Vantaggi e svantaggi del salario minimo

Scott Olson/Getty Images

In controtendenza con l'idea secondo cui per far crescere i profitti e rilanciare l'occupazione creando nuove opportunità di lavoro sia necessario abbassare gli stipendi, una nuova ricerca portata avanti dal Ministero del Lavoro americano ha messo in evidenza come nei tredici stati in cui è stato approvato l'aumento del salario minimo il tasso di occupazione è salito molto più rapidamente di quanto non sia successo negli altri.


Joshua Lott/Getty Images

Lo scarto della media di crescita in questi stati è significativo: +0,85 per cento nei 13 paesi "virtuosi", +0,61 negli altri 37. Se la correlazione negativa tra aumento del salario minimo e offerta di lavoro fosse definitivamente smentita, sarebbe molto più facile estendere a tutto il paese gli effetti positivi di un incremento, anche minimo, della paga base.


CLEMENS BILAN/AFP/Getty Images

Gli esperti dell'Ufficio di bilancio del congresso americano hanno calcolato che un incremento del salario minimo da 8 a 10,10 dollari all'ora riuscirebbe a far emergere dalla povertà almeno 900mila persone, ma il loro timore è che questo successo possa essere pagato a caro prezzo, vale a dire con la perdita di 500mila posti di lavoro.


Spencer Platt/Getty Images

Nonostante il presidente Barack Obama si sia speso a favore dell'aumento del salario minimo e che molti altri stati o singole aziende abbiamo preso in considerazione questo strumento per rilanciare la produttività, sono tanti gli economisti convinti che si ancora troppo presto per valutare gli effetti della manovra, e complice la fase economicamente molto difficile che stiamo attraversando, quasi nessuno vuole correre il rischio di essere riconosciuto come corresponsabile dell'eventuale effetto boomerang che l'aumento del salario base potrebbe avere.


MIKE CLARKE/AFP/Getty Images

Per tanti analisti, infatti, l'aumento del salario minimo ha avuto successo solo laddove "esistevano le condizioni per approvarlo", il che vuol dire che gli effetti positivi sull'economia ci sarebbero stati comunque, anche senza modificare i compensi. Eppure, gli esempi virtuosi non mancano.


Andrew Burton/Getty Images

Un anno e mezzo fa San Jose (California) ha alzato la soglia del compenso orario base da 8 a 10 dollari. Alla base di questa scelta vi era la volontà di aumentare la capacità di spesa dei lavoratori mettendoli nella condizione di migliorare il loro stile di vita contribuendo allo stesso tempo a stimolare la domanda locale di beni di consumo.


Joe Raedle/Getty Images

Molti avevano previsto che l'offerta di lavoro sarebbe drasticamente diminuita e le ore di lavoro per i singoli impiegati tagliate. E invece, dodici mesi dopo, il tasso di occupazione è aumentato, nessuna riduzione oraria è stata approvata, e l'economia locale ha ricominciato a crescere. Dati alla mano, la riduzione del tasso di disoccupazione di ben due punti percentuali ha fatto sì che 40mila lavoratori potessero permettersi di stimolare i consumi con i cento milioni di dollari guadagnati grazie alla riforma, con ricadute molto positive anche nei distretti circostanti.


Sean Gallup/Getty Images

Dopo aver scoperto che tutti quelli che ci hanno provato hanno ottenuto risultati positivi, anche in Europa c'è chi inizia a prendere in considerazione l'ipotesi di puntare sul salario (minimo) per recuperare competitività. Il Germania la Banca centrale ha accettato gli incrementi in busta paga del 3 per cento per una serie di categorie di lavoratori. Ikea ha approvato un aumento selettivo, legando quindi i salari al costo della vita delle città in cui risiedono i lavoratori, con picchi che hanno sfiorato anche il 20 per cento.


Cate Gillon/Getty Images

Nel frattempo, anche i governi hanno iniziato a mobilitarsi per fare in modo che il salario base, qualunque esso sia, venga davvero pagato a tutti. Ecco perché Londra ha deciso di mettere nero su bianco i nomi di tutte quelle aziende che si rifiutano di garantire il salario minimo (6,31 sterline, circa 10,6 dollari) ai dipendenti, costringendo i colpevoli a risarcire i malcapitati con oltre 35mila dollari. A Canberra, invece, i gestori di alcuni ristoranti della catena "La Porchetta" hanno ricevuto niente meno che 335mila dollari di multa per aver sottopagato un centinaio tra cuochi e camerieri, pur offrendo loro "in cambio" pizze e bevande a un prezzo scontato. In Australia la paga base è di 16,37 dollari, circa 15,3 dollari americani.


Da qualche mese non si parla altro che di salario minimo. Chi è contrario all'aumento degli stipendi sostiene che un incremento netto del costo del lavoro farà aumentare la disoccupazione frenando ulteriormente la crescita. Chi lo appoggia, invece, ritiene sia fondamentale per aumentare la qualità della vita e la propensione al consumo dei salariati, e moltiplicare così gli effetti positivi sull'economia, anche dal punto di vista della redistribuzione del reddito.

YOU MAY ALSO LIKE