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Salute

Il prossimo vaccino contro il Covid? Uno spray nasale

Tutto fa pensare che a sconfiggere definitivamente il Covid saranno i vaccini a spray nasale che sono in fase avanzata di sviluppo. Dai vaccini anti-Covid fin qui ottenuti ci aspettavamo di più. Hanno certamente salvato centinaia di migliaia di vite umane ma hanno fatto fatica a far fronte alla rapidissima evoluzione delle varianti. Soprattutto le più recenti, a partire da omicron, riescono a bucare i vaccini attuali, anche se con minore probabilità di richiedere un ricovero. Da tempo è maturata l’idea che per battere davvero il Covid occorra trovare un altro punto di ingresso per il vaccino. In particolare, visto che il virus penetra per la prima volta attraverso il naso, si è capito che è nella mucosa che occorre agire, stimolando gli anticorpi presenti. Facendo un paragone con le strategie militari l’idea è quella di affrontare il nemico prima che faccia breccia nel fortino piuttosto che aspettare che si al suo interno per colpirlo.

Un documento dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, che fa il punto sugli sviluppi di nuovi vaccini per il Covid, afferma che tre vaccini nasali sono in fase tre della sperimentazione clinica. Il loro rapporto rischio/beneficio è infatti allo studio su un campione di migliaia di pazienti. Secondo questo rapporto, ci sarebbero poi altri otto vaccini nasali che starebbero per entrare nella fase clinica con esperimenti sugli esseri umani. Se si guardano i risultati di uno di questi studi sugli animali, pubblicato su Science Translational Medicine, si trova che la vaccinazione con spray nasale ha bloccato il virus Sars-CoV-2 in due modelli animali. Inoltre, nel confronto tra criceti vaccinati con vaccino spray nasale e criceti vaccinati con un vaccino intramuscolare, erano i primi ad avere un livello di anticorpi più alto.

Il meccanismo con il quale i vaccini nasali agiscono è quello di stimolare cellule specializzate nel rivestimento mucoso del naso e delle vie respiratorie. Queste hanno una risposta talmente rapida da impedire al virus di infettare l’organismo in profondità, raggiungendo gli organi vitali. Al contrario, i vaccini anti-Covid come li conosciamo oggi stimolano la produzione di immunoglobuline che circolano nel sangue, come se fossero sentinelle che attendono l’arrivo del virus. Il punto è che quando entreranno in azione il virus sarà già penetrato in profondità nell’organismo.

Ci sono alcune differenze tra i vaccini a spray nasale allo studio. Alcuni usano il virus vivo attenuato del Sars-CoV-2, una strategia già in uso in vaccini contro altri virus. Altri utilizzano virus comuni del raffreddore ingegnerizzati introducendo un gene che codifica per la proteina spike del Covid. Altri ancora contengono proteine spike del Covid che vengono spruzzate con minute goccioline dentro il naso.

Tutti i vaccini nasali avranno non solo il vantaggio di essere somministrabili a casa e senza un’iniezione ma anche quello di funzionare con diverse varianti del virus, potenzialmente anche con quelle che potrebbero emergere in futuro. Questo tipo di vaccini stimolano infatti le difese immunitarie contro tutte le proteine presenti nelle varie varianti, inclusa quella Omicron. Il ritardo con il quale sono stati sviluppati si spiega con il fatto che i primi vaccini nasali sperimentati non raggiungevano facilmente le cellule immunitarie della mucosa e rischiavano di essere espulsi con uno starnuto.

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