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July 26 2024
Sembra quasi un obbligo puntare all’oro olimpico per l’Italia della pallavolo maschile e femminile anche se il percorso verso una medaglia, soprattutto ai Giochi, è sempre pieno di insidie e di sfide. Siamo sicuramente tra i favoriti, ma bisogna fare i conti con la forza di chi andremo ad affrontare mantenendo alto il livello di gioco anche se poi conterà tanto, pur parendo un controsenso, l’adattamento alle condizioni climatiche. Partiamo da due certezze che rispondono ai nomi dei CT Ferdinando ‘Fefè’ De Giorgi e Julio Velasco, gli uomini giusti al posto giusto, nel momento, pensiamo migliore e più opportuno.
E l’aspetto più intrigante della vicenda è che a questa Olimpiade di Parigi 2024 ritorna la “generazione di Fenomeni” che ha reso grande il volley negli anni ’90 al maschile. A cominciare dallo stesso CT Velasco di allora, oggi al timone della nazionale femminile e di alcuni suoi ex giocatori di quella magnifica ondata azzurra che oggi allenano le nazionali seniores: Lorenzo Bernardi è appunto il terzo allenatore di Velasco con Massimo Barbolini alla femminile, mentre Ferdinando De Giorgi allena la Nazionale maschile. E proprio Velasco è stato il padre del Club Italia nel 1998. Da quel momento poi il boom della pallavolo femminile con il quinto posto al campionato mondiale 1998, il bronzo all’europeo del 1999 (CT Angiolino Frigoni) e poi l’oro al mondiale di Berlino 2002 con Bonitta al timone. Sembra che a Parigi ci siano tutti gli incastri giusti per avere l’Italia protagonista e non comparse.
La pressione in queste ore di avvicinamento al debutto di azzurri e azzurre può essere l’aspetto più importante da gestire soprattutto perché sappiamo in cuor nostro di poter disputare una Olimpiade che possa restare nella storia. Di drammi sportivi in passato ne abbiamo già vissuti e le delusioni sono state cocenti al pari di un secondo posto come nel caso degli uomini (Atene 2004 e Rio 2016). Di certo le due nazionali ripartono dal 6° posto di Tokyo 2021.
Le azzurre di Julio Velasco sono reduci dalla vittoria in Volleyball Nations League e sono prime nel ranking mondiale con 398.18 punti e l’età media con cui ci presentiamo a questa edizione dei Giochi olimpici è di 26 anni e 10 mesi. E’ la settima partecipazione ai Giochi a cinque cerchi e nelle sei precedenti non siamo mai andati oltre il quinto posto, risultato seppur straordinario, ma al di sotto delle aspettative (Atene 2004, Pechino 2008, Londra 2012) mentre a Tokyo abbiamo chiuso al sesto posto. Prima della VNL, l’ultimo trofeo vinto da Velasco alla guida della femminile risaliva al 1997, con l’oro ai Giochi del Mediterraneo. Complessivamente dal 2021 l’Italia ha vinto 1 Europeo (2021), 2 VNL (2022, 2024) e un bronzo al mondiale nel 2022.
L’arrivo del tecnico argentino sulla panchina dell’Italia (da gennaio 2024) intanto ha permesso a Egonu, Orro e Sylla di rigenerarsi, ritrovare la brillantezza smarrita nella precedente gestione azzurra e il deludente finale di stagione con il Vero Volley Milano. Non solo perché Danesi (la capitana) e Lubian hanno migliorato il proprio feeling mentre in seconda linea il ritorno di De Gennaro ha ridato stabilità ed equilibrio al reparto. Da capire adesso il rendimento delle bande, con le assenze per gli infortuni di Pietrini e Degradi e il peso sarà sulle spalle di Sylla e di una ritrovata Caterina Bosetti. Pesante diventa in tal senso l’assenza di Degradi, tra le azzurre più in forma alla VNL e che ha saputo conquistare lo staff azzurro a suon di prestazioni di impressionanti. Purtroppo ha dovuto rinunciare alla convocazione olimpica a seguito della rottura del legamento crociato anteriore del ginocchio sinistro durante un allenamento con la nazionale italiana a Firenze.
Proprio la gestione delle convocazioni e la sperimentazione di un gruppo allargato ha permesso allo staff azzurro di lavorare in maniera più mirata sulle singole atlete, sopperire agli infortuni e portare a Parigi le atlete che per il CT Velasco danno le maggiori garanzie. Il ballottaggio di qualità con Omuruyi preferita a Nervini conferma ancora una volta l’abbondanza nel reparto delle schiacciatrici e le certezze per lo staff azzurro. Antropova con Egonu possono essere le giocatrici in grado di cambiare marcia al gioco azzurro nei momenti dove bisogna dimostrare di essere superiori alle avversarie. Il roster è straordinario, anche chi partirà dalla panchina sarà determinante. Italia in campo il 28 luglio alle ore 9 contro la Rep. Dominicana (Turchia e Olanda le altre avversarie nella Pool C). Tra le pretendenti al titolo olimpico la Turchia di Santarelli, il Brasile, la Serbia di Guidetti e gli Usa.
Anche per Fefè De Giorgi le Olimpiadi di Parigi 2024 sono il banco di prova più importante del suo percorso da Commissario Tecnico dell’Italia. Con lui alla guida degli azzurri sono arrivati i grandi risultati: 2021 la medaglia d’oro ai Campionati Europei, nel 2022 la medaglia d’oro ai Campionati del Mondo, argento invece all’europeo 2023. Nell'ultima VNL invece ha preferito utilizzare una Nazionale sperimentale un po' come aveva fatto a suo tempo Velasco quando si giocava la ‘vecchia’ e cara World League. Sembra come che la storia richiami la storia. E invece Fefè, sta provando a lavorare su un’Italia futuribile la cui età media è 24 anni e 9 mesi (la più giovane in assoluto presente ai Giochi) con un terzo posto nel ranking mondiale (345.39 punti). Italia - alla 13^ presenza ai Giochi Olimpici - debutterà il 27 luglio ore 13 contro il Brasile (nella pool B le altre avversarie sono Polonia ed Egitto). Giannelli è il capitano, poi un gruppo di atleti collaudati che oggi non sono più promesse ma certezze e le colonne di questa nazionale come Michieletto e Lavia in banda, Romanò in posto 2, Galassi e Russo al centro, con Balaso ministro della Difesa insieme a Laurenzano. E poi una panchina lunga e fortissima pronta a fare la differenza. L’Italia ai nastri di partenza sarà tra le squadre che lottano per il titolo, la concorrenza è agguerrita. A partire dalla Francia fresca vincitrice della VNL con Andrea Giani in panchina, altro azzurro della Generazione di Fenomeni e poi Brasile, Polonia, Stati Uniti e Giappone.
L’Italia poi ha dovuto fare a meno di due pilastri del gruppo come Anzani e Mosca, ma anche in questo caso, come per la femminile, De Giorgi ha attinto dalla Superlega chiamando Sanguinetti, giovane di belle qualità e classe.
Se abbiamo delle nazionali di punta così competitive il merito va dato - oltre che alla Federvolley e al presidente Giuseppe Manfredi (insieme al Consiglio Federale) che hanno puntato al bene di tutte le Nazionali dalla seniores alle giovanili con scelte mirate e oculate - anche a Massimo Righi (Lega Pallavolo Serie A) e Mauro Fabris (Lega Pallavolo Serie A Femminile) che hanno portato i campionati di Superlega e Serie A1 femminile ad un livello talmente alto da essere considerati i più forti e migliori al mondo frutto di un lavoro certosino e mirato con i club consorziati.
Non sappiamo quale sarà il destino delle nostre nazionali, non sappiamo se sarà oro o un fallimento, di certo sappiamo che tutta l’Italia, dello sport in generale, della pallavolo, maschile e femminile, sosterrà fino all’ultimo pallone i nostri ragazzi e le nostre ragazze. Storia e gloria o dramma e delusione? Siamo certi che i nostri pallavolisti daranno il massimo per la maglia azzurra, con onore. E adesso la parola al campo.