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Vaccini: cosa succede ai bambini non in regola

Lunedì 12 marzo 2018: è il giorno "ics", quello in cui i bambini non in regola con le vaccinazioni potrebbero non essere fatti entrare nei nidi o nelle scuole materne. Si stima che siano almeno 30 mila i bimbi con meno di sei anni non vaccinati. 

In linea con la nuova legge sui vaccini, la circolare Miur-Salute del 27 febbraio ha infatti fissato a sabato 10 marzo il termine ultimo per la presentazione i documenti relativi alle vaccinazioni in asili nido, materne e scuola dell'obbligo. Ecco quello che c'è da sapere.

Cosa succede ora nelle scuole

Il 12 marzo prende il via il meccanismo messo a punto dalla circolare congiunta dei ministeri della Salute e dell'Istruzione. Questo impone ai dirigenti scolastici l'obbligo di convocare le famiglie dei bambini non ancora in regola o inviare loro, entro il 20 marzo, una comunicazione scritta, invitandole a provvedere alle vaccinazioni. Qualora ciò non dovesse avvenire l'Asl comminerà una sanzione amministrativa.

I bambini di asili nido e scuole materne che non sono stati vaccinati e non sono in lista d'attesa per esserlo non potranno entrare finché la loro situazione non sarà regolarizzata. I tempi in cui questo accadrà dipenderanno da scuola a scuola.

"I bimbi delle scuole materne o dei nidi non in possesso della documentazione che comprovi l'avvenuta vaccinazione o la prenotazione per adempiere all'obbligo non potranno entrare nelle scuole", spiega Antonello Giannelli, il presidente dell'Associazione nazionale presidi. I presidi, se decidessero altrimenti, "potrebbero incorrere nel reato di omissione di atti di ufficio". 

Le procedure per regolarizzare i bambini non vaccinati

Le regole sui vaccini sono uguali in tutte le regioni. La circolare prevede però due diverse procedure, a seconda che la singola Regione abbia o meno l'anagrafe vaccinale informatizzata che permette agli istituti scolastici di ricevere i dati sulle vaccinazioni direttamente dalle Asl.

Le Regioni dotate di anagrafe vaccinale informatizzata al momento solo dieci: Veneto, Piemonte, Emilia Romagna, Lazio, Toscana, Marche, Liguria, Lazio, Valle d'Aosta, Sicilia, più province di Bolzano e Trento. In questo caso gli istituti scolastici dialogono direttamente con la Asl. Non è quindi necessario che siano le famiglie a presentare i documenti relativi alle vaccinazioni. 

Nelle Regioni sprovviste di anagrafe vaccinale informatizzata, invece, devono essere le famiglie a presentare alla scuola i documenti sulle vaccinazioni (avvenute o prenotate presso la Asl dopo il 10 marzo). Se i documenti non sono stati presentati, entro il 20 marzo i dirigenti scolastici scrivano alle famiglie sollecitandoli, ed entro il 30 aprile informano di conseguenza le Asl.

Per i ragazzi da 7 a 16 anni, che frequentano la scuola dell'obbligo, la mancata vaccinazione può far scattare una multa compresa tra 100 a 500 euro.


Per saperne di più:

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