Sport
October 28 2014
Il video è qui sotto: cliccate sul "play" e vi saranno servite le dichiarazioni di Rosario Fina, presidente dell'Atletico Cavallino, in merito all'aggressione di un arbitro diciassettenne durante l'incontro di seconda divisione che vedeva opposta la sua squadra al Cutrofiano, altro club della provincia di Lecce.
Frasi che si commentano da sole, alle quali si addice perfettamente la crepuscolare ambientazione dell'intervista, perfetta metafora di quello che è ormai il nostro calcio a qualsiasi livello. Chiunque frequenti i campi di provincia nel fine settimana, che ci siano in campo adulti o ragazzini, sa infatti bene che purtroppo in tante piazze non si può più parlare di sport e men che meno di divertimento. Subito dopo la diffusione del video, da diversi parti era sta chiesta una punizione esemplare, anticipata però dall'annuncio delle dimissioni del presidente Fina (già squalificato in passato per aver strattonato e preso a testate un altro direttore di gara) proprio mentre il prefetto di Lecce, Giuliana Perrotta, sollecitava l'immediata adozione da parte della Questura di un provvedimento Daspo nei confronti dello stesso n°1 dell'Atletico Cavallino.
Fosse arrivata la radiazione, non ci sarebbe stato da stupirsene, al di là delle scuse e dichiarazioni a posteriori dell'interessato, quando ormai era montato il caso mediatico. Però evitiamo anche di stupirci di tutto il resto, a partire dal fatto che l'hotel in cui alloggerà la Roma a Napoli la notte di venerdì, prima del match contro i partenopei, è noto solo ai funzionari della Digos, i cui uomini presidieranno anche l'autostrada per intercettare eventuali tifosi giallorossi diretti dalla capitale a Fuorigrotta. Perché se volete vedere da che parte arrivano gli schiaffi a quel giovane arbitro, dalla seconda divisione vi basta guardare in alto, verso le serie superiori fino alla Serie A delle partite che diventano guerre e dei Rocchi presi a pugni mediatici e messi alla gogna come nemmeno il peggior delinquente in circolazione. Con una certezza: solo se inizierà a cambiare il vertice del nostro calcio, potrà cambiare anche la base. E i presidenti come Fina risultare una volta per tutte rare eccezioni. Che fiocchino le radiazioni oppure no.