Lifestyle
September 19 2018
Questo agile pamphlet del celeberrimo astrofisico (e tanto altro) Stephen Hawking, corredato da una prefazione chiara e interessante di Francesco Tombesi, racconta in poche pagine le teorie più importanti che hanno portato alla concezione attuale di come l’universo abbia avuto origine: la Relatività Generale e la Teoria Quantistica.
Il testo è davvero fruibile dal più disinformato dei lettori: spiega a grandi linee le due importanti teorie e che cosa queste implicano per la storia del nostro universo. Se la prefazione di Tombesi è più didattica, il testo di Hawking è un piccolo gioiello di speranza positivista: racchiude in poche pagine tutta la passione dello scienziato per questo vasto cosmo di cui facciamo incredibilmente parte e la certezza che la scienza ci porterà a risolvere il complesso puzzle della vita, l’universo e tutto quanto.
Stephen Hawking
Perché l’universo
Castelvecchi, 2018
44 pp., 5 euro
Il Big Bang reca in sé uno straordinario mistero: la nascita dello spaziotempo. “Prima” del Big Bang non c’era niente, eppure l’Evento si è generato, è avvenuto. E oggi, oltre dieci miliardi di anni dopo, un’umanità dotata di un cervello perfetto, con più neuroni di quante stelle ci sono nella Via Lattea, può studiarlo. L’universo è dunque il prodotto della mente umana? Non proprio, sarebbe come dire che l’America non esista perché dalle coste italiane non si può vedere. Eppure è vero che, prima degli studi dell’uomo, il cosmo esisteva brulicante e incosciente, senza un essere pensante che gli desse un senso (sempre presupponendo di essere noi, gli unici esseri pensanti dell’universo… un’ipotesi che, lungi dal rincuorare, fa sentire piuttosto soli). Boncinelli ed Ereditato raccontano dunque la storia della nascita della vita e dell’osservazione dello spazio e delle strutture atomiche. Il linguaggio che hanno scelto è semplice e fruibile, e la lettura si rivela dunque estremamente piacevole.
Edoardo Boncinelli, Antonio Ereditato
Il cosmo della mente
il Saggiatore, 2018
208 pp., 12 euro
È il momento di guardare al passato per guardare al futuro: dove ci porteranno le scoperte sulle onde gravitazionali. Schilling, da sempre appassionato di astronomia e con all’attivo diverse pubblicazioni sul tema, parte da Interstellar per spiegare le osservazioni del LIGO. Se non siete già interessati alle osservazioni astronomiche, forse non ne avete mai sentito parlare: è un ambizioso progetto per il rilevamento delle onde gravitazionali fondato nel 1992 ma pienamente attivo solo dal 2002. I tempi dell’astronomia, si sa, sono lunghi, e gli scienziati del LIGO per la prima osservazione diretta hanno dovuto aspettare il 2015, il 14 settembre per la precisione. Il segnale proviene dallo scontro e fusione di due buchi neri e ci ha messo più di un miliardo di anni per raggiungere la Via Lattea. Le onde gravitazionali sono – letteralmente – messaggeri da altri, antichissimi, mondi: pensarci fa indubbiamente girare la testa. Ma sono anche la conferma della teoria della realtività di Einstein e nostri preziosi alleati per scoprire qualcosa di più sui primordi dell’universo. Schilling accompagna il lettore alla loro scoperta.
Govert Schilling
Onde nello spaziotempo
Codice edizioni, 2018
307 pp., 27 euro
Come ci dice il sottotitolo, questa leggera e colta raccolta (nata per gioco sul blog personale di Balbi, che di mestiere fa l’astrofisico), ci presenta una carrellata di Vite semiserie di astronomi illustri. Da Aristarco di Samo a Jocelyn Bell, l’autore dedica tre-quattro pagine circa ad ogni scienziato, raccontandone la vita in modo divertente ma assicurandosi di delineare comunque chiaramente il contesto storico in cui si trova e le scoperte per cui viene ricordato. In appendice, altrettanto semplicemente e chiaramente, vengono riassunte le principali scoperte e teorie dell’astronomia. Seconda stella a destra, come assicura Margherita Hack nella prefazione (il libro è una riedizione), “può rispondere alle tante meraviglie e incredulità di molte persone, anche colte, ma digiune di astronomia”.
Amedeo Balbi
Seconda Stella a destra
De Agostini, 2018
205 pp., 9,90 euro
I video del canale YouTube Link4universe di Adrian Fartade hanno migliaia di visualizzazioni, e non è un caso: il trentenne rumeno laureato all’Università di Siena sa raccontare in modo semplice e divertente le ultime scoperte astronomiche, gli aneddoti sulla corsa allo spazio e sulla vita degli astronauti e tutte quelle nozioni che prima o poi è toccato a tutti studiare. A piedi nudi su Marte (Rizzoli, 2018) è il suo primo libro in cui, con l’ironia che lo contraddistingue, accompagna i lettori in un viaggio nel Sistema Solare interno. Nei sei capitoli che compongono il libro (dedicati nell’ordine a Terra, Luna, Venere, Mercurio, Sole e Marte), Adrian Fartade racconta la storia dell’esplorazione spaziale e le specifiche di pianeti, stelle e satelliti con tono colloquiale, ma sempre preciso e nozionistico. Lo stile e il progetto grafico accattivante, ricco di immagini e fotografie, rendono A piedi nudi su Marte un testo adatto soprattutto a ragazzi che vogliono approcciarsi per la prima volta all’astronomia, ma godibile anche da lettori più adulti.
Adrian Fartade
A piedi nudi su Marte
Rizzoli, 2018
285 pp., 18 euri
L’astrofisico e divulgatore Neil deGrasse Tyson è abituato a catturare l’attenzione: i suoi libri sono popolarissimi, così come le sue rubriche, e chi ha un abbonamento Netflix non può farsi sfuggire Cosmos, documentario a puntate in cui deGrasse Tyson sfreccia con una navicella spaziale negli spazi siderali. Con Astrofisica per chi va di fretta (Raffaello Cortina, 2018) assistiamo a una nuova magia: forse l’astrofisico non sarebbe felice del termine, ma non c’è altro modo per definire la sua capacità di avvincere i lettori. O forse c’è: si chiama competenza. Veloce e immediato come promette il titolo, Astrofisica per chi va di fretta, si rivolge a chi ha voglia di scoprire qualcosa di più sul cosmo senza però aver tempo di mettersi a studiarlo approfonditamente. Come è facile aspettarsi, Neil deGrasse Tyson non sceglie la via più facile e non semplifica a uso e consumo dei suoi lettori concetti complessi: si limita a una spiegazione serrata, che cattura il naso tra le pagine nonostante qualche breve – e inevitabile – attimo di spaesamento. L’idea dietro questo snello saggio di astrofisica è nata osservando come, in questi anni di frenetiche scoperte scientifiche, gli occhi delle persone siano sempre di più puntati verso lo spazio. E questo veloce percorso dal brodo primordiale alle ultime scoperte sugli esopianeti è perfetto per iniziare una casalinga esplorazione del cosmo.
Neil deGrasse Tyson
Astrofisica per chi va di fretta
Raffaello Cortina Editore, 2018
140 pp., 14 euro
Le teorie del tutto, scrive il fisico delle particelle Frank Close, sono “teorie che attingono dal lavoro in ogni campo rilevante del sapere attuale – fisica, astronomia, matematica eccetera – per cercare di spiegare tutto ciò che sappiamo a oggi dell’universo”. Il breve saggio di Close appena uscito con Bollati Boringhieri, Teorie del tutto, in 136 densissime ma scorrevoli pagine, vuole dare al lettore una fruibile ma completa panoramica di quelle più importanti, dall’universo di Newton al Multiverso di Max Tegmark. In aperta polemica con chi nei secoli ha decretato l’imminente fine della fisica teorica (ultimo, dopo una serie di illustri predecessori quali, ad esempio Lord Kelvin, è stato niente meno che Stephen Hawking nel 1980), Close mostra come di rivoluzione in rivoluzione il nostro sapere non ne voglia sapere di arrestarsi e, al contempo, di trovare nuove sfide e nuove impasse che aspettano solo di essere superate.
Frank Close
Teorie del tutto
Bollati Boringhieri, 2018
136 pp., 19 euro
Dietro le quinte dell’universo di Gianfranco Bertone (Carocci, 2018) si concentra su uno degli argomenti più affascinanti e misteriosi di un mondo fitto di scoperte straordinarie come quello dell’astronomia: stiamo parlando della materia oscura. La scoperta della materia oscura risale agli anni Novanta e ha completamente rivoluzionato la percezione che abbiamo del cosmo: è una sostanza che non possiamo vedere o misurare, è diversa da qualsiasi materia conosciuta e occupa la maggior parte del nostro universo. Di fatto, spiega Bertone nell’introduzione, è “l’impalcatura invisibile che sostiene tutte le strutture”, come i pianeti, ad esempio o, ancora su più larga scala, le galassie. Bertone ci accompagna dalle profondità della Terra alla ISS, e ci racconta le implicazioni profondissime di una scoperta che ha dato il via a una nuova fase di studi dall’esito ancora ignoto. Nonostante la complessità dell’argomento, Dietro le quinte dell’universo è coinvolgente come un giallo di cui però, per ora, non possiamo ancora conoscere la soluzione.
Gianfranco Bertone
Dietro le quinte dell’universo
Carocci, 2018
170 pp., 16 euro