News
September 04 2023
Sul fatto che il Generale Vannacci sia stato il protagonista dell’estate italiana non ci sono dubbi. “Il mondo al contrario” ha fatto discutere più di qualsiasi altro argomento, che si fosse sui social o nelle chiacchierate in spiaggia. Settimane in cui si è sentito parlare di Vannacci «candidato», del presunto «esercito di Vannacci», insomma, di tutto di più.
Quello che però era davvero interessante era cercare di dare un numero, una percentuale a quella frase pronunciata dallo stesso militare, «…sono in molti a pensarla come me…». Ecco, quanti sono?
Quantificazioni sono quasi impossibili anche perché è evidente che nel mondo del politically correct sono in molti quelli che la pensano come Vannacci ma preferiscono non dirlo, nemmeno a bassa voce, nemmeno agli amici più stretti. Ieri La Verità ha commissionato un sondaggio a Tecné proprio sul tema delle parole del Generale (e non solo). Bene, la maggioranza ritiene che non ci sia stata da parte dell’esponente dell’Esercito alcuna violazione e incitazione all’odio. Piuttosto gli italiani sembrano più preoccupati per la perdita della libertà di parola, proprio legata ad ogni voce diversa da quella del pensiero unico.
C’è però un dato interessante che arriva dal mondo dell’editoria. Il Corriere ha infatti scritto che il discusso libro del generale della Folgore non solo è ormai stabilmente in testa alle classifiche delle vendite dal giorno dell’uscita ma che, da solo, vende il doppio del resto degli altri 9 libri presenti nella top ten; ripetiamo: Il Mondo al Contrario vende da solo due volte il numero di copie degli altri 9 libri più venduti in Italia, messi assieme.
Al netto del trionfo editoriale ed economico, questo dato quantifica in maniera piuttosto precisa quello che il Generale diceva; sono in molti a pensarla come lui, sono molti quelli corsi ad acquistare (online) il libro e non per cercare di capire ma per trovare come una sorta di conforto nel leggere nero su bianco quello che in silenzio si pensa ma che, come hanno dimostrato le polemiche dell’estate, non si può dire. È come se in quel libro i lettori avessero trovato conferma e la riprova delle loro stesse opinioni ed idee.
Ed allora, dopo settimane di parole spesso banali, forse è giunto il momento di farla una riflessione seria sul fatto che ci sia una buona parte del paese che ha la stessa opinione di Vannacci; forse invece che attaccarle, denigrarle, drammatizzarle sarebbe il caso di cercare di capire se esista più o meno un fondo di verità.
Per tanti italiani questo è davvero il mondo al contrario dove minoranze (definite tali solo per questioni numeriche) vengono rappresentati come specchio dell’intera società; dove l’attenzione e la preoccupazione generale verso certe realtà è esagerata soprattutto rispetto al poco o nulla riservato ad altri. Forse sarebbe il caso di guardare le cose in maniera distaccata e vedere se davvero non si sia esagerato troppo in certi messaggi e certi allarmi piuttosto che pensare che chi la pensa come Vannacci e chi legge il suo libro sia un razzista-omofono-guerrafondaio-violento-ignorante.
Tra l’altro tra le decine e decine di opinionisti che hanno più o meno apostrofato con questi aggettivi le frasi del militare quasi tutti oggi stanno risicando dall’invidia di vedere i loro libri a prendere polvere sugli scaffali mentre Il Mondo al Contrario vende ed incassa.