Ornella Vanoni e Gino Paoli: 90 anni di canzoni “senza fine”

«Il jazz ce l’ho dentro. Quello lineare di Billie Holiday, senza ghirigori. Il jazz si può cantare anche a novant’anni». Parola di Ornella Vanoni, la signora della canzone d’autore italiana, che taglia il ragguardevole traguardo dei novant’anni il 22 settembre, il giorno dopo il compianto Leonard Cohen e il giorno prima di Gino Paoli, tre fuoriclasse nati tutti nel 1934.

Gli occhi di lince, il fisico statuario e la voce inconfondibile sono sempre gli stessi, la sua carriera è sempre fortunata e la voglia di esibirsi sopra un palco non l’ha mai abbandonata. «Oggi non m’importa più di cantare bene o male: canto e basta, libera e felice», ha dichiarato recentemente la cantante milanese in un’intervista. La sua storia personale e artistica si è intrecciata con quella di alcuni protagonisti del nostro spettacolo, in particolare con Giorgio Strehler e con Gino Paoli, i suoi grandi amori, oltre al marito Lucio Ardenzi. Nessuna cantante europea, meglio di lei, ha interpretato il samba e la bossa nova, registrando nel 1976 l’indimenticabile album La voglia, la pazzia, l’incoscienza, l’allegria insieme a Toquinho e a Vinicius de Moraes, il poeta brasiliano preferito da Giuseppe Ungaretti. Ornella ha dimostrato, nei due volumi degli album Ai miei amici cantautori, come le cover, attraverso la sua voce vellutata e suadente, possano essere perfino superiori ai brani originali. Ne è un mirabile esempio Senza fine, emozionante valzer composto per lei da Gino Paoli, che è diventato un cavallo di battaglia del suo repertorio.

In occasione del suo novantesimo compleanno, la cantante milanese ha pubblicato, come regalo ai suoi fan, una nuova versione di Ti voglio insieme a Elodie e Ditonellapiaga, già disponibile su tutte le piattaforme digitali. Ti voglio, pubblicato per la prima volta nel 1977 e da sempre brano immancabile nel repertorio live di Ornella, ha più volte conquistato anche gli show sia di Elodie sia di Ditonellapiaga, che ne hanno proposto una loro personalissima versione come omaggio alla signora della musica italiana. In questa nuova incisione di Ti voglio, un irresistibile brano dalle atmosfere disco, il timbro caldo e vibrante di Ornella si lega alle voci avvolgenti ed energiche di Elodie e Ditonellapiaga, come segno della stima e dell’affetto reciproco tra generazioni di cantanti. «Ti voglio è uno dei miei brani preferiti di Ornella, infatti l'anno scorso lo suonavamo durante il mio tour. Sono contenta di aver lavorato a questa nuova versione proprio insieme a lei e a Margherita, che non conoscevo personalmente ma con cui ci siamo divertite molto. Oltre che essere un’amica, Ornella è tra le più grandi interpreti della musica leggera italiana, ogni possibilità di confronto con lei è sempre fonte di interessanti spunti artistici. È una leggenda», ha raccontato Elodie.

Invito all’amore senza limiti e senza timori, Ti voglio (con Elodie e Ditonellapiaga) incontra oggi la produzione di Giordano Colombo, risuonando su un mix di sonorità disco-pop e beat anni ’70. «Avere la possibilità di cantare con Ornella è uno dei regali più belli che la vita mi potesse fare. Essere in sua compagnia e ascoltare i suoi racconti, potrei farlo per ore rimanendo sempre più ammaliata e divertita. Ti voglio è uno dei miei pezzi preferiti ed Io fuori un disco che mi ha segnata profondamente come cantautrice. Sono onorata dell’occasione che mi è stata concessa e poterla condividere con un’artista speciale come Elodie la rende ancora più unica», ha dichiarato Ditonellapiaga. Il singolo anticipa l’album Diverse, il nuovo progetto discografico di Ornella Vanoni, che uscirà il 18 ottobre per BMG e che è già disponibile in preorder. Nel nuovo album, che conferma ancora una volta la sua incredibile abilità nel rinnovarsi sperimentando con la musica, Ornella presenta una nuova versione di alcuni dei suoi più grandi successi registrati ad hoc per l’occasione, collaborando insieme ai migliori producer italiani. La versione in digitale di Diverse comprenderà Perduto, Io so che ti amerò, Arcobaleno, Musica Musica, Occhi negli occhi, Io che amo solo te, Per un’amica, Ricetta di donna, Una bellissima ragazza, Vai Valentina e Dettagli. Diverse sarà disponibile anche in tre esclusivi formati fisici (vinile RED Eco-friendly Limited Edition colorato numerato, vinile Stars Limited Edition numerato e stellato, CD Deluxe) arricchiti dalla bonus track Sant’Allegria (Jack Sani Remix). Ad impreziosire la tracklist del CD Deluxe sarà proprio Ti voglio, con Elodie e Ditonellapiaga.

È davvero curioso che Gino Paoli, suo grande amore del passato, compirà 90 anni un giorno dopo Ornella Vanoni. I due artisti si conobbero nel 1961 quando lei aveva bisogno di una canzone e Paoli scrisse per lei la splendida Senza Fine: quel valzer ricco di pathos fu l’inizio della loro travolgente storia d’amore. «La Vanoni mi ha tolto le belinate del sesso con la colpa», ha dichiarato Paoli in un’intervista al Corriere della Sera. «Che poi su ognuno di noi giravano voci senza senso. E prima di avere il coraggio di dichiararmi l’ho portata in giro per tutta Milano, lei poverina con i tacchi… finché un giorno, sotto casa sua, le dico “scusa ti devo chiedere una cosa, sei lesb**a?” e lei “Io? No. E tu sei fro**o?” e io “No!”. “E allora?” Allora c’era un albergo lì vicino e siamo andati a risolvere la storia». Gino Paoli, di cui è noto il carattere schivo e riservato, non è certo tipo da amare le celebrazioni, né i festeggiamenti. Per lui la giornata del 23 settembre, nella quale taglierà l’invidiabile traguardo dei novant’anni, sarà un giorno come gli altri. Il cantautore si è detto molto fortunato, usando in realtà un’espressione più colorita, per aver fatto sempre quello che ha voluto e per aver goduto pienamente la propria vita, ricca di successi, di splendide donne e di amici sinceri. «Mi mancano gli amici e forse è questo il rimpianto più grosso che posso avere alla mia età –ha sottolineato Paoli- Bruno Lauzi mi diceva sempre: 'non siamo i più bravi, ma i sopravvissuti'».

Sopravvissuto non è solo un modo di dire, ma la pura realtà, se si pensa che il 13 luglio del 1963, in seguito a una delusione amorosa e a un incidente d’auto in cui morì un suo amico, Paoli si sparò al cuore con una pistola. La pallottola arrivò così vicina al cuore da rendere troppo rischioso l’intervento per rimuoverla, ma, incredibilmente e fortunatamente, non lo uccise. Un mese dopo aver visto la morte in faccia, la sua Sapore di sale, dedicata a una giovanissima Stefania Sandrelli, arrivò prima in classifica. Fondatore della cosiddetta scuola genovese insieme agli amici e colleghi Luigi Tenco, Fabrizio De André, Umberto Bindi, Joe Sentieri e Giorgio Calabrese, a Paoli dobbiamo capolavori come Il cielo in una stanza, la già citata Sapore di sale, Una lunga storia d’amore, Che cosa c'è, La gatta e Ti lascio una canzone, che sono entrati a far parte della memoria collettiva. Dopo aver fatto innamorare almeno due generazioni con le sue canzoni romantiche e senza tempo, Gino Paoli, invece di sedersi sugli allori, negli ultimi anni si è messo di nuovo in gioco e si è reinventato cantante jazz confidenziale, grazie anche ad alcuni formidabili musicisti. L’album che ha segnato l’inizio della sua seconda giovinezza artistica è stato Milestones, pubblicato nel 2007 dalla prestigiosa etichetta Blue Note. Il disco conteneva alcuni standard americani e i brani più famosi del suo repertorio, riarrangiati in chiave jazz. Un album elegante e ispirato, nel quale Paoli ha coinvolto i migliori jazzisti italiani: Enrico Rava alla tromba, Rosario Bonaccorso al contrabbasso, Roberto Gatto alla batteria e Danilo Rea al pianoforte.

Il successo di vendite e la trionfale accoglienza ricevuta dal quintetto in ogni data del tour hanno convinto Paoli a non considerare episodica questa esperienza, ma a proseguire con convinzione sulla strada del jazz. Squadra che vince non si tocca e così, nel successivo Un incontro in jazz, vengono confermati Rea, Bonaccorso e Gatto, mentre Enrico Rava viene sostituito egregiamente da Flavio Boltro. L’affinità con Danilo Rea, uno dei pianisti italiani più lirici e creativi, è tale da decidere di intraprendere con lui, nel 2012, un coraggioso progetto solo voce e piano dal titolo Due come noi che. «Quando siamo insieme sul palco -ha sottolineato Paoli- io potrei suonare il pianoforte e lui cantare, anche se normalmente accade il contrario: ci leggiamo nella testa». L’accoglienza trionfale nei teatri e i continui sold out confermano la bontà dell’operazione, tanto da incidere insieme, pochi mesi dopo, Napoli con amore, caloroso omaggio alla canzone napoletana. Negli ultimi due anni il cantautore genovese non si è più esibito dal vivo in concerto, ma non ha mai smesso di comporre nuova musica, tanto da avere già cinque-sei canzoni pronte, che andranno a formare l’ossatura di un nuovo, ultimo album, che dovrebbe uscire nei prossimi mesi. Un disco che sarà una sorta di commiato dalla musica di Paoli, che, in quasi settant’anni di carriera, non ha mai smesso di regalarci emozioni, ricordi e grandi canzoni.«Il jazz ce l’ho dentro. Quello lineare di Billie Holiday, senza ghirigori. Il jazz si può cantare anche a novant’anni». Parola di Ornella Vanoni, la signora della canzone d’autore italiana, che taglia il ragguardevole traguardo dei novant’anni il 22 settembre, il giorno dopo il compianto Leonard Cohen e il giorno prima di Gino Paoli, tre fuoriclasse nati tutti nel 1934. Gli occhi di lince, il fisico statuario e la voce inconfondibile sono sempre gli stessi, la sua carriera è sempre fortunata e la voglia di esibirsi sopra un palco non l’ha mai abbandonata. «Oggi non m’importa più di cantare bene o male: canto e basta, libera e felice», ha dichiarato recentemente la cantante milanese in un’intervista.

La sua storia personale e artistica si è intrecciata con quella di alcuni protagonisti del nostro spettacolo, in particolare con Giorgio Strehler e con Gino Paoli, i suoi grandi amori, oltre al marito Lucio Ardenzi. Nessuna cantante europea, meglio di lei, ha interpretato il samba e la bossa nova, registrando nel 1976 l’indimenticabile album La voglia, la pazzia, l’incoscienza, l’allegria insieme a Toquinho e a Vinicius de Moraes, il poeta brasiliano preferito da Giuseppe Ungaretti. Ornella ha dimostrato, nei due volumi degli album Ai miei amici cantautori, come le cover, attraverso la sua voce vellutata e suadente, possano essere perfino superiori ai brani originali. Ne è un mirabile esempio Senza fine, emozionante valzer composto per lei da Gino Paoli, che è diventato un cavallo di battaglia del suo repertorio. In occasione del suo novantesimo compleanno, la cantante milanese ha pubblicato, come regalo ai suoi fan, una nuova versione di Ti voglio insieme a Elodie e Ditonellapiaga, già disponibile su tutte le piattaforme digitali. Ti voglio, pubblicato per la prima volta nel 1977 e da sempre brano immancabile nel repertorio live di Ornella, ha più volte conquistato anche gli show sia di Elodie sia di Ditonellapiaga, che ne hanno proposto una loro personalissima versione come omaggio alla signora della musica italiana. In questa nuova incisione di Ti voglio, un irresistibile brano dalle atmosfere disco, il timbro caldo e vibrante di Ornella si lega alle voci avvolgenti ed energiche di Elodie e Ditonellapiaga, come segno della stima e dell’affetto reciproco tra generazioni di cantanti. «Ti voglio è uno dei miei brani preferiti di Ornella, infatti l'anno scorso lo suonavamo durante il mio tour. Sono contenta di aver lavorato a questa nuova versione proprio insieme a lei e a Margherita, che non conoscevo personalmente ma con cui ci siamo divertite molto. Oltre che essere un’amica, Ornella è tra le più grandi interpreti della musica leggera italiana, ogni possibilità di confronto con lei è sempre fonte di interessanti spunti artistici. È una leggenda», ha raccontato Elodie. Invito all’amore senza limiti e senza timori, Ti voglio (con Elodie e Ditonellapiaga) incontra oggi la produzione di Giordano Colombo, risuonando su un mix di sonorità disco-pop e beat anni ’70. «Avere la possibilità di cantare con Ornella è uno dei regali più belli che la vita mi potesse fare. Essere in sua compagnia e ascoltare i suoi racconti, potrei farlo per ore rimanendo sempre più ammaliata e divertita. Ti voglio è uno dei miei pezzi preferiti ed Io fuori un disco che mi ha segnata profondamente come cantautrice. Sono onorata dell’occasione che mi è stata concessa e poterla condividere con un’artista speciale come Elodie la rende ancora più unica», ha dichiarato Ditonellapiaga. Il singolo anticipa l’album Diverse, il nuovo progetto discografico di Ornella Vanoni, che uscirà il 18 ottobre per BMG e che è già disponibile in preorder.

Nel nuovo album, che conferma ancora una volta la sua incredibile abilità nel rinnovarsi sperimentando con la musica, Ornella presenta una nuova versione di alcuni dei suoi più grandi successi registrati ad hoc per l’occasione, collaborando insieme ai migliori producer italiani. La versione in digitale di Diverse comprenderà Perduto, Io so che ti amerò, Arcobaleno, Musica Musica, Occhi negli occhi, Io che amo solo te, Per un’amica, Ricetta di donna, Una bellissima ragazza, Vai Valentina e Dettagli. Diverse sarà disponibile anche in tre esclusivi formati fisici (vinile RED Eco-friendly Limited Edition colorato numerato, vinile Stars Limited Edition numerato e stellato, CD Deluxe) arricchiti dalla bonus track Sant’Allegria (Jack Sani Remix). Ad impreziosire la tracklist del CD Deluxe sarà proprio Ti voglio, con Elodie e Ditonellapiaga. È davvero curioso che Gino Paoli, suo grande amore del passato, compirà 90 anni un giorno dopo Ornella Vanoni. I due artisti si conobbero nel 1961 quando lei aveva bisogno di una canzone e Paoli scrisse per lei la splendida Senza Fine: quel valzer ricco di pathos fu l’inizio della loro travolgente storia d’amore. «La Vanoni mi ha tolto le belinate del sesso con la colpa», ha dichiarato Paoli in un’intervista al Corriere della Sera. «Che poi su ognuno di noi giravano voci senza senso. E prima di avere il coraggio di dichiararmi l’ho portata in giro per tutta Milano, lei poverina con i tacchi… finché un giorno, sotto casa sua, le dico “scusa ti devo chiedere una cosa, sei lesb**a?” e lei “Io? No. E tu sei fro**o?” e io “No!”. “E allora?” Allora c’era un albergo lì vicino e siamo andati a risolvere la storia». Gino Paoli, di cui è noto il carattere schivo e riservato, non è certo tipo da amare le celebrazioni, né i festeggiamenti. Per lui la giornata del 23 settembre, nella quale taglierà l’invidiabile traguardo dei novant’anni, sarà un giorno come gli altri. Il cantautore si è detto molto fortunato, usando in realtà un’espressione più colorita, per aver fatto sempre quello che ha voluto e per aver goduto pienamente la propria vita, ricca di successi, di splendide donne e di amici sinceri.

«Mi mancano gli amici e forse è questo il rimpianto più grosso che posso avere alla mia età –ha sottolineato Paoli- Bruno Lauzi mi diceva sempre: 'non siamo i più bravi, ma i sopravvissuti'». Sopravvissuto non è solo un modo di dire, ma la pura realtà, se si pensa che il 13 luglio del 1963, in seguito a una delusione amorosa e a un incidente d’auto in cui morì un suo amico, Paoli si sparò al cuore con una pistola. La pallottola arrivò così vicina al cuore da rendere troppo rischioso l’intervento per rimuoverla, ma, incredibilmente e fortunatamente, non lo uccise. Un mese dopo aver visto la morte in faccia, la sua Sapore di sale, dedicata a una giovanissima Stefania Sandrelli, arrivò prima in classifica. Fondatore della cosiddetta scuola genovese insieme agli amici e colleghi Luigi Tenco, Fabrizio De André, Umberto Bindi, Joe Sentieri e Giorgio Calabrese, a Paoli dobbiamo capolavori come Il cielo in una stanza, la già citata Sapore di sale, Una lunga storia d’amore, Che cosa c'è, La gatta e Ti lascio una canzone, che sono entrati a far parte della memoria collettiva. Dopo aver fatto innamorare almeno due generazioni con le sue canzoni romantiche e senza tempo, Gino Paoli, invece di sedersi sugli allori, negli ultimi anni si è messo di nuovo in gioco e si è reinventato cantante jazz confidenziale, grazie anche ad alcuni formidabili musicisti. L’album che ha segnato l’inizio della sua seconda giovinezza artistica è stato Milestones, pubblicato nel 2007 dalla prestigiosa etichetta Blue Note. Il disco conteneva alcuni standard americani e i brani più famosi del suo repertorio, riarrangiati in chiave jazz. Un album elegante e ispirato, nel quale Paoli ha coinvolto i migliori jazzisti italiani: Enrico Rava alla tromba, Rosario Bonaccorso al contrabbasso, Roberto Gatto alla batteria e Danilo Rea al pianoforte.

Il successo di vendite e la trionfale accoglienza ricevuta dal quintetto in ogni data del tour hanno convinto Paoli a non considerare episodica questa esperienza, ma a proseguire con convinzione sulla strada del jazz. Squadra che vince non si tocca e così, nel successivo Un incontro in jazz, vengono confermati Rea, Bonaccorso e Gatto, mentre Enrico Rava viene sostituito egregiamente da Flavio Boltro. L’affinità con Danilo Rea, uno dei pianisti italiani più lirici e creativi, è tale da decidere di intraprendere con lui, nel 2012, un coraggioso progetto solo voce e piano dal titolo Due come noi che. «Quando siamo insieme sul palco -ha sottolineato Paoli- io potrei suonare il pianoforte e lui cantare, anche se normalmente accade il contrario: ci leggiamo nella testa». L’accoglienza trionfale nei teatri e i continui sold out confermano la bontà dell’operazione, tanto da incidere insieme, pochi mesi dopo, Napoli con amore, caloroso omaggio alla canzone napoletana. Negli ultimi due anni il cantautore genovese non si è più esibito dal vivo in concerto, ma non ha mai smesso di comporre nuova musica, tanto da avere già cinque-sei canzoni pronte, che andranno a formare l’ossatura di un nuovo, ultimo album, che dovrebbe uscire nei prossimi mesi. Un disco che sarà una sorta di commiato dalla musica di Paoli, che, in quasi settant’anni di carriera, non ha mai smesso di regalarci emozioni, ricordi e grandi canzoni.

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