gestione di case vacanza. La ricerca quest'anno ha voluto esplorare in particolare gli effetti delle varie emergenze (caro-prezzi, pandemia, conflitto ucraino, cambiamento climatico) sulla scelta di andare in vacanza e sulle sue modalità.
«Questa ricerca è nata nel 2020 per analizzare gli effetti della pandemia sulle tendenze degli Italiani in tema di vacanze. L'anno scorso l'estate è stata ugualmente dominata dal tema della pandemia, mentre quest'anno si sono affacciate nuove emergenze sociali come l'inflazione, la guerra in Ucraina e l'evidenza dei danni derivanti dal cambiamento climatico, come il fenomeno della siccità che sta colpendo il Paese», ha spiegato a Panorama Michele Ridolfo, Ceo e co-fondatore di Wonderful Italy, che aggiunge «tuttavia, l'impatto congiunto di tutte queste emergenze non ha influito più di tanto sulla voglia di vacanze, visto che 2 Italiani su 3 hanno già scelto di partire, mentre nell'estate post lockdown del 2020 soltanto 1 italiano su 2 aveva preso questa decisione».
Il 74% degli intervistati ha dichiarato che il rincaro dei prezzi influisce sulla scelta di andare in vacanza. La percentuale scende al 55% se si considera il Covid-19 e cala ulteriormente intorno al 47% se si pensa al riscaldamento globale e alla guerra in Ucraina. I timori legati alla guerra in Ucraina crescono con l'aumentare dell'età degli intervistati, mentre a preoccupare maggiormente le fasce già giovani è l'aumento dei prezzi. Come per la guerra, anche il Covid-19 è un tema che preoccupa maggiormente il pubblico senior, mentre il cambiamento climatico vede concordare gli under 35 e gli over 55 nella preoccupazione per questo fenomeno. L'indagine registra un segnale di riapertura verso i viaggi all'estero. Infatti, così come gli stranieri tornano a viaggiare nel nostro Paese, anche gli italiani tornano a riconsiderare le mete estere: la percentuale di italiani che ha già scelto di andare all'estero passa infatti dal 7% al 12%, grazie soprattutto alla spinta fornita dagli under 35. Restare in Italia non è però sinonimo di turismo di prossimità. Anzi, l'esatto contrario.
Quasi il 40% dichiara di volersi recare in una destinazione a più di 500 km dal proprio domicilio. Questo dato viaggia di pari passo con l'indicazione delle regioni più desiderate per le vacanze: Sicilia e Puglia, rispettivamente al primo e al secondo posto delle preferenze con percentuali del 26,6% e del 24,7%. Sempre in termini di destinazione, il mare resta incontrastato al primo posto e guadagna ben 13 punti rispetto allo scorso anno. La folla in spiaggia non fa più paura e a farne le spese sono soprattutto la montagna che passa dal 19% al 13% e le città d'arte che scendono dal 10% al 6%. Infine, sempre ai vertici delle preferenze le sistemazioni in albergo e nelle case vacanza, quest'ultime preferite da 1 italiano e su 4 e al primo posto nella fascia under 35.