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September 10 2022
Di nuovo una donna, per il terzo anno consecutivo, ad alzare il Leone d’oro. A sorpresa - e anche con qualche mugugno - vince Venezia 79 il doc All the Beauty and the Bloodshed di Laura Poitras, regista statunitense già Oscar al miglior documentario nel 2015 con Citizenfour. Anche negli ultimi due anni erano state premiate delle registe, nel 2020 Chloé Zhao per Nomadlande nel 2021 Audrey Diwan per L'Événement. Risale invece al 2013 il precedente e unico Leone d’oro a un documentario, allora al nostro Sacro GRA di Gianfranco Rosi.
In un’edizione della Mostra del cinema di Venezia caratterizzata da grandi disservizi sulle prenotazioni dei posti in sala e da un concorso dai pochissimi picchi, senza il film che mette d’accordo tutti, è stato premiato il doc che ripercorre la storia della fotografa e attivista di fama internazionale Nan Goldin, raccontata attraverso diapositive, dialoghi intimi, fotografie rivoluzionarie e rari filmati, della sua battaglia per ottenere il riconoscimento della responsabilità della famiglia Sackler per le morti di overdose da farmaco. Un film interessante, certo, dal ritmo lento, che, diciamocelo, in pochissimi vedranno in sala.
Ricevendo il Leone d’oro dalla giuria presieduta da Julianne Moore, Laura Poitras ha detto: «Ho conosciuto tante persone coraggiose nella vita ma nessuna come Nan Goldin. Questo premio è con Nan e per lei. Lunedì sarà il suo compleanno e glielo porteremo».
In una lista di premi che, Coppe Volpi a parte, lascia perplessi, anche l’Italia ha avuto la sua soddisfazione: Leone d’argento per la miglior regia per la storia d’amore tra cannibali tutt'altro che intensa Bones and alldi Luca Guadagnino, con Timothée Chalamet e Taylor Russell. «Fare film è sempre stata la mia vita, quando avevo 18 anni facevo film in super 8», le parole del regista siciliano. «Bones and all esiste come matrimonio speciale tra Italia e America, il cinema non conosce confini. Vorrei dedicare questo film ai registi arrestati dal governo iraniano per sovversione. Viva a loro, alla sovversione e al cinema». Soddisfazione ed emozione anche per Taylor Russell, 28 anni e il premio Mastroianni come attrice emergente.
Sul filo del politicamente corretto e dei messaggi politici, premio speciale della giuria a Khers Nist (Gli orsi non esistono) di Jafar Panahi, il regista iraniano in prigione da luglio scorso perché mossosi per la libertà di un altro artista iraniano.
Non poteva che essere lei, invece, la Coppa Volpi femminile: Cate Blanchett, svettante in eleganza e presenza, è stata la migliore come direttrice d’orchestra in Tár. «Grazie alla giura, un onore per me. La cosa meravigliosa di questo festival è che invita il pubblico di nuovo nelle sale. Grazie mille al pubblico che è qui a Venezia e ha accolto questo film». E poi un grazie speciale: «Vorrei ringraziare le persone nel mondo che fanno musica meravigliosa che ci ispira, che fanno arte e lasciano da parte il loro ego per far qualcosa di magnifico». Per l'attrice la seconda Coppa Volpi dopo quella vinta nel 2007 per Io non sono qui.
Due premi per l’ottimo The Banshees of Inisherin (Gli spiriti dell'Isola): Coppa Volpi a Colin Farrell, nei panni di un semplice pastore irlandese scioccato dalla rottura improvvisa di un'amicizia senza apparenti motivi, e premio per la sceneggiatura a Martin McDonagh, che ancora una volta dopo Tre manifesti a Ebbing, Missouri cesella battute argute e travolgenti.
Ma la sorpresa nella sorpresa si chiama Alice Diop: la regista francese esordiente di origini senegalesi è quella che esce dal Lido più felice e meravigliata. Per il suo Saint Omerpremio come migliore opera prima e Leone d'argento - Gran Premio della giuria. Nel tribunale di Saint-Omer assistiamo al processo a una donna accusata di aver ucciso la figlia di quindici mesi, abbandonata all’arrivo dell’alta marea su una spiaggia nel nord della Francia; e da lì si muovono altre storie di donne e di maternità tormentate.
Dalla sezione Orizzonti arrivano gioiose notizie per l’Italia. Vera Gemma, la figlia di Giuliano Gemma, vince tra tanta emozione il premio come migliore attrice per Vera, film di Tizza Covi e Rainer Frimmel che guadagna anche il premio come migliore regia.
Ecco tutti i premi di Venezia 79.